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giovedì 23 maggio 2024

Vogalonga di Venezia, il mondo in voga

Venezia, alla 48. Vogalonga c'è anche il Canada © Luca Ferrari

La voga alla veneta, ma non solo. La Vogalonga di Venezia richiama sempre più equipaggi da ogni angolo del mondo. Dalla Croazia alla Finlandia fino al lontano Canada.

di Luca Ferrari

Tu sei lì, alla 48° Vogalonga di Venezia, ad applaudire una caorlina veneziana nel canale di Cannaregio e d'improvviso la tua mente si ritrova a "nuotare" in Croazia, sull'isola di Pag, una delle realtà più incredibili della nazione balcanica. Passa qualche minuto, addenti un "cicchetto" e d'improvviso nel tuo palato percepisci un'aroma di sciroppo d'acero, simbolo indiscusso di moltissime ricette canadesi. Ma come sarà possibile? C'è anche il colosso del Grande Nord a solcare la laguna, con un variegato equipaggio. Non faccio a tempo a immaginare un prossimo viaggio in Canada tra Quebec e l'isola del Principe Edoardo, che il suo vicino a stelle e strisce mi fa ripensare all'amichevole atmosfera della città di Seattle e del vicino stato dell'Oregon.

L'arrivo nel canale di Cannaregio è sempre una festa. Qui gli atleti, ormai quasi alla fine del lungo tragitto (oltre 40 km) alzano i remi e in cambio ricevono fragorosi applausi, anche dai più piccini. Insieme all'immancabile e fiero leone di San Marco, si susseguono molti equipaggi olandesi, francesi e tedeschi. Tutti Paesi che ancora mancano nel mio curriculum e che presto, spero di visitare anche solo per pochi giorni. Berlino è sempre lì che mi aspetta, per non parlare di qualche bel tour su due ruote tra i colori dei Paesi Bassi. E in tema di viaggi del futuro, la bandiera dell'Australia. Intanto però, è in arrivo uno dei richiami a me più cari, e votato alla natura incontaminata. Una barca proveniente dalla bellissima Finlandia mi culla fino alla Lapponia, tra renne e la ricerca di aurore boreali.

48. Vogalonga di Venezia, equipaggio americano © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, equipaggio veneziano © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, equipaggio dell'Australia © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, equipaggio della Croazia © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, equipaggio v© Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, kayak © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, equipaggio del Canada © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, equipaggio della Finlandia © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, equipaggio della Francia © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, equipaggio della Gran Bretagna© Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, l'alzaremi © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, traffico sul canale di Cannaregio © Luca Ferrari
48. Vogalonga di Venezia, traffico sul canale di Cannaregio © Luca Ferrari

lunedì 29 maggio 2023

Vogalonga, il grande amore di Venezia

Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari

Tradizioni e amore per l'ambiente. Sale in cattedra la voga alla veneta. Si susseguono i "remi" da tutto il mondo. Benvenuti alla 47° edizione della Vogalonga di Venezia.

di Luca Venezia

C'è stato un tempo in cui la voga non m'interessava. C'è stato un tempo in cui la città di Venezia era il contorno nella mia vita. Quel tempo per fortuna è molto lontano. Venezia oggi sempre più è protagonista della sua esistenza, e chi meglio della sua flotta a remi può raccontare meglio questa storia? Domenica 28 maggio 2023 è scattata l'ora della 47° edizione della Vogalonga, manifestazione non competitiva nata negli anni ‘70 per combattere il moto ondoso, ripristinare le tradizioni veneziane e contribuire a diffondere attenzione per l’ambiente e la natura. Sandoli, gondole, caorline, mascarete e pupparini dialogano con kayak, canoe, catamarani e dragon boat. Tutti insieme. Quasi 2.000 imbarcazioni con oltre 7300 partecipanti provenienti da 40 diversi Paesi del mondo, hanno vogato in lungo e in largo attraverso la laguna, con un solo obiettivo: vivere, rispettare e preservare Venezia.

La Vogalonga non è proprio una "passeggiata". Per farsi tutti i 30 km del percorso, ci vuole allenamento. Si comincia in Bacino San Marco. Si prosegue costeggiando tutta la Riva degli Schiavoni fino a Sant’Elena, lì si vira, e dopo una bella vogata, ecco le isole delle Vignole, di Sant’Erasmo e di San Francesco del Deserto, fino a Burano. Sull'isola celebre per la tradizione dei merletti (e dei succulenti dolci bussolà), c'è chi accosta e si riposa. Negli ultimi anni la Vogalonga è sempre coincisa con calure non propriamente gentili. Quest'anno è andata abbastanza bene. Dopo essersi ripresi, via verso le isole di Mazzorbo, Madonna del Monte e San Giacomo in Paludo, quindi Murano. E' il momento di raccogliere i primi meritatissimi applausi lungo il suo Canal Grande. Il bello però, deve ancora venire.

