giovedì 31 agosto 2023

Cres, il fiabesco borgo di Lubenice

L'antico borgo di Lubenice © Luca Ferrari

Alla scoperta dell'incredibile borgo di Lubenice, sull'isola di Cres (Croazia). Passeggiando tra pecore e folletti verso la spiaggia di San Giovanni.

di Luca Ferrari 

Piccolo borgo appollaiato (378 m s.l.m.) a poche centinaia di metri sull'isola di Cres, nel golfo del Quarnero, Lubenice, è una delle tante perle insulari della Croazia. Pochi caseggiati, un museo, un ristorante e una panoramica mozzafiato sul mare cristallino. Ancora prima di partire per lo stato balcanico, il suo nome mi stava già inseguendo. Un'amica era stata categorica: se vai a Cres, devi visitare Lubenice. Com'è sempre un po' tipico della mia impostazione dei viaggi, non vado alla ricerca di troppe informazioni delle mete prescelte, lasciando l'eventuale stupore e il senso di scoperta una volta in loco. Così, dopo una mezza giornata trascorsa nel relax della vicina Beach Raca, a Valun, dove il noleggio orario dei pedalò è di gran lunga più economico (8€), inizio a muovermi verso Lubenice.

A metà strada, quasi in una radura a Mali Podol, il percorso si apre. Ci sono un paio di caseggiati e un cartello che invita i viandanti a gustare un casereccio gelato di fichi (sladoled od smokve), un sorbetto più che il classico dolce ghiacciato con pallina o simili. 

La titolare è una gentilissima signora austriaca, scrittrice, che ci presenta anche l'opzione di una soffice torta alla menta, quest'ultima talmente leggiadra nell'impasto da deliziare anche una persona come il sottoscritto che non la può soffrire. Per chi volesse, ci sono anche liquori locali. Sembra quasi di essere in una fiaba. Davanti alla casa c'è proprio un albero di fichi e una madonnina. A pochi metri, una piccola fontana dove veniamo invitati a bere e fare scorte di acqua, poiché sull'isola di Cres è potabile e buona ovunque. 

Riprendo la strada e la carreggiata inizia a stringersi. Sebbene ci siano sempre spazi a destra o a sinistra per passare da entrambi i sensi, bisogna comunque fare attenzione. Un perentorio cartello inoltre, avvisa che sarà possibile trovare pecore lungo il cammino. Così è! Poco prima di trovare l'insegna arancione che mi indica l'arrivo a Lubenice, due pecore brucano l'erba nel bosco tutt'attorno. Presto scoprirò che questi animali sono gl'indiscussi protagonisti dell'isola. Intanto però, è finalmente arrivato il momento di lasciare la macchina. Inizia la meraviglia. Prima ancora di entrare nel borgo, il panorama sale subito in cattedra. La vista è incredibile: cielo, vegetazione e giù, la spiaggia di San Giovanni, raggiungibile solo ed esclusivamente a piedi in 45 minuti circa. Se l'andata è ovviamente in discesa, il ritorno in salita potrebbe non essere molto facile per chi avesse bambini piccoli.

Affacciata sulla baia tra Punta Miracine e Punta Brkljac all'inizio della penisola di Pernat, Lubenice ti accoglie con la piazzetta quadrata e la Chiesa di Santa Domenica, costruita nel 1400, mentre più avanti si trova la cappella gotica di Sant’Antonio l’Eremita. Si possono ancora ammirare i resti delle mura di cinta, antico insediamento romano, così come l'impronta di un architettura medievale. Il borgo è davvero piccolo. Alcuni edifici sono abbandonati, altri sono affittabili con tanto di insegna e numero di telefono scritto. C'è un unico e rinomato ristorante, il Konoba Hibernicia, dove una delle indiscusse specialità è l'agnello cotto a campana per il quale però, bisogna prenotare il giorno prima.

Prima di soddisfare il palato, è la cultura a reclamare spazio e tempo con il Museo dell'Ovinicoltura (muzej ovcartsva), fondato dal Gruppo Insulare Rurale nel 2008, quando venne allestita la mostra "L'Ovinicoltura tradizionale", per documentare e presentare le numerose attività da svolgere per avere successo nell'allevamento delle pecore, indiscusse protagonista dell'intera isola di Cres. Come per molte altre piccole realtà, lo spopolamento ha duramente colpito questo villaggio. Ecco dunque l'impegno del Gruppo per far conoscere le tradizioni locali e la storia ai tanti turisti che sempre più vengono a scoprire la Croazia insulare, e non solo d'estate.

