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giovedì 19 aprile 2018

Festa della Sensa, Venezia sposa il mare

Laguna veneziana, il corteo della Sensa © Luca Ferrari
Venezia rinnova l'eterno legame d'amore con l'Adriatico. Dopo secoli e secoli, la festa della Sensa è ancora qui a tramandare cultura e tradizioni.

di Luca Ferrari

Memorie di antichi domini militari. Celebrazione di pace secolari. La cultura della voga alla veneta. Dagli albori del II millennio alla sempre più vivace e multiculturale atmosfera dell'età contemporanea, l'antica Repubblica Marinara di Venezia è pronta per celebrare nuove nozze con il mare Adriatico e lanciare il tradizionale anello nelle acque lagunari a bordo della Serenissima. Non potrebbe essere diversamente. È la festa della Sensa.

Questa nuova avvincente storia (ri)comincia ogni anno con il corteo acqueo in partenza dal Bacino di San Marco, destinazione l'isola del Lido di Venezia. Le numerose imbarcazioni delle società remiere di voga alla veneta faranno da apripista alla gloriosa imbarcazione storica Serenissima. Una volta giunte nei pressi della chiesa di S. Nicolò (al Lido), attorno alla quale c'è sempre il coloratissimo mercatino, prenderà vita la cerimonia dello Sposalizio del Mare mentre dirimpetto a terra il Coro Serenissima darà un saggio delle proprie doti. Ultimo atto della celebrazione, la santa messa.

Anno dopo anno la festa della Sensa si è sempre più arricchita di nuovi eventi. Restando in tema acqueo, nel pomeriggio della domenica, sul tracciato Bacino di San Marco – Riviera San Nicolò si svolgeranno tre regate. I primi a sfidarsi saranno i giovani under 25 anni su pupparini a 2 remi, quindi a seguire le donne su mascarete a 2 remi e infine le gondole a 4 remi.

“...da dove si comincia nella propria vita per ascoltare i fondali e saettare tra le gocce?... il fondo di una scogliera vale quanto un frammento di cielo insolitamente ignorato … dalle estremità manuali ci rinviamo sempre più all'anima... è un giorno... è un conteggio... un innato invito alla propria e originale storia esistita tra conchiglie e sogni anteriori" l.f

Laguna veneziana, il corteo della Sensa © Luca Ferrari
Laguna veneziana, il corteo della Sensa © Luca Ferrari
Laguna veneziana, il corteo della Sensa © Luca Ferrari
Laguna veneziana, il corteo della Sensa © Luca Ferrari
Laguna veneziana, il corteo della Sensa © Luca Ferrari
Laguna veneziana, la Serenissima e il corteo della Sensa © Luca Ferrari
Laguna veneziana, la Serenissima e il corteo della Sensa © Luca Ferrari
Lido di Venezia, il mercatino presso la chiesa di S. Nicolò © Luca Ferrari
Lido di Venezia, il mercatino presso la chiesa di S. Nicolò © Luca Ferrari
Laguna veneziana, il corteo della Sensa © Luca Ferrari

venerdì 2 gennaio 2015

Ibernisti in Mare Adriatico, buon 2015

Lido di Venezia (Ve) – iberniste in acqua © Luca Ferrari
Per la 37° volta gli ibernisti del Lido di Venezia hanno salutato l'anno nuovo (2015) con un tuffo nelle fredde acque adriatiche.

di Luca Ferrari

Cosa c'è di meglio dell'iniziare il nuovo anno stando a contatto con la fresca natura? Per informazioni, chiedere agli eroici ibernisti del Lido di Venezia che puntuali da 37 edizioni sfidano qualsiasi temperatura ed entrano nelle acque del Mare Adriatico per un tuffo benaugurante. Li ho visti nuotare il 1 gennaio con la neve e con il cielo  bigio. Oggi per fortuna c'è il sole. L'isola veneziana risplende.

