giovedì 27 febbraio 2014

Venezia, la Regata de Carneval

Venezia, Batman e Catwoman impegnati nella Regata de Carneval © Luca Ferrari
Viaggio sulle acque del Canal Grande. Da S. Giustinian a S. Marcuola. In un’assolata domenica veneziana irrompe la XXIV edizione della Regata de Carneval.

di Luca Ferrari

Tessuti colorati. Maschere. Aromi d’acqua lagunare, caldi pentoloni e dolciumi. I palazzi antichi li guardano. Fanno il tifo per ciascuno di loro. Il Canal Grande si fa teatro di sfida. Da remiera a remiera. Da eroe a paladini della propria epoca. Siete tutti invitati nell'antica Serenissima per assistere alla XXIV edizione della Regata de Carneval.

Venezia, domenica 23 febbraio. Folle incontenibili si vanno sempre più sommando. Da Strada Nuova a piazza S. Marco. Tutti diritti con qualche deviazione in fondamenta della Misericordia. Nessuno guarda a destra. Nessuno sbircia. La massa ignora che cosa stia succedendo a S. Marcuola. Peggio per loro. Laggiù c’è qualcosa varrebbe la pena di mirare, fotografare e dopo, pure assaggiare.

Sta per cominciare la 24° edizione della Regata de Carneval, un evento organizzato dall’Associazione Settemari. Nove equipaggi pronti per la sfida, formati come da tradizione da una donna e un uomo. C’è chi appartiene alla stessa remiera del partner e chi invece ha unito le forze a un’altra compagine.

Caratteristica unica nel panorama delle competizioni di voga, la classifica. Chiunque taglierà il traguardo per primo infatti, non è detto che sia il vincitore della rassegna. La spiegazione è semplice. C’è un’altra componente, e più importante, per l’assegnazione dei quattro vessilli (blu, verde, bianco e rosso): il costume di carnevale.

Eccoli dunque gli sfidanti dell’edizione 2014. Dall’oscurità della Transilvania sono sbarcati in laguna Nosferatu (Roberto Fagarazzi) e signora (Sibylle Lohausen), entrambi della Canottieri Cannaregio. Dai peccaminosi palchi parigini, i ballerini di cancan Maurizio Quintavalle e Gabriella Lazzari. Per difendere i più deboli, direttamente dalla “bat” V. V. Mestre, ecco Mario Batman Rossetti e Talita Catwoman Nicolini. Dagli esotici Caraibi, i nativi - (Remiera Pellestrina).

Spazio poi ai mitici anni Sessanta e Settanta, con i “Woodstockiani” Marco Gallo ed Emanuela Barbiero (V. V. Mestre), quindi dalla Londra più anarchica, i punk borchiati Marco Franzato (G.S. Artigiani) e Luisa Conventi (Associazione Settemari). Spazio poi a due autentiche befane: Gianni Colombo (Canottieri Bucintoro) e Jane Caporal (Associazione Settemari). Quindi, dall’isola di Tortuga, muovono i remi Cristiano Sparrow Peroni (Gradovoga) in coppia con Marzia Bonini (Canottieri Giudecca). E infine i colleghi di vascello versione corsara, Gianni Costantini e Marina Busetto (G.S. 3 Archi).

Gli equipaggi partono da S. Giustinian per raggiungere la chiesa di S. Marcuola. E io sono lì. In un mondo a parte. A proteggermi dai riflessi della laguna che fanno impazzire l’obbiettivo. Nessuno scherzo mentre si rema. C’è un traguardo da tagliare e un giudizio sul proprio costume da attendere. Qualche fortunato turista li scorge e prontamente immortala il tutto. Avrà una storia nuova da raccontare. Una storia realmente veneziana.

Nel vedere i prodi vogatori in azione scopro uscirmi parole istintive dalle labbra, attingendo dall’epica cavalcata metal Wherever I May Roam (1991, Metallica). E parafrasando la suddetta potrei dire: “E l’acqua diventa il mio trono/ Mi adatto ai canali/ Ho remato sotto stelle vaganti/ Per conto mio, ma non da solo/”.