Il museo è un edificio che potrebbe ricordare un po' le case di montagna del Bellunese. L'allestimento dell'esposizione è realizzato come un cammino che dura tutto l'anno, ma attenzione, non seguendo le nostre classiche quattro stagioni, bensì attraverso le attività stagionali inserite (armoniosamente) fra le peculiarità biologiche e climatologiche del loro micro-ambiente. Il visitatore potrà così scoprire le attività della primavera/inizio estate: agnellatura e mungitura, preparazione del formaggio, costruzione del meh, la tradizionale zampogna, e la tosatura. E prima di entrare, appoggiata su un antico pozzo, c'è proprio un esempio di codesta attività: un po' di lana da accarezza, immaginando qualche soffice indumento con cui scaldarsi durante i mesi più freddi.
 
Si prosegue con l'estate inoltrata/inizio autunno: lavaggio e scardassatura della lana, quindi tardo autunno/inverno per ulteriori mansioni: filatura della lana, lavoro a maglia, preparazione del gudic (prosciutto pecorino) e dell'olito, un dolce locale. A chiudere il tour del museo, una proiezione di un documentario suddiviso in tre parti tra conciatura della pelle pecorina, tosatura e preparazione del formaggio. La mostra, realizzata da Marijana Dlacicm, vede l'impostazione artistica a cura di Branko Lencic mentre la realizzazione dell'allestimento è di Mario Slosar.

Finito il tour, c'è anche un piccolo store. Oltra a qualche chicca di lana con una signora impegnata nel realizzare indumenti, vengo attratto da libri, in particolare dalla fiaba Il segreto dei Masmalici (Tanja Masmalica), realizzato dalla pedagogista sociale Mirjana Mauhar, illustrato dalla pittrice Koraljca Placek e tradotto in italiano da Sanja Versic. Il volume infatti prevede entrambe le lingue, e racconta la storia dello gnomo Masmalico dei boschi, attraverso il cui progetto l'Associazione Ruta di Cres vuole educare ecologicamente giovani e bambini in particolare, al rispetto della natura e tramandando le tradizioni della parte settentrionale dell'isola di Cres, l'altopiano della Tramuntana. Pur non essendo grandissimo, il volume è fatto con estrema cura e si merita tutto il prezzo (15€). Così agendo, si contribuirà a preservare la cultura locale. Il segnalibro attaccato inoltre, è il folletto stesso.

Continuo a camminare, su e giù, godendomi il panorama da ogni possibile angolazione. A furia di scattare fotografie, lo smartphone si scarica del tutto. Sembra quasi un segno. Nel tempo che trascorro ancora a Lubenice mi affido unicamente ai sensi. Ogni tanto sento qualche belato lontano, ogni tanto qualche idioma un po' troppo colorito ma nel complesso, si respira pace e serenità. Forse dovrei sedermi qua e aspettare il calar delle luci fino all'ultimo frammento diurno. Così faccio. E quando sono pronto per far ritorno al centro abitato di Cres, ho come l'impressione di vedere qualcosa. No, non una stella cadente. Una piccola creaturina che si muove fugace tra la folta vegetazione circostante. Sarà mica il folletto masmalico che è venuto a salutarmi? Immaginazione o meno, lo prendo come un segno del destino... e una promessa. Va bene Lubenice, un giorno tornerò a trovarti. 

On the road verso Lubenice © Luca Ferrari
Incontri ovini lungo la strada verso Lubenice © Luca Ferrari
L'anrrivo a Lubenice © Luca Ferrari
L'antico borgo di Lubenice © Luca Ferrari
L'antico borgo di Lubenice © Luca Ferrari
Lubenice - Il museo dell'Ovinicoltura © Luca Ferrari
Lubenice - Il museo dell'Ovinicoltura © Luca Ferrari
Lubenice - Il museo dell'Ovinicoltura © Luca Ferrari
Lubenice - Il museo dell'Ovinicoltura © Luca Ferrari
Lubenice © Luca Ferrari
Lubenice © Luca Ferrari
Il panorama mozzafiato da Lubenice © Luca Ferrari
Il panorama mozzafiato da Lubenice © Luca Ferrari

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