Dalle 10 a mezzogiorno è una cavalcata costante di arrivi, locali e stranieri. Tutti lì, sulla battigia della spiaggia del Blue Moon, ad attendere e festeggiare questi tritonici e sireneschi gladiatori. Nell'attesa i bimbi giocano, i più grandicelli si scaldano col vin brulé, qualcuno va a raccogliere conchiglie ripensando magari allo scorso luglio quando beatamente si prendeva il sole. Adesso però siamo inverno ed è arrivato il loro momento. 

In un tripudio di palloncini rossi, arrivano decisi e spavaldi. Loro, gli ibernisti del Lido di Venezia. Mostrano i muscoli, ma più che altro sorridono. Entrano in acqua, ci danno di bracciate e poi tutti insieme di rientro sulla terra per scaldarsi con una succulenta porzione di lenticchie e cotechino. Dall'isola venezianadel Lido, possiate tutti avere un 2015 pieno di felicità.

Lido di Venezia (Ve) – gli ibernisti augurano buon 2015 sulla spiaggia © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – la spiaggia del Blue Moon gremita in attesa degli ibernisti © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – intrattenimento sulla spiaggia del Blue Moon © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – nell'attesa ci si scalda con il  vin brulé © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – l'arrivo degli ibernisti © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – ibernisti pronti per entrare in acqua © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – ibernisti in acqua © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – ibernisti in acqua © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – ibernisti in acqua © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – ibernisti in acqua © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – cotechino e lenticchie in arrivo © Luca Ferrari
Lido di Venezia (Ve) – un piatto fumante di cotechino e lenticchie © Luca Ferrari

sabato 21 settembre 2013

Pellestrina, l'alba della Bandiera Blu

L'arenile di Pellestrina © Luca Ferrari
Laguna da una parte, mare Adriatico dall’altra. Lì nel mezzo, l'isola di Pellestrina. Perla ancora troppo poco valorizzata nel panorama veneziano.

di Luca Ferrari, luca.goestowest@gmail.com
giornalista/fotoreporter – web writer

Caorle, San Michele al Tagliamento – Bibione, Eraclea, Lido di Venezia, Jesolo e Cavallino Treporti. Sul litorale veneziano sono sei le località dove anche nel 2013 ha sventolato fiera la Bandiera Blu, l’importante riconoscimento conferito dalla Fondazione per l'Educazione Ambientale (FEE) a quelle realtà balneari che rispondano a specifici criteri inerenti la qualità delle acque di balneazione, la pulizia delle spiagge, l'efficienza dei servizi e la salvaguardia dell'ambiente naturale.

Lì dove presente il vessillo viene issato. E in più postazioni. Lo sanno bene tutti i numerosi turisti del Lido di Venezia per esempio, che anche all’attracco del ferry boat a San Nicolò vengono accolti dal suddetto stendardo. Fin qua nulla di nuovo. Ci “sarebbe” però un’altra realtà insulare che potrebbe ambire a ottenere questo premio, la sempre poco valorizzata isola di Pellestrina. A lanciare un’interpellanza al riguardo, l’autorevole voce dell’ex-Assessore all’Ambiente di Venezia e oggi consigliere comunale (PD), Pierantonio Belcaro.

“Sono più che maturi i tempi per una più forte attenzione dell'Amministrazione Comunale verso il Lido e Pellestrina” ha sottolineato, “Per quest'ultima va fatto ogni sforzo per una diversificazione delle attività produttive presenti in isola che punti a uno sviluppo turistico soft e rispettoso dell'ambiente.

Un waterfront come quello del litorale di Pellestrina, molte località ce lo invidiano e non si può continuare nell'immobilismo sia da parte delle istituzioni pubbliche sia delle realtà imprenditoriali, che vanno messe nelle condizioni, anche economiche e di certezza del contesto delle regole, per avviare nuove iniziative in grado di far fronte ai gravi problemi occupazionali che da tempo caratterizzano tanta parte della popolazione locale”.