Lasciata l'isola del "vetro", la bussola punta nuovamente su Venezia. Qui, dopo aver costeggiato la placida Baia del Re, ecco il momento che ogni regatante della Vogalonga attende con ansia, ancor di più della medaglia e attestato di partecipazione. La passerella lungo il canale di Cannaregio. Nonostante gl'ingorghi marini all'imbocco di quest'ultimo e ancor di più sotto il ponte dei Tre Archi, tutti gli equipaggi si dilettano con l'alzata dei remi ricevendo urla di giubilo e tantissimi applausi. L'ultimo flash lo lascio a due mamme. Arrivate di gran lena, ecco caricare ciascuna la propria "piccola creatura" per la passerella acquea finale. In fin dei conti il senso della Vogalonga è proprio questo: l'amore sconfinato di generazione in generazione.

Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari

giovedì 1 giugno 2017

L'Actv di Venezia merita più rispetto

Venezia, un vaporetto linea 1 passa sotto il ponte di Rialto © Luca Ferrari
I residenti e i loro malumori da una parte, la massa turistica dall'altra. Lì nel mezzo, l'Actv di Venezia, troppo spesso preso a mal parole per "colpe inimmaginabili". È ora di finirla!

di Luca Ferrari

Troppi turisti a Venezia? Colpa dell'Actv! Troppo stretti i battelli? Colpa del personale Actv! Troppo caldo? Ma è chiaro, colpa dell'Actv! Pontili intasati al Lido nel dopo-spiaggia? Indovinate un po', è colpa dell'Actv! L'estate è ormai arrivata con afoso anticipo e come sempre a Venezia i residenti sfogano troppo spesso i propri malumori contro il personale dell'Actv, l'Azienda del Consorzio Trasporti Veneziano, volgarmente quelli che guidano i vaporetti e fanno scendere le persone.

Ormai è una costante (un patetico luogo comune, ndr) e d'estate peggiora oltre modo. Sarebbe ora di finirla. Sarebbe ora di essere più costruttivi e supportare il personale nei momenti di sovraffollamento. Sarebbe ora che l'Actv venisse trattato con maggior rispetto. Chiedere informazioni e magari far presente un disservizio è un dovere del cittadino, la maleducazione no. Non è tollerabile.

Chiunque lavori, merita rispetto ed è da un pezzo ormai che vedo uomini, donne e giovani impiegati nella suddetta azienda prendersi parole per le motivazioni più assurde. Sfatiamo poi un mito: non è assolutamente vero che “il cliente ha sempre ragione” come avrebbe detto il “Fassbenderiano” Steve Jobs. Il cliente può avere ragione solo se si rivolge in modo garbato e rispettoso. Il singolo passeggero può permettersi di sbraitare ciò che gli pare, una persona in servizio deve comunque rispondere a un capo e a un certo contegno, talvolta (a ragione) abbandonato dopo l'ennesima aggressione verbale.