A trionfare sono Maurizio Quintavalle e Gabriella Lazzari. Il secondo posto ottenuto sia in regata sia come miglior costume li ha resi i vincitori di questa ennesima edizione regatante. Resto ancora lì, in campo S. Marcuola. Il sapore della pasta e fagioli prima e di una frittella poi,  il tutto condito da un'improvvisata performance di fisarmonica, infonde ulteriore sentimento in questo annuale affresco a cielo aperto. L'acquerello vivente della Regata de Carneval Venezia.

Venezia, la Regata de Carneval - gli hippie Marco Gallo ed Emanuela Barbiero © Luca Ferrari
Venezia, la Regata de Carneval - i pirati Marzia Bonini Cristiano Peroni © Luca Ferrari
Venezia, la Regata de Carneval - i nativi Giuliano Pagan e Deborah Scarpa © Luca Ferrari
Venezia, la Regata de Carneval - i corsari Marina Busetto e Gianni Costantini © Luca Ferrari
Venezia, la premiazione della Regata de Carneval -
le creature oscure Sibylle Lohausen e Roberto Fagarazzi © Luca Ferrari
Venezia, la premiazione della Regata de Carneval -
i punk Luisa Conventi e Marco Franzato © Luca Ferrari
Venezia, i vincitori della Regata de Carneval,
i ballerini di cancan Maurizio Quintavalle e Gabriella Lazzari © Luca Ferrari
Venezia, tutti i partecipanti della Regata de Carneval © Luca Ferrari
Venezia, la pasta e fagioli post Regata de Carneval © Luca Ferrari
Venezia, le frittelle post Regata de Carneval © Luca Ferrari
Venezia, suonatrice di fisarmonica in campo S. Marcuola  © Luca Ferrari
Venezia, campo S. Marcuola © Luca Ferrari

giovedì 20 febbraio 2014

Ancona, il Tempio del Passetto

Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Orizzonte e memoria. L’anima solcata dalle note di Alive (Pearl Jam). Viaggio ad Ancona, nel rione del Passetto. Tra mare e il Monumento ai Caduti.

di Luca Ferrari

E poi irrompe lui, il mare. Le colline si fanno da parte. I binari del treno costeggiano la costa. Si apre il panorama. Sono quasi arrivato ad Ancona, nelle Marche. Già mezza Italia attraversata in poche ore di treno. Un piccolo break nella rilassante sala d’attesa all’aperto della stazione locale e poi si sale sull’autobus 1/4, destinazione rione del Passetto.

Il capoluogo marchigiano si presenta sotto un caldo sole di febbraio molto poco invernale e più flirtante verso la primavera. La comodità del sapere di scendere al capolinea consente di poter dare carta bianca agli occhi. Riconosco le foto sbirciate da internet. Quindici minuti di marcia su gomma e sono al Passetto, sulle pendici di Monte Pelago e di Monte Santa Margherita

Una piccola vuelta alla fine di Viale Vittoria e sono già a piedi, in piazza IV Novembre. Dinnanzi a me il bianco abbagliante di, lì per lì, un tempio greco. Non è così. È il Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale. Realizzato in pietra d’Istria, otto colonne scanalate sorreggono un elegante ordine dorico. Inaugurato nel 1930, è tutt’oggi uno dei simboli indiscussi della città di Ancona. Scalinate conducono all’interno da cui godere di un ancor più speciale vista panoramica.

A realizzare l’opera architettonica, così come l’adiacente scalinata che conduce al mare, l’architetto Guido Cirilli (Ancona, 9 febbraio 1871 – Venezia, 31 gennaio 1954). Peccato che i soliti idioti incivili non abbiano di meglio da fare che imbrattare le opere d’arte con futili scritte. Nella parte interna del Monumento purtroppo, oltre a un "interessante" Nik puzza, ce sono altre molto fresche poiché il pittore ha ben pensato di scrivere anche la data, 12.02.14 a fianco di un Te Quiero, più altre dichiarazioni. 

