mercoledì 30 agosto 2023

Venezia e i 1000 anni del vetro ungherese

Agnus Dei di Balázs Sipos

Sabato 2 settembre verrà inaugurata Glass Art NOW, la prima mostra collettiva ungherese di arte del vetro a Venezia, presso l’Ateneo Veneto. Circa 100 le opere esposte.

di Luca Ferrari

È l'ora dell'arte vetraria ungherese a Venezia. È l'ora di Glass Art NOW!, la prima mostra d'arte del vetro ungherese in programma da 2 al 15 settembre (h. 11-19) all’Ateneo Veneto di Venezia (Campo San Fantin 1897, adiacente il Gran Teatro della Fenice), la più antica istituzione culturale attiva della città. Glass Art NOW! è un viaggio nei “mille anni del vetro ungherese”, la storia del vetro nel bacino dei Carpazi, dai primi scavi romani fino ai giorni nostri, con quasi 100 reperti esposti legati al lavoro di ricerca effettuato dalla Fondazione Bohus-Lugossy, raggruppandoli in quattro unità tematiche sotto i nomi di città italiane e ungheresi: Roma, Venezia, Veszprém e Salgótarján.

I visitatori potranno ascoltare in italiano e in inglese brevi storie su ciascuna delle quattro vetrine tematiche scansionando i codici QR posti sui tavoli, mentre chi desidera approfondire le storie complete, potrà leggerle sul sito web della mostra. I materiali della storia del vetro sono stati selezionati dalle collezioni dei musei ungheresi e dei collezionisti privati che partecipano al progetto di ricerca dal curatore della mostra, il direttore professionale della Fondazione Bohus-Lugossy, dottor András B. Szilágyi, storico dell’arte e docente presso l’Università Moholy-Nagy di Arte e Design, e da Szonja Dohnál, co-curatrice, storica dell’arte e vice direttrice della Casa delle Arti di Veszprém.

La mostra è stata realizzata con il contributo del programma Veszprém-Balaton 2023 Capitale Europea della Cultura, in quanto la regione di Veszprém è uno dei più importanti centri di produzione del vetro in Ungheria. La produzione del vetro è presente sin dalla metà del XVIII secolo nelle foreste del Bakony, nella regione di Veszprém. Per molti decenni, generazioni di vetrai e famiglie, la maggior parte delle quali provenienti dalla Germania, produssero vetro nei forni da loro costruiti nei boschi. Il lavoro degli otto forni è stato poi proseguito dalla nona fabbrica di vetro di Ajka, che iniziò la produzione nel 1878.

Gli oggetti in vetro qui prodotti erano caratterizzati da tecniche sofisticate e il lavoro degli artisti artigiani ne garantiva la qualità. Oggi la fabbrica è chiusa e i suoi edifici sono stati demoliti. Per questo motivo è importante preservare questa tradizione per i posteri. Uno degli obiettivi della Casa delle Arti di Veszprém è presentare la sopravvivenza di questa tradizione nell’arte contemporanea. Nel gennaio 2023 è stata aperta la mostra internazionale d’arte vetraria contemporanea Glass Focus, con la partecipazione di artisti ungheresi accanto ad artisti americani e danesi. La città ospita una delle più grandi collezioni d’arte vetraria contemporanea e storica dell’Ungheria, il Museo Laczkó Dezső, dove, oltre agli antichi vetri dei forni del Bakony e ai vetri decorativi dell’ex fabbrica di Ajka, sono presenti i più grandi creatori dell’arte vetraria autonoma ungherese. La collezione di oggetti in vetro del museo è rappresentata con importanti opere nella mostra Glass Art NOW!

“Le opere e le installazioni presentate nei progetti di arte figurativa, fotografica e design del programma della Capitale Europea della Cultura Veszprém-Balaton 2023 (VEB2023 CEC) rappresentano il patrimonio naturale e culturale e la realtà quotidiana della regione. Riteniamo straordinariamente importante mostrare le persone e le comunità che vivono qui insieme alle tradizioni che caratterizzano questa regione. Oggi l’artigianato, la lavorazione e la modellazione dei vari materiali, accanto alle vecchie tecniche, offrono nuove possibilità, permettendoci di illustrare sia il passato che il presente, la tradizione e l’innovazione. In qualità di Capitale europea della cultura, continuiamo a credere che sia essenziale invitare e mettere in mostra artisti nazionali e internazionali. Siamo molto contenti quando iniziative e programmi ungheresi e stranieri si uniscono per rafforzare il lavoro e il pensiero comune”, ha dichiarato Can Togay.

