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Venezia in una giornata di pioggia © Luca Ferrari |
Il caldo e l'estate sono ormai arrivati ma non tutti ne sono felici. C'è chi preferisce la pioggia, il buio e l'inverno. Adesso vi racconto, amorevolmente, il perché.
di Luca Ferrari
È l'ultimo weekend di ottobre e come ogni anno, nella notte a cavallo tra i sabato e la domenica, si torna all'ora solare. Si dorme un'ora in più e le giornate via via si accorciano sempre di più fino al solstizio d'inverno. Il tempo solitamente si fa più freddo e incerto, bigio e piovoso. Per la maggior parte delle persone questa è la fase peggiore dell'anno, per altri, inizia la migliore. Io sono uno di questi ultimi e dopo tante esilaranti conversazioni con la "fazione estiva", ho deciso di raccontarvi il perché mi piacciano così tanto il buio e la pioggia. Vi chiedo di leggere il tutto fino alla fine senza pregiudizi e vi prometto una cosa. Alla fine di questo articolo non la penserete come me, non è questo il mio obiettivo, però sono certo che capirete perché la pioggia, il freddo e il buio possano anche essere sinonimo di felicità e perfino di amore. Siete scettici? E allora che state aspettando, mettetevi sotto il "vostro" sole caldo e regalatemi cinque minuti del vostro tempo per scoprire un mondo nuovo. Il mondo della più amorevole oscurità.
Perché il buio renda così tristi la gente, non l'ho mai capito. Dopo il buio c'è sempre la luce. Non importa quanto duri, prima o poi arriva. Vale lo stesso per l'arcobaleno. Non c'è fragore acqueo che non si concluda con quei magici colori sospesi nell'aere. Nessuno chiama qualcuno per dire, guarda c'è il cielo azzurro ma lo fa con l'arcobaleno e con la neve. Sono anni e anni che io lavoro in smartworking ma anche quando andavo e venivo per le strade come corrispondente, il brutto tempo mi dava una sensazione di calore. Non importa quanto potesse complicarmi la vita. Col tempo ho imparato ad attrezzarmi proprio per poterne beneficiare al meglio. Come dicevo, lavoro da casa e quando succede che una sonora pioggia inizi a occupare il cielo, mi viene naturale aprire le finestre e starmene lì, come sospeso, solitamente prediligendo un balcone dove possa vedere le foglie delle piante con le goccioline di pioggia sopra. Nel mio romanticismo di sognatore, quando impazza la pioggia, è come se d'improvviso la gente trovasse un punto in comune e si stringesse più unita. Tanto lì fuori quanto tra e mura domestiche.
Venezia è una città con il potere di rendere meravigliosa qualsiasi bizza metereologica. Ogni tettoia sporgente può diventare un riparo per la pioggia dove ammirare la città e fermarsi un attimo dentro di sé. Se penso alla pioggia primaverile, vedo un sottoportico senza nessuno intorno, una sigaretta, una canzone degli Stone Temple Pilots e una carezza interiore. Se penso a un temporale, sento la mano di mio figlio che si stringe ancora più forte mentre acceleriamo il passo per tornare a casa e preparare la merenda. Senza scomodare la poesia immacolata della neve, quando vedo il cielo minaccioso, vedo me stesso alla finestra che attendo la mia dolce metà (senza ombrello) e l'arcobaleno. Quando lì fuori tutto è nero e l'azzurro del cielo appare come un ricordo lontano, sento sprigionarsi una forza dentro di me. Il buio ci rende più fragili e ci spinge a stare uniti. Vicini. Più amorevoli. Il buio spaventa ma non fa altro che avvicinarci per affrontare la vita insieme. È sempre stato così, una cosa che mi porto dentro dall'infanzia più remota e anche quando le strade si fecero dolorosamente complicate, vedere un cielo grigio tagliato dai fulmini mi offriva una pausa dall'inondazione dei miei troppi pensieri.
La bella stagione ha i suoi lati positivi, a cominciare dall'abbigliamento. Posso permettermi di vivere tutta la stagione estiva nel modo più easy possibile. Analogo discorso per l'attività di jogging, cosa che fare in una città come Venezia è pura magia, specie quando ti bastano "due stracci indosso" e via. Ma non è certo solo questo. Il caldo mi ha portato (e mi porta tutt'ora) a vivere indimenticabili avventure in terra croata e allo stesso tempo mi sprona a raggiungere mete più fresche come la Finlandia e il Canada, entrambi attraversati proprio nei sempre più insostenibili mesi di luglio e agosto. Non credo di essere il solo a tollerare poco l'umidità e quelle "rilassanti" nottate in cui non si respira, condividendo l'agonia con il ronzio delle zanzare ma questi li potrei definire "dettagli". L'amore per la pioggia e il buio più sincero nascono a livello interiore. Prima che fuori, la luce va cercata dentro di sé e io (forse) ne sarò sempre un 'po' debitore.
E adesso siate sincere, credete ancora che la pioggia e il buio celino tristezza?
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Venezia in una giornata di pioggia © Luca Ferrari |
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Venezia in una giornata di pioggia © Luca Ferrari |
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Venezia in una giornata di pioggia © Luca Ferrari |
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Un cielo minaccioso a Venezia © Luca Ferrari |
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Un cielo minaccioso a Venezia © Luca Ferrari
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Cala la notte a Venezia © Luca Ferrari |
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Cala la notte a Venezia © Luca Ferrari
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