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Croazia - Povlja (isola di Brac) © Antonietta Salvatore |
Viaggio in
Croazia lungo la costa dalmata fino all'
isola di Brac, in quel di
Povlja. Dove l'acqua è cristallina e ogni pianta
guadagna nuovi zenit.
di
Luca Ferrari
Il mare è lo stesso. I fondali, diversi. Bassi e sabbiosi sulle spiagge veneziane, profondi e rocciosi quelli croati. Un centinaio di miglia adriatiche circa per passare dalla Serenissima a Rovigno, nell’Istria sud-occidentale, in Croazia. Una piccola quattro ruote mi aspetta, destinazione l'isola di Brac.
Mi metto in moto con ancora il piacere di toccare una vera cartina stradale. Sarebbe molto più affascinante compiere l’intero viaggio lungo la costa ma c’impiegherei molto più tempo. Parlo per esperienza personale. Spendo le mie prime kune (valuta locale, dove 1 euro corrisponde circa a 7 delle suddette) per i caselli autostradali, arrivando prima a Rijeka, quindi torno sulla statale fino a Senj, viaggiando in parallelo all’isola di Krk.
Arrivato nel capoluogo della contea della Lika, situato al 45° parallelo della costa Dalmata, torno nuovamente sulla highway croata, per un lungo assolo d’asfalto fino a Split (Spalato) dove ad attendermi c’è un grande traghetto che mi condurrà nell’isola di Brac (Brazza). Seppur le vetture superino a destra e a sinistra, il viaggio è piacevole. Arrivato al porto, e caricata nel gigantesco ferryboat la macchina, mi posso finalmente rilassare.
Il blu del mare, come un sole d’inverno, inizia a farmi rilasciare ogni tossina. Sale la voglia di perdersi nella natura dell’isola. Bastano dieci minuti e il faro di Spalato mi appare sempre più sbiadito. Attracco a Supetar quando ormai le luci del tramonto si sono appena congedate. Per mia fortuna le segnalazioni sull’isola sono precise. Passato per Nerezsica, Praznica e Selca, finalmente posso girare per Povlja, quasi all’estremità nord-orientale dell’isola di Brac. Di fronte al Parco naturale del Biokovo, sulla riviera di Makarska.
Se di quest’isola adriatica è celebre la spiaggia del Corno d’Oro a Bol, è ancora più rinomato il sottosuolo calcareo incredibilmente bianco, materiale questo che è stato utilizzato per alcuni e importanti edifici: dal Palazzo dell’Imperatore romano Diocleziano (244 – 311) nella vicina Spalato, alla ben più lontana Casa Bianca di Washington DC, casa del presidente degli Stati Uniti d’America.
Circondata da numerose insenature (Travna, Smokvica, Ticja luka, Tatinja, Luke),
Povlja è un placido ecosistema umano-maturale, tra piccoli negozi, piante di fichi e olivi dappertutto, e la
chiesa di san Giovanni Battista, formata sulle rovine della basilica paleocristiana.
Sprazzi di spiagge ciottolose. Resti
della presenza romana. Insenature selvagge dove dare sfogo alla propria
curiosità esploratrice. Moli gentili da dove partire per continue e
sempre fresche nuotate. Mondi subacquei a cui regalare i propri occhi, e
da cui farsi viziare per il maggior tempo possibile
Una
farfalla si è appena posata su una foglia di fico. Un non so quale tipo
di pesce si sia appena dileguato vedendo arrivare un gigantesco corpo
umano completo di maschera e boccaglio. Prima di arrivare a Povlja
pensavo non ci fosse più spazio per divagare sulle proprie espansioni
emotive. Poi ho visto l’acqua profonda. Blu e cristallina. Ho cercato lo
scoglio più alto e da lì mi sono buttato. Sono ancora lì. Anche quando
me ne sarò andato. Sarò ancora lì.
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Croazia - Povlja (isola di Brac) © Antonietta Salvatore |
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Croazia, Povlja © Antonietta Salvatore |
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Croazia, Povlja © Antonietta Salvatore |
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Croazia, Povlja © Antonietta Salvatore |
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Croazia - il mare di Povlja © Luca Ferrari |
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Croazia - il mare di Povlja © Antonietta Salvatore |
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Croazia - il mare di Povlja © Antonietta Salvatore |
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Croazia - il mare di Povlja © Luca Ferrari |
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