martedì 24 maggio 2016

Canada, il mio viaggio è già iniziato

Vancouver (BC), al trotto nello Stanley Park © Luca Ferrari
Dalla cultura musicale, passando per arte, sogni e attese di una vita intera. Adesso sto per tornarci, "lassù". In realtà il mio viaggio in Canada cominciò più di vent’anni fa.


Un cantautore. Una spilla. Un libro. Una cartolina. Un racconto. Una prima breve incursione a Vancouver (British Columbia), e poi una nuova attesa tra non molto terminata. È finalmente arrivato il giorno di fare sul serio e sbarcare in quel Paese con cui mi sono sempre sentito in totale sintonia umana ed emotiva. Canada. Lui, il grande Nord. Libertà. Solitudine. Scrosci di pioggia. Arcobaleni ruggenti. Bagliori di cielo intinti di terra. Oceani. Sto arrivando, Canada. Questa volta sarò lì solo per te.

Le grandi terre scarsamente popolate e per la maggior parte concentrate attorno alle realtà urbane di Vancouver, Montreal e Toronto. La sua popolazione, metà di quella italiana, spalmata su di un'area 30 volte il Bel paese. A breve vi atterrerò. Il giorno preciso? Io non sono per la condivisione totale della vita privata, perciò a tempo debito. Non sarà la prima volta in Canada. Quattro anni fa il mio passaporto varcò la frontiera dagli Stati Uniti (Seattle) per raggiungere in autobus la città di Vancouver, dove ammirai il gigantesco Stanley Park, Chinatown e il poetico giardino Ming.

Un’incursione intensa ma breve. Troppo poco davvero per considerare l’esperienza canadese conclusa lì. Adesso la base è pronta. I biglietti sono stati fatti e pure il voucher di prenotazione di una macchina. Questa volta sarà l’Est la mia terra di conquista. Due settimane intensamente dedicate al Canada senza farmi tentare dalle non troppo lontane Cascate del Niagara o le succulente aragoste del Maine (che dovrei attraversare per risparmiare tempo). Atterrato a Montreal, il mio viaggio punterà diritto all’isola del Principe Edoardo passando per Quebec City e la Nuova Scozia. Lì nel mezzo, tappe tutte da scoprire.

Non so dirvi il giorno preciso che per la prima volta mi fece parlare di “terra de miei sogni” eppure ho sempre sentito di chiamarla così. Era il 1998 e il libro Canada - La scoperta di un continente mi colpì. All'epoca, fare il giornalista o il reporter di viaggi non era minimamente nei miei piani ma quell’immagine di un convoglio ferroviario che attraversava  un intero subcontinente da Est a Ovest in mezzo alla neve, mi rimase impressa. Il librone era scontato del 50 per cento e lo acquistai. Un segno. Una metafora di ciò che immaginai avrei passato nella mia vita. Un viaggio nelle intemperie facendomi bagnare le mani dalle acque di mondi lontani.

Il suo figlio musicale più illustre, Neil Young, mi aveva già sedotto l’anima. Fu amore a prima vista con lui grazie alla decisiva complicità dei Pearl Jam (Mirror Ball, 1995). Lui, The Loner, un uomo che a 70 anni compiuti è ancora su e giù per i palchi, e proprio quest’estate vedrò per la prima volta a Piazzola sul Brenta (Pd). 21 anni dopo quel mio primo ascolto (agosto 1995), vagherò per quella terra che mi ha sempre affascinato.

Quando la bussola punta a ovest, i primi nomi che vengono in mente alla gente sono città come New York, Los Angeles, San Francisco o magari il Messico e i Caraibi. Per me non è mai stato così. Sarà anche che sono del nord e il freddo per me ha un’atmosfera (e un fascino) che il caldo non avrà mai, per il sottoscritto guardare a Occidente significa sempre e solo due nomi: Seattle, la città più canadese d’America, e il Canada. Il verde e la quiete. 

Terrò un diario di questo nuovo e imminente viaggio? Twitterò di continuo quando troverò connessioni wifi o regalerò foto ai vari Instragram & co? Non lo so. Credo sia un'esperienza troppo privata per svenderla senza la minima remora. A qualche amico di sicuro manderò qualcosa da lì. Qualche fortunato/a riceverà di sicuro anche una cartolina. So solo che scriverò, o magari lo farò meno del previsto. Chi può dirlo. Certi viaggi iniziano molto prima dell’effettivo volo e per quanto mi riguarda io sono in viaggio dentro il Canada da almeno 20 anni.

Parafrasando Neil Young, Am I ready for the Country? Because It’s time to go Sono pronto per quella Nazione? È tempo di andare!

Neil Young & Crazy Horse - Big Time (live)

La mia prima ispirazione canadese
L'album solista Harvest di Neil Young in vinile
Vancouver, alla conquista del Canada 
Vancouver, Downtown © Antonietta Salvatore
Vancouver, Downtown © Antonietta Salvatore
Vancouver, Downtown © Antonietta Salvatore
La "materia prima" per i prossimo viaggio in terra canadese © Luca Ferrari
Nuovi reportage canadesi in arrivo © Luca Ferrari

Nessun commento:

Posta un commento