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VinItaly, lo stand di Poggio Regini nel Consorzio Chianti Classico © Luca Ferrari |
Dal
Friuli alla
Toscana. Dall’
Emilia alle
Marche. Dalla
Lombardia e
Veneto al bel
Salento pugliese. Di terra in terra, al
Vinitaly.
di
Luca Ferrari,
luca.goestowest@gmail.com
giornalista/fotoreporter – web writer
Nel panorama vinicolo il
Chianti Classico è un must. Così denominato perché si riferisce a una zona precisa delle colline chiantigiane che riguardano alcuni comuni e parte di altri. “Siamo alla nostra prima presenza a questa manifestazione” spiega Maurizio Rossi, dell’azienda di
Poggio Regini di
Castellina in Chianti (Si), qui insieme ad altri colleghi del Consorzio Chianti Classico, “L’azienda è nata nel 1969 ma abbiamo sempre venduto sfuso fino al 2005. Adesso abbiamo iniziato a imbottigliare e produciamo vini, olio e grappa. Qui a Verona abbiamo portato due Chianti classici, 2004 e 2006, e altri sei IGT (Indicazione Geografica Tipica), colli della Toscana Centrale”.
Vago per gli stand. VinItaly non è solo uva. Ad affiancare l’ebbrezza del vino si accompagna la rassegna Sol, il salone dell’extravergine di oliva. Dalle infinite tonalità violacee, biancastro-verdine a rivoli dorati su cui soffici crostini vengono dolcemente intinti. Oro di tannini. Oro di olive. Domina il Sud Italia. L’Asso Proli di Cosenza si presenta con uno stand che incuriosisce non poco. Accanto a piccoli calici d’olio e alle bottiglie delle singole aziende produttrici, ci sono vasetti di terra.
“L’Asso Proli presenta quattordici aziende della provincia di Cosenza, per lo più della piana di Sibari e colline presilane, che producono biologico e DOP” spiega la dott.sa Antonella Marano, “Seguiamo ogni passaggio che porta alla produzione dell’olio, facendo in modo che produttori adempiano agli obblighi di legge. La terra che vedi è compost. Un ammendante per il terreno che si ricava dalla sansa (scarti) delle olive, miscelata a vari elementi naturali fra cui foglie di olivo e sarmenti di potatura. Così otteniamo un prodotto (compost) ricco di sostanze nutritive,che restituiamo al terreno”.
Non è finita. Sull’etichetta di ogni bottiglia c’è un codice. Basta inviarlo come sms al numero indicato ed ecco il server centrale della società cooperativa invia tutte le indicazioni sul prodotto acquistato: origine, chi l’ha prodotto, acidità e offre pure un consiglio su come gustarlo.
Si parla. Ci si confronta. Si degusta. Si fa business. S’insegna. Con i giovani troppo spesso abbandonati a facili super-alcolici e alcol da quattro soldi, al VinItaly c’è cultura. I segreti contadini tramandati di generazione in generazione. Dietro ogni bottiglia c’è una lunga storia. In ogni sapore c’è intimità, una casa, avversità e un tramonto. Ha inizio la degustazione.
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Verona, VinItaly © Luca Ferrari |
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Verona, VinItaly - stand della Valle d'Aosta © Luca Ferrari |
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Verona, Sol - stand della Sicilia © Luca Ferrari |
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Verona, VinItaly - stand della Puglia © Luca Ferrari |
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Verona, VinItaly - non c'è limite alla fantasia degli stand, anche la Formula 1 © Luca Ferrari |
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Verona, VinItaly International - stand della Russia © Luca Ferrari |
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Verona, Sol - stand della Calabria © Luca Ferrari |
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Verona, VinItaly - vini Bartali (Si) © Luca Ferrari |
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