Vorrei dunque chiarire alcuni dettagli ai miei concittadini:
  • Venezia è una città turistica e come tale viene visitata da milioni di turisti. Se ritenete che la flotta vada modificata, portate le vostre proposte negli uffici preposti. È difficile che un marinaio possa cambiare le cose mentre è impegnato nel suo lavoro. D'estate i pontili del Lido sono stracolmi. La varietà di battelli però è indubbia. Diversificare il percorso è una soluzione che chiunque può fare. Per chi abitasse a Cannaregio basso o Santa Croce, il ferry boat è un'ottima e fresca alternativa
  • I turisti hanno bagagli ingombranti, è vero. I mezzi al momento utilizzati andrebbero di sicuro adeguati ma non è certo un qualcosa che chi guida un vaporetto sia in grado di fare sul momento. Mi rendo conto che è più facile scaricare le proprie frustrazioni insultando il prossimo o magari scrivendo un dotto post su Facebook ma nel mondo civile si parla, ci si confronta e si trova una soluzione
  • Il personale Actv è fin troppo educato considerati gli insulti che riceve. Non esistono persone più speciali di altre. Residenti e turisti hanno gli stessi diritti di salire di un mezzo pubblico. Se quando andate all'estero foste insultati dai locali mentre scattate l'ennesimo selfie, vi farebbe così tanto piacere? A me no. Non di meno mi chiedo: a voi piacerebbe essere presi a mal parole mentre fate il proprio lavoro? Meno che meno!
  • “L'Actv guadagna un sacco per non fare un cazzo”. Una delle frasi più banali e stupide che si senta dire in giro per la laguna. Personalmente non conosco gli stipendi del personale ma di sicuro il proprio lavoro lo fanno, e questo a prescindere dalle condizioni meteorologiche (umidità pioggia, acqua alta) e gli umori del prossimo
  • In ogni città del mondo esiste il problema del traffico, qualcosa del tutto alieno a Venezia. I ritardi possono esserci e ci sono, mi pare chiaro. Siamo esseri umani d'altronde e non robot. Se d'estate un vaporetto fa ritardo, non è per chissà quale congiura ordita ai vostri danni. Aumentando la presenza umana in città, spesso si perde più tempo a far salire a bordo e scendere le persone 
  • L'Actv non è il demonio e poi mi chiedo perché nessuno parli mai delle costanti gentilezze e attenzioni che hanno verso la popolazione. Aiutare gli anziani e le mamme con carrozzina a scendere, solo per dire le più elementari Io stesso una volta fui aiutato, riuscendo a salire per ultimo sul ferry boat all'imbarcadero del Tronchetto dopo che le tre macchine davanti a me furono fatte avanzare di pochi centimetri l'una. Quanto bastava per non farmi restare a terra. 
Si, non è sempre facile vivere a Venezia ma la soluzione non è di sicuro insultare l'Actv.

Venezia, il vaporetto linea 1 a zonzo per il Canal Grande © Luca Ferrari
Venezia, il vaporetto linea 1 sta per attraccare alla fermata di Rialto Mercato © Luca Ferrari 
Venezia, il motoscafo linea 4.1 a zonzo lungo il canale della Giudecca © Luca Ferrari

Venezia, il vaporetto linea 1 a zonzo per il Canal Grande © Luca Ferrari
Steve Jobs (2015, di Danny Boyle)
Venezia, il ferry boat solca la laguna passando davanti all'isola di San Giorgio © Luca Ferrari

lunedì 3 aprile 2017

Turisti a Venezia, siate sempre i benvenuti!

Venezia, turisti in relax sul ponte di Rialto © Luca Ferrari
La lezione dell'accoglienza naturale a Seattle. L'esperienza di travel reporter in giro per il mondo. Oggi fare customer assistance online nella mia Venezia è (quasi) una missione.

di Luca Ferrari

Sorridenti. Spensierati. Numerosi. Invidiati (eh si, loro sono in vacanza! ndr). Troppo spesso criticati e mal sopportati dai residenti. Decisamente ingombranti, certo, ma che si può fare? Siamo a Venezia, di sicuro non la città più larga del mondo ma io da qui non me ne andrei mai, e se per viverci devo imparare a convivere con le masse, me ne farò una ragione. In caso contrario, c'è sempre la terraferma che mi aspetta. Io resto qua, e voglio fare della mia professione il miglior benvenuto possibile per voi tutti da ogni dove.

“Non dovrà avere bisogno di niente. Non dovrà avere bisogno di cercare nulla. Io voglio che un turista non debba neanche accenderlo il proprio smartphone una volta arrivato a Venezia”. Da quando ho cominciato a occuparmi di customer assistance online in ambito turistico, giorno dopo giorno ho sempre più affinato la mia modalità di risposta fornendo al futuro visitatore tutta una serie di informazioni, tali da non dover fargli sprecare neanche un secondo in più sulla rete, mappa o guida che sia. Ma questo è solo il secondo step.

Il mio primo passo infatti nasce dall'esperienza quotidiana di veneziano a contatto coi turisti. Un approccio molto cambiato nel corso degli anni, abbandonando del tutto la classica e provincialotta insofferenza, nata molte miglia lontane. Tutto cominciò nel giugno 2012 a Seattle (USA), dove mi trovavo un po' per vacanza e un po' a caccia di reportage. Una città davvero affascinante, verdissima e ancor di più accogliente, più canadese che americana di mentalità. Una città dove "disponibilità dei cittadini e delle forze dell'ordine locali" è la parola d'ordine. Sempre prodighi a farsi avanti per chiedermi se avessi bisogno di aiuto ogni qual volta agitassi una inequivocabile cartina turistica.