Scendo. Il vento del mare mi solleva appena il giaccone. C’è chi guarda l'orizzonte in solitudine. Coppie abbracciate. C’è chi se ne va su e giù correndo. L’odore di salsedine si fa sempre più delicato. Ad allargare le braccia si corre quasi il rischio di librarsi in volo. Rotazione di 360 gradi e davanti a me di nuovo il "Tempio dei Caduti".

Qualche piccolo scoglio, e poi è solo mare. Dall’altra parte dell’Adriatico c’è la Croazia e Spalato, città questa collegata ad Ancona da traghetti. E se i caduti della Storia trovano qui la loro memoria imperitura, non è da meno in quanto a delicatezza Madre Natura. Da lì si può accedere alla celebre spiaggia rocciosa del Passetto, situata all’interno del Parco del Conero, e caratterizzata da ampi scogli bianchi presi d’assalto durante la stagione estiva per prendere il sole.

Resto lì. Davanti al mare, cielo e anima. Infrango il silenzio dentro di me. La scelta è istintiva. “I can't remember anything to this very day/ 'Cept the look, the look.../ Oh, you know where, now I can't see, I just stare/...I, I'm still alive - Non riesco a ricordare niente fino a oggi/ Eccetto lo sguardo, lo sguardo/ Oh, tu sai dove, ora non riesco a vedere, osservo fisso/ Io, io sono ancora vivo”… Alive (Ten, Pearl Jam).

Io sono ancora vivo.

Alive, by Pearl Jam

Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, rione del Passetto – scritte vandaliche sul Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, scalinata del Passetto sul Mare Adriatico © Luca Ferrari
Ancona, scalinata del Passetto sul Mare Adriatico © Luca Ferrari
Ancona, spiaggia del Passetto sul Mare Adriatico © Luca Ferrari
Ancona, terrazza panoramica del Passetto sul Mare Adriatico © Luca Ferrari
Ancona, il Mare Adriatico visto dal Passetto © Luca Ferrari
Ancona, il Mare Adriatico visto dal Passetto © Luca Ferrari

mercoledì 19 febbraio 2014

Le recensioni viaggianti per TripAdvisor

La meravigliosa colazione dell'Agritur Melango a Castelfondo (Tn) © Luca Ferrari
Dai sapori italiani alla cucina etnica e i locali in giro per il mondo, ma non solo. Il magazine The Way of the Miles scrive sul portale web TripAdvisor.

di Luca Ferrari

Prima il titolo di mero contributor, poi contributor espertorecensore, recensore esperto e ora il massimo titolo di Recensore Super. Il magazine online The Way of the Miles - Diari di passi, Storie di viaggi, Reportage di una vita prosegue nella stesura delle recensioni su TripAdvisor, il celebre portale web di viaggi. Iniziata l’avventura con i sapori del Chianti, la strada è continuata con alcuni locali veneti per poi attraversare la Manica e sbarcare in Inghilterra, a Chester, e in Galles, proseguendo via via il cammino oltre oceano fino al più recente sbarco in Canada, terra di rara bellezza e cordialità, dove ho potuto gustare (e recensire) ottimi pancake.

La qualità delle immagini mandate ha fatto si che TripAdvisor scegliesse la foto delle frittelle della Pasticceria di Tonolo come simbolo della suddetta realtà dolciaria così come del ristorante di cucina romana Al Girasole. Proseguendo il viaggio delle recensioni, una gustosa puntatina a Creta, quindi il ritorno nell’antica Repubblica Marinara di Venezia, ancora Galles e per la prima volta una realtà diversa dalle recensioni tradizionali: la stazione di Ancona, ingiustamente criticata, e restando nel capoluogo marchigiano, qualche doverosa parola sul Monumento ai Caduti.