I materiali dell’arte vetraria contemporanea della mostra sono stati realizzati coinvolgendo quasi quaranta artisti, molti dei quali hanno creato opere completamente nuove per la prima mostra di arte del vetro ungherese a Venezia. László Hefter, “decano” dell’arte vetraria ungherese, artista del vetro premio Ferenczy Noémi e restauratore, membro dell’Accademia delle Arti Ungherese, che festeggia il suo 80esimo compleanno a settembre, ha creato una nuova opera per la mostra. Hefter è uno dei pochi artisti che utilizza il metodo medievale della pittura su vetro nelle sue opere contemporanee. La sua opera intitolata Fragmentum è un pannello di vetro antico dipinto che rappresenta i 50 anni del suo lavoro di designer del vetro architettonico.

Anche Vajk Farkas ha creato per la mostra di Venezia il suo nuovo lavoro Struttura del colore, esplorando e sfruttando le nuove tecniche. James Carcass, artista del vetro britannico che vive in Ungheria, ha debuttato con l’opera Cranberry Split utilizzando diverse tecniche di soffiatura del vetro in un forno per il vetro aperto per un fine settimana presso la Manifattura di Parádsasvár, organizzato dalla Fondazione Bohus-Lugossy. È stato il direttore responsabile di un workshop di tre giorni per gli studenti del MOME nel luglio 2023 e gli oggetti in vetro lì creati saranno esposti anche alla mostra Glass Art NOW!

Zsuzsanna Deák presenta a Venezia un pezzo rilevante della sua collezione Ossidi e Metalli preziosi, la cui particolarità è data dall’inserimento di vari metalli tra gli strati di vetro. In collaborazione con l’Università ungherese Pannon, un’importante istituzione ungherese per la ricerca scientifica nel campo dell’industria dei silicati, ha sperimentato un processo per creare opere riciclando rottami di vetro edile e fanghi di vetro. Quest’anno è stata candidata al premio EDIDA “Iniziativa sostenibile dell’anno” da ELLE Deco International.

Il giorno dell'inaugurazione, Can Togay, consulente culturale e creativo del progetto Veszprém-Balaton 2023 Capitale Europea della Cultura, inaugurerà la mostra Glass Art NOW! presso l’Ateneo Veneto. Alto patrocinatore della mostra è il dottor Tibor Navracsics, commissario ministeriale per la Capitale Europea della Cultura Veszprém-Balaton 2023. Anche la maggior istituzione ungherese d’istruzione superiore, l’Università Pannon di Veszprém, sarà presente all’evento. L’istituzione è un’università con una lunga tradizione nella ricerca scientifica e nella formazione nell’industria dei silicati. A breve lancerà un corso di formazione professionale in arte del vetro nell’ambito della collaborazione con la Fondazione Bohus-Lugossy. L’accordo quadro di collaborazione verrà firmato il 2 settembre nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto nell’ambito d’una cerimonia.

La mostra Glass Art NOW! è organizzata dalla Fondazione Bohus-Lugossy e da FAMPATH, con il contributo di Veszprém-Balaton 2023 Capitale Europea della Cultura, del Comune di Veszprém, dell’Accademia Ungherese delle Arti, dell’Accademia d’Ungheria di Roma e del Progetto Liget Budapest. Alto patrocinatore della mostra: dottor Tibor Navracsics, ministro dello sviluppo territorial Patrocinatore della mostra: Accademia d’Ungheria di Roma

Espongono all'Ateneo Veneto: Péter Botos, Balázs Sipos, Luca Kohut-Görömbei, Ágnes Smetana, Zsuzsa Vida, Barbara Szőke, Birgit Köblitz, Zsuzsanna Deák, Márta Edőcs, Luca Dimény, Judit Füri, Jusztina Jegenyés, László Lukácsi, Péter Lendvai, Melinda Soltész, Daniella Koós, Balázs Telegdi, György Gáspár, László Hefter, Judit Grünfelder, Gyöngyvér Amala Varga, Vajk Farkas, Boldizsár Lukácsi, James Carcass, Barnabás Wölfinger, Csilla Szilágyi. Opere degli studenti e neolaureati del MOME invece: Szabolcs Baranyai, Lujza Pálfi, Emese Mráz, Ingrid Válint, Rebeka Boda, Tamás Köte, Beatrix Regina Kis, Péter Cserba, Melinda Doktor, Fülöp Bechtold

La mostra Glass Art NOW! è visitabile ogni giorno dal 2 al 15 settembre 2023, dalle 11 alle 19, presso l’Ateneo Veneto.


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