Pellestrina non è un’isola come le altre. Pur rientrante nel’orbita veneziana, beneficia pochissimo dell’invasione turistica della Serenissima, potendo al massimo contare sulla sponda della vicina Chioggia. Nonostante le frequenti richieste (suppliche?) della cittadinanza e di molti consiglieri, ancora oggi nel 2013 non esiste un collegamento diretto tra Pellestrina e Venezia, nemmeno durante l’estate. Così, se un turista volesse farsi una passeggiata (o una nuotata) per l’isola, questo è il calvario che lo attende.

Sbarcato alla stazione Santa Lucia di Venezia o nella vicina Piazzale Roma che sia, in primis bisogna attraversare tutta la laguna fino al Lido via Canal Grande, Fondamenta Nuove o Zattere a seconda del battello preso, quindi percorrere la stragrande maggioranza dell’isola (9-10 km) in autobus, imbarcarsi nel ferry boat e giungere a S. Maria del Mare, primo avamposto di Pellestrina, passando ancora qualche minuto sul mezzo prima di raggiungere le spiagge. Ma chi, con tutti gli arenili liberi del Lido (Blue Moon in testa a 10 minuti a piedi dal piazzale S. Maria Elisabetta) si farebbe altri 45 minuti di mezzi pubblici prima di farsi un tuffo? Uno, nessuno.

Pellestrina è in una difficile fase economica. Puntare sullo sviluppo balneare potrebbe essere la chiave di volta per rilanciare l’intero settore turistico. Ma c’è di più, come spiega lo stesso Belcaro.

“Già il solo mettere in moto le  procedure di richiesta della Bandiera Blu per l’anno 2014 avrebbe il vantaggio, collaterale ma non secondario, di sollecitare l’attività delle varie articolazioni organizzative dell’Amministrazione comunale competenti nelle diverse aree funzionali coinvolte (patrimonio, ambiente, turismo, pesca, urbanistica, pianificazione strategica, lavori pubblici, mobilità, protezione civile), focalizzando la loro attenzione sulle tematiche dell’informazione ed educazione ambientale, della gestione dei rifiuti, della pulizia della spiaggia, del trattamento delle acque reflue e della connessa balneabilità delle acque del mare, dell’accessibilità della spiaggia per i disabili, della sicurezza dei bagnanti, dell’esistenza di Piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale”.

La spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari
La spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari
La spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari
La spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari
Il mare Adriatico visto dalla spiaggia di Pellestrina (Ve) © Luca Ferrari

venerdì 6 settembre 2013

La scenografia naturale del Lido di Venezia

Lido di Venezia © Luca Ferrari
Prima di raggiungere la Mostra del Cinema c’è un mondo placido e verde da vivere e attraversare. Tra canali e stradine, l'isola del Lido di Venezia.

di Luca Ferrari

La sveglia suono alle 6 del mattino. Talvolta anche prima. Ad attendermi la linea 5.2 dalla stazione S. Lucia, all’estremo nord di Venezia. Destinazione Lido di Venezia e la Mostra del Cinema. Oggi è il penultimo giorno di Festival. Ecco perché vi racconto ciò che avviene prima dell’ingresso in sala. Quando i sogni della notte si dissolvono in un nuovo giorno da vivere e ad accogliermi non c’è una metropolitana né un bus stracolmo di gente ma una laguna e poi un’isola.

La fretta m’impone dei tempi. Così quando sbarco al piazzale di S. Maria Elisabetta, prendo subito l’autobus. Non oggi. Oggi vi racconto la scenografia naturale del Lido. Passo dopo passo. Scatto dopo scatto. Perché ancor prima di sedermi davanti alle anteprime stampa, c’è il verde e gli odori del Lido. La linea 5.2 è quella che preferisco. Raramente affollata e turisti quasi inesistenti. Solo locali.

Attraversato il canale di Cannaregio, passerella finale di ogni edizione della Vogalonga, si entra nella laguna dove si scorge il Ponte della Libertà e si vedono gli aerei atterrare. Si passa lungo le Fondamenta Nuove, vedendo Murano e l’isola di San Michele. Si circumnaviga Venezia fino all’ultimo avamposto della fermata di S. Pietro quindi è laguna aperta fino al Lido.

