lunedì 29 maggio 2023

Vogalonga, il grande amore di Venezia

Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari

Tradizioni e amore per l'ambiente. Sale in cattedra la voga alla veneta. Si susseguono i "remi" da tutto il mondo. Benvenuti alla 47° edizione della Vogalonga di Venezia.

di Luca Venezia

C'è stato un tempo in cui la voga non m'interessava. C'è stato un tempo in cui la città di Venezia era il contorno nella mia vita. Quel tempo per fortuna è molto lontano. Venezia oggi sempre più è protagonista della sua esistenza, e chi meglio della sua flotta a remi può raccontare meglio questa storia? Domenica 28 maggio 2023 è scattata l'ora della 47° edizione della Vogalonga, manifestazione non competitiva nata negli anni ‘70 per combattere il moto ondoso, ripristinare le tradizioni veneziane e contribuire a diffondere attenzione per l’ambiente e la natura. Sandoli, gondole, caorline, mascarete e pupparini dialogano con kayak, canoe, catamarani e dragon boat. Tutti insieme. Quasi 2.000 imbarcazioni con oltre 7300 partecipanti provenienti da 40 diversi Paesi del mondo, hanno vogato in lungo e in largo attraverso la laguna, con un solo obiettivo: vivere, rispettare e preservare Venezia.

La Vogalonga non è proprio una "passeggiata". Per farsi tutti i 30 km del percorso, ci vuole allenamento. Si comincia in Bacino San Marco. Si prosegue costeggiando tutta la Riva degli Schiavoni fino a Sant’Elena, lì si vira, e dopo una bella vogata, ecco le isole delle Vignole, di Sant’Erasmo e di San Francesco del Deserto, fino a Burano. Sull'isola celebre per la tradizione dei merletti (e dei succulenti dolci bussolà), c'è chi accosta e si riposa. Negli ultimi anni la Vogalonga è sempre coincisa con calure non propriamente gentili. Quest'anno è andata abbastanza bene. Dopo essersi ripresi, via verso le isole di Mazzorbo, Madonna del Monte e San Giacomo in Paludo, quindi Murano. E' il momento di raccogliere i primi meritatissimi applausi lungo il suo Canal Grande. Il bello però, deve ancora venire.

Lasciata l'isola del "vetro", la bussola punta nuovamente su Venezia. Qui, dopo aver costeggiato la placida Baia del Re, ecco il momento che ogni regatante della Vogalonga attende con ansia, ancor di più della medaglia e attestato di partecipazione. La passerella lungo il canale di Cannaregio. Nonostante gl'ingorghi marini all'imbocco di quest'ultimo e ancor di più sotto il ponte dei Tre Archi, tutti gli equipaggi si dilettano con l'alzata dei remi ricevendo urla di giubilo e tantissimi applausi. L'ultimo flash lo lascio a due mamme. Arrivate di gran lena, ecco caricare ciascuna la propria "piccola creatura" per la passerella acquea finale. In fin dei conti il senso della Vogalonga è proprio questo: l'amore sconfinato di generazione in generazione.

Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari
Venezia, la 47. Vogalonga © Luca Ferrari