sabato 21 settembre 2013

Pellestrina, l'alba della Bandiera Blu

L'arenile di Pellestrina © Luca Ferrari
Laguna da una parte, mare Adriatico dall’altra. Lì nel mezzo, l'isola di Pellestrina. Perla ancora troppo poco valorizzata nel panorama veneziano.

di Luca Ferrari, luca.goestowest@gmail.com
giornalista/fotoreporter – web writer

Caorle, San Michele al Tagliamento – Bibione, Eraclea, Lido di Venezia, Jesolo e Cavallino Treporti. Sul litorale veneziano sono sei le località dove anche nel 2013 ha sventolato fiera la Bandiera Blu, l’importante riconoscimento conferito dalla Fondazione per l'Educazione Ambientale (FEE) a quelle realtà balneari che rispondano a specifici criteri inerenti la qualità delle acque di balneazione, la pulizia delle spiagge, l'efficienza dei servizi e la salvaguardia dell'ambiente naturale.

Lì dove presente il vessillo viene issato. E in più postazioni. Lo sanno bene tutti i numerosi turisti del Lido di Venezia per esempio, che anche all’attracco del ferry boat a San Nicolò vengono accolti dal suddetto stendardo. Fin qua nulla di nuovo. Ci “sarebbe” però un’altra realtà insulare che potrebbe ambire a ottenere questo premio, la sempre poco valorizzata isola di Pellestrina. A lanciare un’interpellanza al riguardo, l’autorevole voce dell’ex-Assessore all’Ambiente di Venezia e oggi consigliere comunale (PD), Pierantonio Belcaro.

“Sono più che maturi i tempi per una più forte attenzione dell'Amministrazione Comunale verso il Lido e Pellestrina” ha sottolineato, “Per quest'ultima va fatto ogni sforzo per una diversificazione delle attività produttive presenti in isola che punti a uno sviluppo turistico soft e rispettoso dell'ambiente.

Un waterfront come quello del litorale di Pellestrina, molte località ce lo invidiano e non si può continuare nell'immobilismo sia da parte delle istituzioni pubbliche sia delle realtà imprenditoriali, che vanno messe nelle condizioni, anche economiche e di certezza del contesto delle regole, per avviare nuove iniziative in grado di far fronte ai gravi problemi occupazionali che da tempo caratterizzano tanta parte della popolazione locale”.

Pellestrina non è un’isola come le altre. Pur rientrante nel’orbita veneziana, beneficia pochissimo dell’invasione turistica della Serenissima, potendo al massimo contare sulla sponda della vicina Chioggia. Nonostante le frequenti richieste (suppliche?) della cittadinanza e di molti consiglieri, ancora oggi nel 2013 non esiste un collegamento diretto tra Pellestrina e Venezia, nemmeno durante l’estate. Così, se un turista volesse farsi una passeggiata (o una nuotata) per l’isola, questo è il calvario che lo attende.

Sbarcato alla stazione Santa Lucia di Venezia o nella vicina Piazzale Roma che sia, in primis bisogna attraversare tutta la laguna fino al Lido via Canal Grande, Fondamenta Nuove o Zattere a seconda del battello preso, quindi percorrere la stragrande maggioranza dell’isola (9-10 km) in autobus, imbarcarsi nel ferry boat e giungere a S. Maria del Mare, primo avamposto di Pellestrina, passando ancora qualche minuto sul mezzo prima di raggiungere le spiagge. Ma chi, con tutti gli arenili liberi del Lido (Blue Moon in testa a 10 minuti a piedi dal piazzale S. Maria Elisabetta) si farebbe altri 45 minuti di mezzi pubblici prima di farsi un tuffo? Uno, nessuno.

Pellestrina è in una difficile fase economica. Puntare sullo sviluppo balneare potrebbe essere la chiave di volta per rilanciare l’intero settore turistico. Ma c’è di più, come spiega lo stesso Belcaro.

“Già il solo mettere in moto le  procedure di richiesta della Bandiera Blu per l’anno 2014 avrebbe il vantaggio, collaterale ma non secondario, di sollecitare l’attività delle varie articolazioni organizzative dell’Amministrazione comunale competenti nelle diverse aree funzionali coinvolte (patrimonio, ambiente, turismo, pesca, urbanistica, pianificazione strategica, lavori pubblici, mobilità, protezione civile), focalizzando la loro attenzione sulle tematiche dell’informazione ed educazione ambientale, della gestione dei rifiuti, della pulizia della spiaggia, del trattamento delle acque reflue e della connessa balneabilità delle acque del mare, dell’accessibilità della spiaggia per i disabili, della sicurezza dei bagnanti, dell’esistenza di Piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale”.

La spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari
La spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari
La spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari
La spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari
Il mare Adriatico visto dalla spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari

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