In quest’ultimo tratto di norma abbandono il mio posto seduto in battello e salgo in piedi all'aperto. Sciogliendomi i capelli come se fossi un capitano di vascello. Guardando la terra isolana che si avvicina. Cercando di accaparrarmi tutta l’aria possibile e immaginabile. Per vivere questo momento in simbiotico connubio musicale, specialmente in ore albeggianti-mattutine, la canzone Hunger Strike dei Temple of the Dog è in grado di creare inimmaginabili sentieri di costante profondità umana.

Eccomi al Lido. Bastano pochi passi e già gli odori di croissant impongono una piccola sosta. La strada più semplice per raggiungere la Mostra del Cinema sarebbe quella di attraversate tutto il Gran Viale quindi arrivati alla rotonda della spiaggia Blue Moon, girare a destra per il Lungomare Marconi e arrivare alla Cittadella. Invece no. C’è un giro più delicato. Più romantico. Poco dopo il piazzale, sulla destra, c’è l’isola pedonale della piazzetta Lepanto dove al massimo ci si deve guardare dalle biciclette. Superato un ponticello, si prosegue sulla medesima strada (di qui in poi però possono circolare anche le macchine nel nostro senso di marcia). 

Dopo aver camminato cinque minuti circa, è consigliabile spostarsi nell’ancor più placida Riva San G. Acri (o via S. Giovanni d’Acri) dalla parte opposta della suddetta, sempre adiacente il canale. Per chi se ne intendesse, consiglierei di accendere il proprio mp3 e selezionare la delicata Love Street dei Doors

E si procede così. Arrivati all’incrocio con via delle Quattro Fontane, sterzata a sinistra quindi subito a destra ed ecco comparire l’ingresso del Festival, sferzato una seconda volta dagli odori e i sapori dolciari. Ma se prima di perdersi nei viaggi cinematografici si sentisse il bisogno di raccogliere qualche conchiglia e raccontare qualcosa al mare Adriatico, lui è lì che ci aspetta.

Sono arrivato. Mi volto indietro. Come se avessi conquistato una cima a 4.000 metri di altitudine. Sono appena arrivato e so già che me ne devo andare. Chissà per quanto tempo questa volta. Chissà quando tornerò e come sarò. È sempre così con te, ogni anno. Quando ritrovo la delicatezza di un’isola e la magia di un evento.

in battello sulla laguna veneziana verso il Lido © Luca Ferrari
laguna veneziana © Luca Ferrari
In battello sulla laguna veneziana presso la Chiesa di S. Pietro di Castello © Luca Ferrari
in battello sulla laguna veneziana © Luca Ferrari
in battello sulla laguna veneziana © Luca Ferrari
in battello sulla laguna veneziana © Luca Ferrari
Lido di Venezia, l'arrivo © Luca Ferrari
Lido di Venezia, l'arrivo © Luca Ferrari
Lido di Venezia, piazzetta Lepanto © Luca Ferrari
Lido di Venezia, via Lepanto © Luca Ferrari
Lido di Venezia, l'arrivo in riva/via San Giovanni d'Acri © Luca Ferrari
Lido di Venezia, riva/via San Giovanni d'Acri © Luca Ferrari
Lido di Venezia, l'arrivo alla Mostra del Cinema © Luca Ferrari

martedì 11 dicembre 2012

Immaculate Lido di Venezia

Lido di Venezia, la spiaggia del Blue Moon innevata © Luca Ferrari
Era un inaspettato venerdì 17 dicembre 2010 e sull’isola del Lido di Venezia “gli effetti” della tormenta risplendevano tra mare e laguna.

di Luca Ferrari 

Un granello dopo l’altro. All’improvviso. Il cielo si fa color tundra glaciale. Una massa nevosa scende velocemente spazzata forte dalle gelide correnti orientali. Nel giro di un’ora la sabbia della spiaggia fronte Mare Adriatico è già di color bianco, così come le case e gli edifici con le rispettive architetture Liberty che rendono il Lido di Venezia unico nel panorama artistico insulare.