Ancora un po' di Serenissima tra locali e campi, quindi qualche escursione nelle vicine montagne Dolomiti, pe poi dirigersi sparati verso il Sud Italia, destinazione Schiavonea (Cs), frazione di Corigliano Calabro per una passeggiata sul Lungomare di Doorsiana memoria. E dopo tanto Belpaese ci vuole un bel viaggio oltreoceano, in Oregon. Nella casa dei Goonies (il cult anni '80 scritto da Steven Spielberg), ad Astoria per gustarsi un ottimo fish-burger con insalata di gamberi. E per finire la giornata, una romantica passeggiata sulla spiaggia di Alki Beach, a Seattle.

E poi ancora, ancora e ancora mille di mille nuove destinazioni: Bosnia, Croazia, Toscana, Londra, etc. fino a varcare l'oceano (di nuovo) e partire alla scoperta di Cuba, dalle case particulares a l'Avana e il resto dell'isola tropicale.  E dopo una nuova tappa in Grecia, eccomi di nuovo alla scoperta del Canada, questa volta per vivere la magia della parte orientale tra le sconfinate province del Quebec, New Brunswick, Nuova Scozia e Prince Edward Island.  Scopri i viaggi di The Way of the Miles su TripAdvisor. Portami all'orizzonte...

Airlines - Compagnie aeree
Austria

Winklern, Haus Rupitsch - Placido relax austriaco


Bosnia

Mostar, Stari most - DON'T FORGET '93



Cuba

Croazia

Plitvice - Parco nazionale dei laghi - Simply the Green


Galles

Beaumaris, Beau's Tea rooms - Tea room in WonderBeauland
Chruch Bay, The Lobster Pot - Cento di queste sopraffine aragoste
Corwen, Rhug Estate - La fattoria del Bisonte-burger
Hawarden , Estate Farm Shop - Prendete ogni delizia o voi ch’entrate


Grecia

Chania (isola di Creta), Filoxenia hotel - La gentilezza regna sovrana
Chania (isola di Creta), Ta Chalkina - I have to see you again and again
Chania (isola di Creta), To Karnagio - Insalate greche forever
Sougia (isola di Creta), Polifimos - Soave odissea culinaria
Vai (isola di Creta), Methoi Vai - Vedi Vidi Vai
Vai (isola di Creta), Vai Beach - Portami all'orizzonte


Inghilterra

Chester, Carluccio's - Le tipiche dolcezze di Sua Maestà
Chester, Chester Zoo - Animal Planet
Chester, Istanbul BBQ - Sinfonia di morbido agnello turco
Chester, Sticky Walnut - Per qualche prelibatezza in più 
Chester, Telford's Warehouse - Stay Telford’s, stay savoury
Londra, British Museum - Meravigliato e inorridito
Londra, Ottolenghi - "Ottomilalenghi" (e sapori) sopra Londra
Londra, Premier Inn Islington - Angel of London
Londra, Saint Paul's Cathedral - La cattedrale simbolo d'amor


Italia

Ancona, Monumento ai Caduti - Al Passetto con la Storia e l'orizzonte
Ancona, Stazione ferroviaria di Ancona - Relax e sala d'aspetto en plein air

Braies (Bz) - Lago di Braies, Natura e Storia sulle acque di montagna

Brescello (Re), La Bottega - A tavola con Peppone e Don Camillo

Canazei (Tn), Rifugio Pian dei Fiacconi - Rifocillami di meraviglia montana

Castelfondo (Tn), Agritur Melango - La dimora del gusto e della gentilezza

Castellina Scalo (Si), Osteria Bottega dell'Abate - I sapori goderecci della Toscana

