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Croazia, la costa Istriana del Primorsko-goranska županija © Luca Ferrari |
La Croazia è passata all'euro, e via si scatena la denuncia al rincaro selvaggio. Io ci sono appena stato e ci tornerò a breve, ma i prezzi sono di gran lunga più economici dell'Italia.
di Luca Ferrari
Meta low cost per eccellenza, la Croazia nel 2023 ha messo in naftalina la kuna passando all'euro. Sulle pagine dei media e dei socia media italiani, quasi un crimine di lesa maestà. Croazia più cara, per non dire di peggio. Che i prezzi abbiano subito un adeguamento, è inevitabile. Succede nell'ex regione slava, così come è successo nel resto del continente europeo. Ma quello che si percepisce e infastidisce, è che i toni sembrano come indicare che la Croazia sarebbe dovuta rimanere una gallina dalle uova "stracciate", in barba a qualsiasi adeguamento monetario. In Croazia come nel resto del mondo, molto è cambiato con il covid e oggigiorno se non si vuole spendere tanto, bisogna muoversi prima. Io in Croazia ci sono appena stato e ci tornerò anche in agosto, e non ho assolutamente speso capitali.
Una cena per due con un bambino in Croazia: 36 euro. Un aperitivo per quattro (bibita + cicchetto a testa) a Venezia, 29 euro. E sarebbe la Croazia quella cara? Nelle due settimane centrali di agosto farò tappa in tre differenti località croate, sul mare. La media di spesa? 60 euro al giorno in appartamenti di 35-40 mq ciascuno. E sarebbe cara la Croazia? Se qualcuno si lamenta pensando di poter spendere poco, prenotando a giugno per luglio e agosto dello stesso anno, è un emerito sprovveduto e ha ben poco da lamentarsi. La Croazia, come tutte le regioni slave, fino a quando il Paese non implose, subiva un sistema che poco spronava-permetteva l'imprenditoria privata. Adesso che anche il governo di Zagabria sta conoscendo un periodo più florido, lo dovrei biasimare perché vuole guadagnare di più?
Sono tornato pochi giorni fa da una rilassante incursione in Istria, dalle parti di Medveja, nella cosiddetta a Regione litoraneo-montana (in croato, Primorsko-goranska županija). Complice la partenza in tardo pomeriggio, sono arrivato che le cucine erano lì lì per chiudere. Non conoscendo la zona, ci siamo affidati ai consigli della proprietaria dell'appartamento dove alloggiavamo e siamo entrati nel ristorante più vicino. Gentilissimo il titolare, ci ha subito specificato che si trattava di una cena gourmet, ed era rimasto solo agnello e pesce rana. Si vedeva che il locale era di un certo livello e alla cruciale domanda, quanto sarebbe venuta a costare, la risposta è stata di 112€ circa. Fuori budget, abbiamo proseguito, e dopo pochissimo eccoci in un ristorantino più alla mano a prezzi decisamente più idonei, il Konoba Lovranska Draga, a Lovran.
La Croazia continua a essere una fucina di diversità, tanto ideale per giovani alla ricerca di svago quanto per famiglie. Stesso discorso per le spiagge, passando dalla comune sabbia a sassi e rocce, ma sempre molto ben attrezzate, com'è il caso dell'incredibile isola di Pag. Anche il più piccolo anfratto vede sempre molta attenzione, dalle docce gratuite e gli spazi per cambiarsi, alle pedane che consentono anche alle persone in sedia a rotelle di raggiungere il mare. Parcheggio talvolta un po' selvaggio ma comunque ordinato e se qualcuno dice che in Croazia i parcheggi siano solo a pagamento, allora non sa di cosa sta parlando/scrivendo. Su quattro recenti incursioni balneari, una sola ho pagato, e guarda a caso ero in centro a Opatija. Conversione all'euro o meno, nel 2023 la Croazia è ancora una destinazione alla portata di tasche non così gonfie.
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Colazione sulla Primorsko-goranska županija (Croazia) © Luca Ferrari |
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Spiagge lungo la Primorsko-goranska županija (Croazia) © Luca Ferrari |
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Piatto locale con cevapcici (Croazia) © Luca Ferrari |