Non è così frequente che la neve imbianchi calli e campielli. Negli ultimi anni qualche forte nevicata c’è stata, perfino a inizio primavera. A distanza di quasi due anni, il ricordo va a quell’indimenticabile 17-18 dicembre. Una settimana prima del Natale. Giusto in tempo per regalare ai bambini la gioia di realizzare un bel pupazzo senza dover aspettare di raggiungere le vette dolomitiche durante il periodo di festività.

Sorprendendo un po’ tutti, in quei giorni la neve venne a trovare il popolo veneziano, spalmandosi ovunque. Dalle dune del lungo litorale fino ai Murazzi, dinnanzi anche al celebre Hotel Excelsior con i chicchi affilati che impedivano quasi di scattare fotografie. Neve e neve. Dalle barche ormeggiate nei canali interni a tutte le strade che attraversano i quasi dodici km dell’isola lagunare.

L’indomani la bufera si era placata, ma la neve era rimasta. Ancora più bella. Con il blu del mare di contorno, e qualche gabbiano infreddolito a lasciare le impronte fronte laguna. Con la cresta dei campanili di San Marco e dell’isola di San Giorgio che si vedevano in lontananza, e la ricca vegetazione ricoperta di neve che “sparava” riflessi in tutte le direzioni del cielo, limpido e senza nuvole.

“Piedi gelati” anche per la Signora del piano alto. In cima al Tempio Votivo. Ricollocata sopra il Sacrario Militare nell’autunno 2010 dopo che era stata gravemente danneggiata a causa di un fortunale. Ha attecchito anche lì la neve. Sarà qualche effetto ottico, ma sembrava che la statua fosse divertita da questa insolita presenza. Sotto di lei intanto, al pian terreno, un grande albero di natale ricoperto di palline colorate e pacchetti regalo, si godeva la bella giornata. 

Attraversato il Gran Viale che conduce dal panorama lagunare a quello marino, eccomi in spiaggia. Lo spiazzo tutt’attorno all’area denominata Blue Moon è interamente rivestito di bianco. Più in là, con la battigia che corre verso la lunga diga di San Nicolò, l’acqua si è già mangiata una fetta di soffice strato nevoso.

Ancora qualche mese e questi stessi spazi sottozero saranno ricoperti da sdraio, asciugamani e creme abbronzanti. Riprendo il cammino puntando alle viuzze interne. Guardando tra un albero dei giardini, e qualche rincorsa artistica. Il verde arboreo inizia a dare cenni di risveglio sotto la massa bianca. Peccato si stia sciogliendo così in fretta. Non mi resta che tenere d’occhio il cielo. E aspettare che la temperatura arrivi fino allo zero. E godermi ancora una volta lo spettacolo del Lido di Venezia innevato.

Lido di Venezia, dune sulla spiaggia innevata © Luca Ferrari
Lido di Venezia, dune sulla spiaggia innevata (sulla destra, l'Hotel Excelsior) © Luca Ferrari
Lido di Venezia, dune sulla spiaggia innevata © Luca Ferrari
Lido di Venezia, canale interno  innevato © Luca Ferrari
Lido di Venezia, riviera S. Nicolò con davanti la laguna e Venezia © Luca Ferrari
Lido di Venezia, riviera S. Nicolò innevata © Luca Ferrari
Lido di Venezia, riviera S. Nicolò innevata © Luca Ferrari
Lido di Venezia, riviera S. Nicolò con davanti la laguna e Venezia © Luca Ferrari


Lido di Venezia, il Tempio Votivo © Luca Ferrari
Lido di Venezia, vegetazione innevata © Luca Ferrari
Lido di Venezia, vegetazione innevata © Luca Ferrari
Lido di Venezia, la spiaggia del Blue Moon innevata © Luca Ferrari
Lido di Venezia, la spiaggia del Blue Moon innevata © Luca Ferrari
Lido di Venezia, la spiaggia del Blue Moon innevata © Luca Ferrari