mercoledì 9 luglio 2014

Ortisei, la IV Biennale Gherdëina

Bruno Walpoth - Laura non c'è
Alla IV edizione della Biennale Gherdëina (Ortisei, 18 luglio – 1 ottobre 2014) sale in cattedra la scultura del Legno/Wood/Holz/Lën.

di Luca Ferrari

Dimore fatate da sottobosco. Sentieri verticali dove la resina tramanda lo sguardo del sole. Movimenti solidificati. Mongolfiere e radici metaforiche. Lo  sguardo silenzioso nell’atto anche di un solo pensiero. Tavolozza naturale per le infinite forme dell’anima più naturale. Il legno ferma il tempo e la materia. Legno/Wood/Holz/Lën indiscusso protagonista a Ortisei (Bz) alla IV Biennale Gherdëina.

In Trentino-Alto Adige giovedì 17 luglio sarà inaugurata la quarta edizione della Biennale Gherdëina di Ortisei, un evento curato da Luca Beatrice. Le opere, esposte nell'area pedonale del comune bolzanese, sono state tutte realizzate in legno appositamente per la Biennale. La scelta del materiale per la produzione, unico vincolo imposto agli artisti, intende creare un forte collegamento con le radici più tradizionali della Val Gardena, dando allo stesso tempo al legno dignità di elemento legato all'arte contemporanea e non solo all'artigianato.

Ai più esperti artisti del legno Bruno Walpoth e Willy Verginer, si sono affiancati colleghi alla prima esperienza col materiale. È il caso per esempio dello scultore inglese residente a Udine, Chris Gilmour, artefice di una sorta di ritrovamento di casse contenenti materiali archeologici sopravvissuti a chissà  quale trafugamento o disastro naturale.

La meranese Sonia Leimer residente a Vienna invece, ha optato per una rivisitazione concettuale di un tema della tradizione gardenese, quella dei banchi di lavoro. Il pittore-scultore milanese Velasco Vitali infine, si è lanciato in gigantesca mongolfiera in legno e ferro.

“Per la prima volta, da quando la Biennale esiste, è stato chiesto agli artisti di elaborare un progetto di scultura pubblica in grado di interagire con il centro storico di Ortisei, dialogando con cittadini e turisti senza imporsi come un segno calato dall’alto” ha sottolineato il curatore Luca Beatrice.

“Non c’è stato vincolo di soggetto né di tema” ha poi proseguito, “ma il materiale utilizzato doveva essere il legno, anche se non tutti gli artisti sono degli autentici specialisti. Il legno si porta dietro un valore aggiunto per il suo incredibile rapporto col passato. Racconta storie. Non respinge lo sguardo. Incita al tatto e al calore. Sono sempre più numerosi gli artisti internazionali che lo utilizzano per le proprie sculture o all’interno delle proprie installazioni”.

Chris Gilmour – "3 bikes” (installation)
Sonia Leimer – Ohne Titel(Versenkbares Objekt)
Willy Verginer – Ortisei
Velasco Vitali – Aria, work in progress

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