Trattoria Lamm, fetta di strudel con panna © Luca Ferrari |
di Luca Ferrari
Sarà la semplicità di questo dolce. Sarà pure che ho sempre divorato mele in quantità industriale e sarà anche che in qualsiasi località altoatesina da me toccata ho sempre gustato almeno una porzione di strudel locale. Tanta voracità si, ma allo stesso tempo sempre condita da grandi aspettative, ampiamente ripagate all’antica Trattoria Lamm.
Una fermata imprevista si fa scoperta e di seguito meta fissa. Nel mio peregrinare di reportage in reportage, sbarcato in Val Passiria (Bz), tra una passeggiata in slitta equina a Plan e una discesa da Cima delle Anime, trovo il tempo di fare un piccolo break a S. Martino in Passiria (597 m s.l.m.), piccolo comune della Provincia autonoma di Bolzano a meno di 20 km da Merano.
Parcheggiato l’automezzo, mi ritrovo dinnanzi a un locale non comune. Sono alla Trattoria storica (Gasthaus) Lamm. Tavolini in legno esterno, ambiente rustico dentro. Sempre fuori, un pannello esplicativo con i cenni storici del locale in lingua tedesca e italiana. Un locale questo le cui prime notizie accertate risalgono al lontano XVII secolo.
Ognuno ha i suoi piatti preferiti. Non averli sarebbe come non avere un ideale di amore. E come per il più nobile dei sentimenti, è proprio quando non cerchi che incontri/trovi. Se in materia dolciaria l’Alto Adige mette sul piatto esimie prelibatezze come la Sacher o la torta al grano saraceno, nessuna per il sottoscritto regge il passo con quel dolce arrivato via Impero austro-ungarico, lo strudel.
La stessa regista Leone d'Oro Sofia Coppola, nella rivisitazione cinematgografica della Regina Maria Antonietta d'Asburgo Lorena (Marie Antoniette, 2006, con Kirsten Dunst nel ruolo della monarca), nel momento del suo arrivo in terra transalpina, questa viene sbeffeggiata dalle rivali di corte facendo leva proprio sul dolce simbolo austriaco: "da queste parti non si mangia lo strudel".
In Alto Adige invece se ne mangia assai, con tanto di festival a Bressanone. L’atmosfera alla trattoria Lamm è quella che i cittadini vorrebbero sempre trovare nelle realtà montane. Quiete e sapori tipici. A conferire ulteriore magia, il gorgoglio dell’acqua di una fontana in pietra davanti al locale. All’interno invece, eleganti miniature di cervi in ferro fanno da mini-candelieri sui tavoli.
Finalmente il tanto atteso momento, mi viene servita un'abbondante porzione di strudel con aggiunta (facoltativa) di panna.
Lì per lì il pensiero è quello di non riuscire a finirlo tutto. Ma questi dura giusto il tempo del primo assaggio, poi è puro piacere. E una volta "spazzolato" tutto quanto, domandarsi il perché volersi privare di una seconda fetta. Un’esperienza culinaria davvero notevole quella dello strudel alla Trattoria Lamm. Un dolcissimo viaggio che spero presto potermi regalare ancora.
S. Martino in Passiria (Bz), trattoria Lamm © Luca Ferrari |
S. Martino in Passiria (Bz), trattoria Lamm © Luca Ferrari |
Trattoria Lamm, fetta di strudel © Luca Ferrari |
Trattoria Lamm, fetta di strudel © Luca Ferrari |
Trattoria Lamm, candeliere © Luca Ferrari |
Trattoria Lamm, fetta di strudel © Luca Ferrari |
Trattoria Lamm, fetta di strudel con panna © Luca Ferrari |
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