venerdì 9 giugno 2023

A Pag (Croazia) ho nuotato sulla Luna

Croazia, l'isola di Pag © Luca Ferrari

Viaggio a Pag, in Croazia, l'isola delle saline, dei pizzi e degli uliveti. Uno scenario quasi lunare tra anfratti rocciosi mozzafiato e spiagge cristallino-sabbiose.

di Luca Ferrari

Croazia è sempre più sinonimo d'estate. C'è davvero l'imbarazzo della scelta su dove trascorrere rilassanti momenti nel breve, medio o lungo periodo. Una terra capace di offrire campagne fertili, cultura e spiagge di qualsiasi tipologia. Dai posti super gettonati come il Corno d'oro a Brac, le città con i loro centri storici, ad angoli meno battuti e più selvaggi. Ed è proprio in quest'ultima direzione che decido di spingermi, "tagliando" totalmente l'Istria e scendendo giù in Dalmazia fino a Jasenice, per poi dirigermi nei meandri dell'isola di Pag, 60 km circa, collegata con la terraferma dal lungo e omonimo ponte (Paški most), sullo stretto di Giuba. È qui che ha inizio la mia esplorazione. È qui che decido di scoprire una terra, per certi versi davvero inimmaginabile.

Per chi arriva dal nordest, passando per Trieste, una volta superato il confine sloveno, sono quattro ore di macchina circa. Per risparmiare tempo, si potrebbe prendere il traghetto poco lontano da Prizna ma ovviamente non bisogna sgarrare l'orario una volta prenotato, e il rischio di andare lì alla cieca, è quello di fare coda, soprattutto d'estate. Preferisco dunque la più sicura via terrena attraverso la E65. Com'è noto, per attraversare le autostrade slovene, è necessario munirsi di bollino, non inferiore al costo di una settimana (purtroppo, ndr). Esiste però una scappatoia (legale) e se non si è di fretta, prendendo solo le statali nel breve tratto che separa i due Paesi e così entrare in Croazia senza scucire un euro al governo di Lubiana. Per info più precise, vi suggerisco caldamente di seguire il gruppo Facebook "Viaggiare in Croazia".

Un po' romanticamente attraverso la dogana slovena-croata, oggi soppressa così come i tutti punti di accesso tra le due ex-regioni jugoslave. Arrivati a ridosso del centro abitato principale di Pago, il mare è una calamita che non si può ignorare. L'aria è fresca e sta soffiando il vento ma il desiderio di un tuffo in questa sorta di "fiordo lunare", prevale su tutto. Il bello della Croazia è che ci vuole davvero poco per trovare un angolino roccioso dove sedersi, mettere a terra l'asciugamano e dare vita al piacere più spensierato. Ecco una scalinata di pietra metterci a tu per tu con uno specchio acqueo di un blu intenso. Per noi del Nordest adriatico italiano, è sempre incredibile constatare come lo stesso mare (piatto e sabbioso) sia così differente sulle coste slave, profondo e roccioso.

Guidare su realtà insulari è estremamente piacevole, vedi anche nelle isole Azzorre. Pag offre sia anfratti solitari sia spiagge sabbiose con giochi per bambini. Decido così di andare alla scoperta di Planjka Beach a Novalja (Novaglia), a neanche 20 km da Pago. Ombrelloni con sfondo ciottoloso all'inizio, sabbia a ridosso dello stabilimento. Appena appena affollato, e con uno spazio a disposizione neanche lontanamente paragonabile con le "nostrane pianure balneari". Molto apprezzati da più piccoli uno scivolo e una doppia altalena posti in mezzo all'acqua, per dei tuffi davvero rinfrescanti. Ancor più grandiosi, i pedalò, dalle fattezze di autovetture. Non prendendo praticamente mai un taxi su ruote nella mia natia Venezia, colgo l'occasione di guidarne uno io stesso e poi tuffarmi nel blu dipinto di blu.