Cis (Tn), Agritur Due Valli - L'essenza della montagna che amo

Corigliano Calabro (Cs) - O' Baba Gran Bar Pasticceria - Zeppola delle mie brame

Curtarolo (Pd), Greenwich Pub - Stairway to Club Sandwich

Firenze, Ponte Vecchio - Avamposto per i sogni

Lido di Venezia (Ve), El Cason - Pizza, murazzi e mare
Lido di Venezia (Ve), Gelateria Bar Maleti - Un bar per tutte le stagioni
Lido di Venezia (Ve), Il Girasole - Er girasole dea laguna
Lido di Venezia (Ve), La Sfera -
Lido di Venezia (Ve), Le magiche voglie - Il dolce piacere del soffice gelato 
Lido di Venezia (Ve), Pachuka - La porta d'Oriente

Mignagola (Tv), Agriturismo Far Fiò - Un ghiotto menù d'oca

Monteriggioni (Si), Bottega dell'Abate - Smells like Tuscany
Monteriggioni (Si), il borgo di Monteriggioni - Fra le mura dell'orizzonte

Ora (Bz), Tschurtsch Keller - Storie altoatesine di sapori gustosi

Panzano in Chianti (Fi), Dario Doc  - Nel mezzo del famelico cammin di nostra vita
Panzano in Chianti (Fi), Chiesa di San Leolino - Devozione da pieve toscana

Pellestrina (Ve), isola di Pellestrina - Verace Key West adriatica
Pellestrina (Ve), Oasi di Ca' Roman - Laguna, dune e birdwatching

Rende (Cs) - Old Wild West - Il cordiale sapore del Dakota Burger

Roma - La fontana delle Tartarughe, La Magnifica fontana
Roma - Teatro di Marcello, Più di duemila anni dopo...

Schiavonea (Cs) - Lungomare, Calabrian Walk of Life

Selvapiana (Bl) - Rifugio Lunelli, Pace montana, storia e muggiti

Sesto (Bz) - Alpe di Nemes, Le caprette ti fanno ciao

Treviso - HelmutHamburger giganti, cordialità e cultura

Venezia, Ae Oche S. Lucia (pizzeria) – In the land of pizza
Venezia, Al Timon, Esserci o non esserci Al Timon? Esserci!
Venezia, Alla Vedova, Un'appetitosa vedova
Venezia, Birreria Zanon - Ottime tartine, atmosfera vivace
Venezia, Campo S. Barnaba - Dai ciak di Spielberg alla cultura veneziana
Venezia, Canal Grande - La quotidianità della magia
Venezia, Cannaregio - Sweet Home Cannaregio
Venezia, Capatoast - Maremma gustosa, che toast!
Venezia, Dal Mas (pasticceria) - Sublime qualità ma anche le dimensioni contano
Venezia, Dolce Vita (pasticceria) - Gli STREPITOSI krapfen con crema chantilly
Venezia, Frary's (ristorante greco-arabo) - Mai convinto e prezzi medio-alti
Venezia, Ganesh Ji (ristorante indiano) - Dal dedalo all'india
Venezia, Gam Gam - La ballata della cucina kosher
Venezia, Ghetto ebraico - Storia, cultura e sapori
Venezia, Iguana (ristorante messicano) - Di gusto in tacos, nachos, chili e burritos
Venezia, La Zucca (ristorante) - Cronaca di una fiaba culinaria
Venezia, Mezzopieno (bacaro) - Bacco, cicchetti e relax d'anima
Venezia, Mercato di Ri' Alto - La magica alchimia del mercato di Ri’ Alto
Venezia, Neapolis Kebab Venice - Il mio kebabbaro di fiducia
Venezia, Old Wild West - Famelico colpo di fulmine
Venezia, Orient Experience - Il succulento Oriente nel piatto
Venezia, Ponte di Ri' Alto - Da lassù c'è sempre una nuova Venezia
Venezia, isola di San GiorgioAvamposto di purissima poesia
Venezia, Tonolo (pasticceria) - Le migliori frittelle di Venezia
Venezia, Torrefazione Cannaregio - I chicchi della passione
Venezia, Trattoria Dala Marisa - La cucina della porta accanto