Tutti conosciamo i problemi di Venezia così come la massa turistica che vi si riversa ogni giorno. Rientrato dagli Stati Uniti però, qualcosa era scattato. Essere lì, a migliaia di chilometri di distanza e sentirmi così ben accolto, ha cominciato a farmi guardare il "mio turista" in modo del tutto diverso. Occupandomi d'altro, in principio quando vedevo sguardi persi nel nulla o in Google Maps che spesso e volentieri fra calli & campielli fa cilecca, mi toglievo le cuffie puntando loro con scritto in viso “se avete bisogno, chiedete pure. Mi fa piacere aiutarvi”.

Negli anni successivi mi sono sempre più avvicinato alla professione di customer assistance online, e lo ammetto, anche se nessuno mi dice grazie personalmente, vedere che le persone riescono a orientarsi grazie a un essere umano e non un'applicazione, mi dà una soddisfazione incredibile. Sfruttando inoltre la mia vasta esperienza di reporter di viaggi, so bene di cosa una persona abbia bisogno appena sbarcato all'aeroporto o stazione che sia. O comunque mi informo subito al riguardo, fornendogli tutte le informazioni possibili e immaginabili (foto, orari, prezzi e link inclusi) senza che sia lui/lei a cercare.

Ovunque sia andato, confesso che la mia prima sensazione sbarcato dall'aereo sia sempre la medesima. Smarrimento e voglia di arrivare il prima possibile a destinazione. È vero, c'è la rete, ma non sempre si trova ciò che si vuole e di sicuro un autoctono saprebbe darmi informazioni molto più esaustive. Un piccolo esempio. Per i tanti turisti che arrivano a Venezia e devono farsi il biglietto per la loro destinazione, ci sono anche i più convenienti pass giornalieri da 24 h. 48, 72 ore o settimanale. Una semplice informazione che può far già risparmiare parecchio denaro a una famiglia.

Venezia è una città dove anche Google Maps si perde, ecco perché ritengono fondamentale e doveroso fornire il maggior numero di informazioni il più minuzioso possibile, inclusi:
  • orari supermarket & farmacie
  • costi diversificati vaporetti
  • suggerimenti per ristoranti/ caffè/ pasticcerie 
  • luoghi da visitare
  • disponibilità a prenotare ristoranti tipici veneziani e/o taxi, gondola tour
  • parcheggi con indicazioni dettagliatissime
  • informazioni spiagge libere e a pagamento al Lido di Venezia
  • verifica se durante la permanenza vi siano eventi tra cui:
Dei tanti sistemi sperimentati, emailWhatsapp sono i migliori in assoluto. Pratici e immediati. consentono di inviare qualsiasi cosa. In particolare il secondo assicura una vicinanza fisica tale da far sentire il turista davvero considerato privatamente e non parte di un ingranaggio mangia-soldi. Una volta, mentre dei turisti stavano arrivando in macchina, gli mandai immagini (foto scattate dal sottoscritto) dettagliate su dove parcheggiare. Ecco, a Venezia non ci sono solo quelli limitrofi a piazzale Roma (non esattamente economici). Appena prima del ponte della Libertà c'è un parcheggio a pochi euro ogni 24 ore (non al giorno, ma ogni ventiquattro ore) distante due sole fermate di autobus a piazzale Roma.

Tutto questo non è solo lavoro o meglio, può esserlo. Per quanto mi riguarda c'è qualcosa di molto più profondo, è ormai quasi una missione. Un dono di mentalità che mi ha regalato una città all'estremo nord-ovest statunitense. Altri tre punti fondamentali della mia personalità completano il mio quadro di approccio: empatia, adoro parlare/scrivere in inglese e sono un devoto seguace del risparmiatore Paperon de' Paperoni, riuscendo a trovare e proporre soluzioni economiche di viaggio e/o desinare, facendo così sempre la gioia di quei turisti dal portafogli non così largo.

Venezia è una città meravigliosa e come tale viene visitata da milioni di persone ogni anno. Finché il turista si comporterà in modo rispettoso, è un dovere dei cittadini essere ospitali e farli sentire il più benvoluti possibile. In vacanza siamo tutti più felici e rilassati. Stare in un posto lontano da casa sentendosi ben accolti è una sensazione speciale che ti spinge a vivere la città ancora di più e magari tornarci il prima possibile. La città di Seattle, così come l'intero Canada o anche la placida Finlandiasono state tutto questo per me e non c'è giorno che non desideri tornarci. La mia speranza è che anche col mio contributo Venezia sia questo per tutti voi. 

