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Liverpool (UK), un sottomarino giallo su quattro ruote © Luca Ferrari |
Viaggio a
Liverpool, la città dei Fab Four. Nel silenzio quasi anomalo del capoluogo del
Merseyside, un
beatlesiano sottomarino giallo irrompe on the road.
di
Luca Ferrari
L’arrivo è di quelli che colpisce. Se in Italia molti dei nostri aeroporti sono dedicati a naviganti/esploratori (Venezia e Firenze,
Marco Polo e
Amerigo Vespucci), a geniali scienziati (Roma,
Leonardo Da Vinci) e in un caso tragico-speciale anche a due giudici (Palermo,
Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino),
Liverpool ha dedicato la sua stazione di volo a un musicista. Un uomo che con la sua arte e ideali di pace ha influenzato e continua a influenzare le generazioni del mondo intero. Il suo nome è
John Lennon.
Non solo l’insegna a caratteri cubitali. All’interno dell’aeroporto una statua ne ricorda le immortali gesta, e appena uscito mentre sto aspettando di essere caricato in macchina, un divertente ed effettivo sottomarino giallo nell’ampio spazio mi mette inevitabilmente in bocca il testo dell’immortale Yellow Submarine.
Raggiunta
Chester dove resto qualche giorno, alla prima domenica inglese sono già a bordo di un comodo regionale che in quaranta minuti mi porta a
Liverpool, città Capitale della Cultura Europea 2008. Nello sfogliare il quotidiano
Guardian scopro con sorpresa che l’omonima e celebre squadra di calcio locale è di scena ad
Anfield, lo stadio dove il pubblico non smette di sostenere i propri beniamini, chiamati anche i
Reds, al grido d'incitamento Y
ou'll Never Walk Alone.
Destino strano quello di
Chester e
Liverpool. La decadenza della prima spiegò le vele per il boom economico della seconda, quando nel 18° secolo, grazie alla realizzazione del primo bacino acqueo artificiale di tutta l'Inghilterra, la città sviluppatasi sulla foce del fiume
Mersey divenne il porto principale della nazione, espandendo poi le proprie rotte commerciali (tratte di schiavi incluse) dall’Europa alle Indie Occidentali.
Senza alcuna dimestichezza delle strade e con una piantina sepolta da chissà quale libro, riesco ad arrivare a uno degli edifici più importanti della città: la chiesa anglicana di Nostra Signora e San Nicola (santo patrono dei marinai), situata vicino al Pier Head, parte del Liverpool Maritime Mercantile City, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il suo gotico è reso ancor più minaccioso dall’alta torre. Al suo interno il luogo più importante è la Cappella di Santa Maria del Quay, realizzata nel 1257. Notevole anche una scritta commemorativa, I'll be waiting till Dick docks, riferita a una nave affondata presso la baia della città.
Poco distante entro nella
Chinatown locale, la cui comunità è una delle più antiche e grandi d’Europa. L’arco, inaugurato nel 2000 in occasione dei festeggiamenti del Nuovo Anno Cinese, è un trionfo d’arte, tutto realizzato a
Shangai, nonché il più grande di tipo cerimoniale realizzato fuori dalla Cina. Prima di arrivare alla
Stazione Centrale Loop Line, Liverpool mi regala un’altra grande visione. Senza però mai dimenticarsi che le macchine vengono in senso opposto, dunque...
A Concert Street c’è una scultura. Reconciliation, opera di Stephen Broadbent, inaugurata il 19 settembre 2000. In principio furono realizzate due statue identiche nelle città di Belfast (Irlanda del Nord) e Glasgow (Scozia). In seguito ne furono forgiate altrettante nel Benin, a Cotonou, e in Virginia (USA), a Richmond.
Il valore di queste due ultime città unite a Liverpool è fondamentale, poiché costituisce il triangolo della tratta degli schiavi. Le tre statue vogliono simbolicamente rappresentare dei ponti tra le tre realtà anglo-africane, per superare pregiudizi razziali e separazioni economiche in scuole e comunità.
Il treno per il
Cheshire mi aspetta, ma un raggio di sole a più ruote squarcia l’atmosfera nuvolosa. È un autobus turistico dalla caratteristica e unica forma beatlesiana di un sottomarino giallo. Ai turisti a bordo basta vedermi con la macchina fotografica per iniziare a salutarmi, e qualcuno addirittura si prodiga in qualche nota pop un po’ stonata che mi richiama subito alla memoria la storia di “un uomo che navigò il mare/ E mi parlò della sua vita nella terra del sottomarino fino ad imbarcarsi verso il sole [quindi verso est], fino a che ha trovato il mare verde…E abbiamo vissuto al di sotto delle onde in un sottomarino giallo”.
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Liverpool (UK) © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK) © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK) © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK) © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK), la chiesa di San Nicola © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK) © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK), l'ingresso a Chinatown © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK), Chinatown © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK), un sottomarini giallo compare © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK) © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK), la scultura Reconciliation © Luca Ferrari |
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Liverpool (UK), la scultura Reconciliation © Luca Ferrari |
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