A dispetto della tanta e troppa tecnologia a  diposizione, Pag regala ancora il fascino di vagare senza une meta precisa. Sebbene meno abituati rispetto ad americani e canadesi dove il culto del viaggio è più sentito, la Croazia offre la chance di godersi il viaggio prima ancora che la meta. E così, attraversando strade che alle volte sembrano mulattiere tra gli ulivi, s'incontrano simpatici ciuchini vicino a negozietti sulla strada che vendono prodotti locali, realtà questa molto presente in Croazia. Stesso discorso per i tipici forni locali dove ogni giorno mi rifornisco volentieri di qualche specialità, in particolare con la crema di ciliegia, direttamente dalla non troppo lontana Maraska. Al mattino l'aria è fresca, anche in agosto. Basta mettersi all'ombra e ci vuole una camicetta o una maglietta leggera. 

Considerato il miglior formaggio della Croazia, il paški sir è fatto con il latte di pecora. Viene pubblicizzato ovunque. Impossibile non assaggiarlo, così  finalmente decidiamo di fermarci in una bottega tipica per prendere qualche prodotto locale. Peregrinando su e giù per l'isola, complice anche il caldo, finisco per ritrovarmi dalle parti di Jakišnica. Il panorama è incredibile. Salendo per una stradina, lascio la macchina poco lontano da alcune abitazioni. Un ampio albero mi protegge dalla calura, cullato da una tenera brezza fresca. Quasi una carezza eolica. Qualche motoscafo ogni tanto taglia l'orizzonte. Il mare si adagia sugli scogli alle volte impetuoso, alle volte lento. Una sensazione di pace indescrivibile. Ho gli occhi e il cuore aperto, ma è come se qualcuno mi stesse sussurrando una ninnananna di puro sentimento.  

Prima di abbandonare questo angolino slavo, ho ancora una meta da scoprire: la spiaggia di Rucica. Un mondo a parte in un mondo a parte. Solo sabbia, ghiaia e acqua salata. Non c'è vegetazione né ombrelloni. Solo un locale nel punto più lontano dal parcheggio. Spazio ce n'è moltissimo, anche quando siamo in alta stagione. Non lo raccomanderei per famiglie con bambini piccoli, anche se, una volta piantato l'ombrellone, con la giusta dose di frutta, secchiello e libretti, il tempo può trascorrere. L'acqua è semplicemente fantastica. Consigliata una maschera (ed eventualmente tubo) per andare a sbirciare cosa si nasconde lì sotto.

Il tempo di salutare Pag, purtroppo è arrivato. Esattamente come all'andata, attraverso il Paški most. Nel procedere rivedo tutti i ristoranti dove ho inutilmente chiesto se avessero il maialino (delizia tipica dell'isola). A mio digiuno infatti, ho appurato che moltissimi locali se lo vanno a prendere da asporto nei ristoranti a pranzo, e dunque la sera è molto spesso finito. Una lezione che terrò bene a mente per la prossima volta che di sicuro verrò. Pago è una meta molto battuta anche da giovani che stanno in spiaggia fino all'alba, ma allo stesso tempo si respira tranquillità quasi come se si fosse su di un altro pianeta per l'appunto. E una volta tornato sulla cosa dalmata, quando sono già proiettato verso un'altra meta dello stato croato, il mio sguardo oltre che sulla strada, scivola leggiadro e innamorato oltre il mare, verso l'isola di Pag.

On the road, confine sloveno-croato © Luca Ferrari
Croazia, il ponte Paški most © Luca Ferrari
On the road sull'isola di Pag © Luca Ferrari
Croazia, l'isola di Pag © Luca Ferrari
Croazia, l'isola di Pag © Luca Ferrari
Croazia, l'isola di Pag © Luca Ferrari
Croazia, l'isola di Pag © Luca Ferrari
Novalja, Planjka Beach (Pag, Croazia) © Luca Ferrari
Novalja, Planjka Beach (Pag, Croazia) © Luca Ferrari
Novalja, Planjka Beach (Pag, Croazia) © Luca Ferrari
Jakišnica (Pag, Croazia) © Luca Ferrari
Jakišnica (Pag, Croazia) © Luca Ferrari
A zonzo per l'isola di Pag (Croazia) © Luca Ferrari
A zonzo per l'isola di Pag (Croazia) © Luca Ferrari
Il mare sull'isola di Pag (Croazia) © Luca Ferrari
A zonzo per l'isola di Pag (Croazia) © Luca Ferrari
La spiaggia di Rucica (Pag, Croazia) © Luca Ferrari
La spiaggia di Rucica (Pag, Croazia) © Luca Ferrari
La spiaggia di Rucica (Pag, Croazia) © Luca Ferrari

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