Venezia, turisti in gondola sul Canal Grande © Luca Ferrari
Venezia, i binari della stazione Santa Lucia © Luca Ferrari
Tessera (Ve), le indicazioni dall'aeroporto per la darsena dove prendere Alilaguna o taxi acqueo © Luca Ferrari
Venezia, un Alilaguna attraversa il Canal Grande zeppo di turisti © Luca Ferrari 
Venezia, un vaporetto-linea 1 si sta per staccare dalla stazione alla conquista del Canal Grande © Luca Ferrari
Venezia, il ponte di Rialto © Luca Ferrari
Venezia (Giardini), l'invasione della Biennale di Arti Visive © Luca Ferrari
Venezia, una delle specialità veneziane: la frittura (di pesce) mista © Luca Ferrari
Venezia, l'impareggiabile panoramica dal palazzo del Fondaco dei di Tedeschi © Luca Ferrari
Venezia, le luci dell'alba sulla laguna © Luca Ferrari

sabato 14 maggio 2016

Vogalonga, l'anima sincera di Venezia

Venezia, la Vogalonga sotto il ponte dei Tre Archi  © Luca Ferrari
Remi, voga, Venezia e il mondo. Sotto un sole fin troppo estivo si è svolta lungo il classico percorso di 30 km la 40° edizione della Vogalonga.

di Luca Ferrari

Passione e amore. Tanto di entrambe. Ci vuole questo e altro per vivere e affrontare la Vogalonga. Una vogata non competitiva nata a metà anni Settanta e capace di rilanciare la voga alla veneta e annesso artigianato dicendo a chiare lettere che Venezia non è solo turismo e modernità. Ci sono anche le tradizioni tramandate dai maestri d'ascia e di remo. Da allora e per sempre a Venezia c'è la Vogalonga.

L'attesa è palpabile in città. A distanza di una settimana dallo spettacolo della Sensa, ora tocca alla Vogalonga, “l'evento cittadino più amato dai veneziani” mi specifica una simpatica signora dell'isola di Burano. Il giorno prima della manifestazione, a ridosso del celeberrimo mercato ittico di Ri' Alto il, il viavai delle registrazioni è incessante. Un melting pot unito dalla passione per l'acqua e il remo. Intanto si provano le barche. Vengono ormeggiate nei canali fino al risveglio l'indomani quando avrà inizio lo spettacolo.

Domenica 8 giugno. È  ancora una Venezia poco battuta quando alle 8 del mattino esco di casa per dirigermi verso il Bacino San Marco e godermi lo spettacolo della partenza della 40° edizione della Vogalonga. Il caldo in compenso è piuttosto invasivo e dopo neanche mezz'ora la prudente bottiglia d'acqua portatasi dietro ricambia la fatica elargendo freschezza. Arrivato in zona, i pontili sono già preda di turisti e veneziani. Poi arriva il colpo di cannone. Partita.

“La Vogalonga è una manifestazione genuina e azzeccata per la valorizzazione delle tradizioni, delle imbarcazioni veneziane e del relativo artigianato. Nata come lotta e protesta contro il moto ondoso, ha richiamato l'attenzione ai vecchi mestieri, alle barche tradizionali, ai remi, alle forcole” Agostino Amadi, Maestro d'ascia di Burano (cit. volume Quarant'anni di Vogalonga).

A celebrare il quarantennale della manifestazione sono arrivati da tutta Europa, sbarcando perfino da Hawaii e Nuova Zelanda. In laguna si è visto davvero di tutto: gondole, kayak, pupparini, dragon boat, mascarete, sandoli, catamarani, caorline e altre ancora. La tradizione della voga alla veneta unita insieme alle barche di altre culture. E tutte hanno spinto per 30 km passando per le isole delle Vignole, di Sant’Erasmo e di San Francesco del Deserto, Burano, Mazzorbo, Madonna del Monte e San Giacomo in Paludo, fino al primo ingresso trionfale, per i meritatissimi applausi, nel canal grande di Murano.

A quel punto non resta che tornare a Venezia, e ad attendere gli instancabili vogatori nel Canale di Cannaregio un'intera città in festa. Gli applausi iniziano fin da quando si comincia a vedere la prua. I protagonisti allentano l'impeto e si godono una passeggiata fino a riprendere la via maestra del Canal Grande e chiudere alla grande davanti alla Punta della Dogana. Stanchi e felici, con un pensiero già rivolto alla 41° edizione della Vogalonga di Venezia.

Venezia, bacino San Marco – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, bacino San Marco – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, bacino San Marco – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, canale di Cannaregio – Vogalonga © Luca Ferrari