Slovenia

Bled, Pensione Lukanc - Into the tender White


Stati Uniti
...continua


Londra, l'ingresso del British Museum © Luca Ferrari
Corigliano Calabro, una zeppola di San Giuseppe da O' Baba Pasticceria © Luca Ferrari
l'Avana (Cuba), il lungomare El Malecon © Luca Ferrari
Sougia (Creta), ristorante Polifimos - maialino aromatizzato © Luca Ferrari
Seattle (Wa, USA) - la spiaggia di Alki Beach  © Luca Ferrari

lunedì 10 febbraio 2014

Brasile, terra di vini e vendemmia

Chafariz de vinho La Fontana © Carlito Ferreira
Viaggio nel mondo della vendemmia oltreoceano. Nelle fazendas carioca del Brasile. Dalla Valle di São Francisco alla Serra Gaúcha passando per Lagoa Grande.


Terre rinomate e passioni. Quando penso al Brasile, una calda atmosfera mi trascina subito nei colori del carnevale di Rio. Quando penso al gigantesco stato brasiliano, sento subito l’aroma delle immense piantagioni di caffé, e perché no, rivedo anche le magie sui campi da gioco dei vari Pelè, Romario, Neimar. Un nuovo attore fa oggi il suo ingresso nei miei pensieri, Bacco. Vestito di giallo-verde.

In un’area di 82 chilometri quadrati da cui proviene oltre la metà di tutta la produzione vinicola del paese, altipiani e valli disegnano i meravigliosi paesaggi della Valle dei Vini, nel municipio di Bento Gonçalves, meta prediletta per gli amanti dell’enoturismo al pari delle vignee colline toscane, venete o piemontesi. Qui, piccoli vigneti e proprietà rurali minori convivono a fianco dei vigneti più rinomati.

Un viaggio, quello nella regione brasiliana dell’uva iniziato molto tempo fa, con l’arrivo degli emigranti italiani nella regione della Serra Gaúcha, nello stato del Rio Grande del Sud. Insieme alle loro usanze, alla loro tradizione culinaria e la loro cultura, gli italiani portarono anche l’arte della vinificazione.

Qui trovarono condizioni geo-climatiche ideali perché i vigneti crescessero rigogliosi, seppur vi fosse il problema delle piogge che investono la regione proprio nel periodo dell’anno che precede la raccolta dell’uva, momento cruciale per la maturazione. Le annate migliori infatti si hanno quando le piogge non sono abbondanti.

A differenza del tradizionale settembre/ottobre nostrano (a seconda dell’anno), essendoci spostati nell’emisfero australe, qui la vendemmia viene fatta nei mesi di gennaio e febbraio. In questo momento dell’anno autoctoni e turisti possono partire per un’avventura alla scoperta continua dei sapori, non solo del vino ma anche di succhi, marmellate e tutte le specialità delle aziende vinicole.

La Valle di São Francisco, nello stato del Pernambuco (unica regione al mondo in cui è possibile fare ben due raccolti e mezzo l’anno), è forse meno conosciuta della Serra Gaúcha ma rappresenta una realtà in grande sviluppo nel panorama della viticoltura in Brasile. Qui infatti viene prodotto il 95 per cento dell’uva da tavola coltivata in Brasile e cinque milioni di litri di vino l’anno.

Lagoa Grande, conosciuta come la capitale dell’uva e del vino nel Nordest è oggi uno dei luoghi che più spiccano per la produzione vinicola in Pernambuco. Ogni anno sono prodotti oltre 20 milioni di chili di uva e sette milioni di litri di vino l’anno, una parte dei quali viene poi esportata in altri paesi e in diversi Stati del Brasile.

