Venezia, il canale di Cannaregio © Luca Ferrari |
Vivo e lavoro a Venezia. Ogni giorno mi confronto con le problematiche di una città fragile, complessa e meravigliosa. Che cosa possiamo fare per costruire un futuro a misura di noi tutti?
di Luca Ferrari
Io voglio, e pretendo, di continuare a vivere a Venezia. Voglio una città aperta a chiunque voglia venire a visitarla e allo stesso tempo attenta alle esigenze di chi ci abita. Sono un privilegiato a vivere in questa città unica al mondo, e lo so bene. Ma se dovessi andarmene la laguna, allora abbandonerei proprio l'Italia per mete nordiche come Finlandia, Canada o al massimo, rimanendo in tema insulare, le Azzorre portoghesi. Il mio presente però si chiama Venezia, e io non sono il solo che vuole continuare a mantenere radici lagunari. Ma cosa riserverà il futuro all'antica Repubblica Marinara?
Osservatori quotidiani di tutto ciò che succede, la stampa locale racconta ogni giorno le vicende umane, politiche, artistiche e culturali di Venezia. Non ci poteva essere dunque teatro migliore dell'Ateneo Veneto, la più antica Istituzione culturale veneziana in attività, per riunire gli esponenti della carta stampata e l'amministrazione comunale, per confrontarsi sul futuro e la salvaguardia di una città, visceralmente legata al sistema di dighe mobili, MOSE.
In occasione della presentazione del romanzo "Com’è gialla Venezia" di Ferruccio Gard (Venezia, Mazzanti Libri 2021), ci sarà dibattito con interventi di:
- Gianpaolo Scarante, presidente Ateneo Veneto
- Massimiliano De Martin, assessore all’Ambiente, Comune di Venezia
- Fabrizio Brancoli, direttore quotidiani veneti Gruppo GEDI
- Roberto Papetti, direttore Il Gazzettino
- Alessandro Russello, direttore Corriere del Veneto
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