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venerdì 21 agosto 2015

La pura normalità di un bosco incantato

Cadore, nel cuore del bosco ecco spuntare il Col di Quaternà © Luca Ferrari
Dalla Malga Coltrondo all'Alpe di Nemes. Non mi sto arrampicando su nessuna vetta impervia. Sto solo camminando in un bosco normalmente incantato.

di Luca Ferrari

Avamposto quotidiano di pace montana dove i sensi sono sempre all’opera. Qui, nel cuore del Comelico Superiore bellunese, scenari quotidiani da re-incontrare e varcare. Un giorno d'alta quota dove il vento sposta briciole, terra e nuvole. Partito da Padola di Cadore, la strada è tutta una curva. Pochi minuti di guida ed ecco il  cartello giallo con le indicazioni per la Malga Coltrondo (1880 m).

La carreggiata si dimezza. I tornanti si fanno più serrati. La pendenza aumenta. Metro dopo metro mi faccio innocua comparsa umana. Sbircio fra i signori della Natura. Abbozzo tane di volatili e altri esseri viventi. Rivedo l’albero maledetto di Sleepy Hollow. Immagino un sottobosco divertito intento a spiarmi degustando resina e bevendo acqua di fonte.

Poco più di un centinaio d'altre incontaminate divagazioni mentali e sono arrivato. Inizia il mio sentiero verso l'Alpe di Nemes. Addentrandomi dentro il sentiero, bastano pochi metri per venir proiettato in una dimensione fatta di pini, larici e abeti. Brevi frazioni torrentizie e pozzanghere ornate di fragili croste gelate forgiano riflessi e giochi di luce. Si rincorrono tenui gradazioni di verde. Un dedalo cromatico mi attanaglia magicamente le caviglie guidandomi (come accadeva al protagonista del videoclip There There dei Radiohead) fino al rifugio di passaggio Hutte - Rinfreddo.

La testa si gira e rigira. Su ogni ramo pare esserci una forma di vita che nasce e si trasforma. Le formiche sono all’opera. Faccio la conoscenza del fungo “spia”, rosso coi puntini bianchi. Vietato coglierlo e ancor di più mangiarlo (velenoso). Trotto a zig-zag. Abbozzo un ballo senza regole né schemi. Uno stato d'intima apertura. Rispettoso e capace di meravigliarsi per una ragnatela e una tana di scoiattolo. Chiedere d’incontrare un loro ingombrante abitante sarebbe troppo. Un cervo, o magari un capriolo. Forse un elfo, chi lo sa.

Il sentiero si fa sempre più largo e dalla macchia mi ritrovo in una radura. Nel vedere il primo lembo di struttura umana arretro di qualche passo. Prendo una penna e scrivo freneticamente qualcosa sulla mano. Poi sul braccio. Lo mostro alle nuvole. Lo mostro alle montagne millenarie. Resto qualche secondo in questa posizione per ricordarcelo a dovere. Tutti loro e me. Mi dileguo in un abbozzo di sorriso senza smorfie. Possano gli spiriti di queste terre custodire le generalità di simili pensieri.

Se l'articolo ti è piaciuto, vai sul sito di Altitudini.it e lascia un commento alla fine del mio pezzo che partecipa al concorso.

There There (Radiohead)

Cadore, nel cuore del bosco © Luca Ferrari
Cadore, nel cuore del bosco © Luca Ferrari
Cadore, nel cuore del bosco © Luca Ferrari
Cadore, nel cuore del bosco © Luca Ferrari
Cadore, nel cuore del bosco © Luca Ferrari
Cadore, nel cuore del bosco © Luca Ferrari
Cadore, nel cuore del bosco © Luca Ferrari
Alpe di Nemes © Luca Ferrari
Fuori dal bosco davanti alle montagne © Luca Ferrari

mercoledì 16 luglio 2014

Alpe di Nemes, le caprette ti fanno ciao

Alpe di Nemes (Bz), capre al pascolo © Luca Ferrari
Teneri belati. Il foraggio fresco di montagna. Una delicata passeggiata con una gamba in Veneto e una in Alto Adige, destinazione Alpe di Nemes.

di Luca Ferrari

All’ombra dell’imponente Col Quaternà (2505 m s.l.m.), fra gli ampi spazi verdi attorno l’Alpe di Nemes (Bz), raggiungibile quest'ultima sia da Moso e Sesto, o dal più vicino (per chi arriva dal Comelico) Passo Monte Croce. Un viaggio senza pretese nè eroisimi. Un viaggio per sentire la Natura dentro di noi.

Partendo da una "tolkeniana" terra di mezzo, proprio al confine tra Veneto e Trentino-Alto Adige, serve solo una mezz'ora di passeggiata per conquistare la malga alpina dove condividere le gustose specialità tirolesi insieme al belato di un branco di capre. Passeggiando sui prati insieme a muli giocosi. Incamminandosi verso il bosco per poi dirigersi verso la Malga Coltrondo.  

Alpe di Nemes (Bz) © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), muli in malga © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), mulo in malga © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), capre in malga © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), capre in malga © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), capre in malga © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), capre in malga © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), capre al pascolo © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), capre al pascolo © Luca Ferrari
Alpe di Nemes (Bz), capre al pascolo © Luca Ferrari

giovedì 25 luglio 2013

Dolomiti in torba

Panoramica dolomitica con torba © Luca Ferrari
Da vallate in quota fino ai pascoli caprini e bovini lungo uno dei tanti sentieri dolomitici. Partendo da Passo Monte Croce di Comelico (Kreuzbergpass). al confine tra Veneto e Trentino-Alto Adige a un’altitudine di 1636 m s.l.m. in direzione Alpe di Nemes (1877 m).

di Luca Ferrari, ferrariluca@hotmail.it
giornalista/fotoreporter – web writer
 tra funghi, bacche e mirtilli, s’incontra anche l’ecosistema delle torbiere, ambiente di transizione tra acqua e terra, casa di specifiche piante e animali nonché custode vegetativo dei secoli passati. La torba può assorbire acqua fino al 90 per cento del suo volume, protegge dalle inondazioni e costituisce una riserva idrica per i periodi di siccità.

Ecosistema torbiero (Bz) © Luca Ferrari