Chafariz de vinho La Fontana © Carlito Ferreira
Vendemmia brasiliana
Brasile terra di vini
Brasile terra di vini
Brasile terra di vini
Brasile terra di vini
Brasile terra di vini
Brasile terra di vini

venerdì 7 febbraio 2014

Seahawks in trionfo, il 12° uomo invade Seattle

Seattle, giovani supporter festeggiano i Seahawks sotto lo Space Needle
A passeggio per Seattle per celebrare il trionfo dei Seahawks al Super Bowl. Mescolati al 12° uomo, così come vengono chiamati i loro rumorosissimi fan.

di Luca Ferrari

Alla fine ce l’ha fatta. La fanchigia nordamericana dei Seattle Seahawks ha conquistato per la prima volta nella propria storia il più importante trofeo del football americano, il Super Bowl. Un cammino devastante sublimato dalla schiacciante vittoria nel match decisivo in New Jersey contro i Denver Broncos, polverizzati 43-8.

Ma questo non è un giornale sportivo e il nuovo viaggio è lì, on the road insieme ai tifosi. Il celeberrimo 12° uomo come vengono appunto chiamati appunto i fan dei Seahawks. The 12th man, immortalato perfino su di una t-shirt celebrativa dei Pearl Jam, la rock band formatasi proprio in quel di Seattle nel 1991. E lassù, quel Nordovest tanto ignorato a vantaggio della più assolata California, ha dominato le pagine sportive di tutta l'America e non solo, sebbene con qualche inquadratura di troppo, e di troppo poco. 

Dopo la vittoria dei Seahawks, invece di mostrare la festa a Seattle, la stragrande maggioranza dei servizi sportivi italiani si sono concentrati su New York City. D’accordo, la finale si è disputata al MetLife Stadium di East Rutherford, casa delle colleghe di football dei New York Giants e New York Jets, ma "è probabile" che i festeggiamenti siano stati di proporzioni più epici a Seattle, non vi pare? O se così non fosse, comunque non è New York la loro casa.

Lasciamo allora la costa orientale e torniamo all’estremo Nordovest americano (Alaska esclusa). Come fece anche l’Italia calcistica dopo la conquista dei Mondiali 2006 con passarella in autobus per Roma, così i Seahawks hanno celebrato il successo attraversando la città di Seattle con tappa finale sotto il proprio stadi seguiti come sempre dalle cheerleader ufficiali, le Sea Gals.

A dispetto del freddo pungente ma con un cielo azzurro limpidissimo e il sole splendente (alla faccia di chi dice che qui piove sempre), una folla immensa si è stretta per salutare i propri campioni. La squadra poi ha fatto il suo trionfale ingresso nello stadio e per chi non è potuto entrare, fuori c’era un maxi schermo con cui seguire l'evento.

Dentro e fuori il 12° uomo ha gioito così tanto che perfino lo Space Needle pare abbia tremato. Così almeno si vocifera in quel di Seattle...

Il 12° uomo invade Seattle © Jeff Marsh
Il 12° uomo invade Seattle © Rod Mar
Seattle, i Seahawks celebrano la vittoria al XLVIII Super Bowl © Rod Mar
Seattle, i giovani del 12° uomo festeggiano la vittoria dei Seahawks al Super Bowl © Silvia Da Re
Seattle, il 12° uomo festeggia la vittoria dei Seahawks al Super Bowl © Silvia Da Re
Seattle, il 12° uomo festeggia la vittoria dei Seahawks al Super Bowl © Silvia Da Re
Seattle, lo stadio di football dei Seahawks, il Century Link Field © Silvia Da Re
Seattle, il 12° uomo festeggia la vittoria dei Seahawks al Super Bowl © Silvia Da Re
La t-shirt celebrativa dei Pearl Jam per la vittoria dei Seahawks al Super Bowl
Seattle, le cheerleader ufficiali Sea Gals festeggiano ©  Maurice Labrecque
Seattle, il 12° uomo include anche i più piccini © Silvia Da Re
Seattle, il 12° uomo festeggia davanti al Century Link Field © Silvia Da Re