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L'equipaggio della Canottieri Giudecca si allena per la Regata Storica © Luca Ferrari
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Tradizioni, competizioni sportive e cultura. Viaggio nella Regata Storica di Venezia insieme alla Canottieri Giudecca e l'Ateneo Veneto.
di Luca Ferrari
Rosa come il film campione d'incassi, Barbie (di Greta Gerwig con Margot Robbie protagonista). Rosa come il genere femminile. Rosa come una delle imbarcazioni della Regata Storica di Venezia, supportata per la prima volta dalla più antica istituzione culturale veneziana in attività. Tra le caorline scese in gara quest'anno, la sorte ha consegnato il colore rosa proprio alla Canottieri Giudecca. Un sorteggio quasi dettato dal destino. L'equipaggio infatti, era sostenuto (anche) dall'Ateneo Veneto, fondato per decreto napoleonico nel lotano 1812, il cui Presidente in carica è l'ex- magistrato Antonella Magaraggia. Unica donna, al momento, ad aver ricoperto questo ruolo in oltre 200 anni di storia.
La Regata Storica è un'autentica festa per la città di Venezia, anzi, per i veneziani. Più della Vogalonga e probabilmente anche più dell'amatissimo Redentore. Per onor di cronaca, negli ultimi anni la partecipazione di massa (locale) è venuta un po' a mancare. Che sia carenza di materia prima (cittadini) o meno, il fascino resta comunque inalterato. A livello strettamente professionale poi, la mia attività giornalistica "remiera" iniziò proprio sulle acque lagunari della Storica, quando a sfidarsi all'ultima voagata sui gondolini dei campioni, c'erano ancora i Vignotto di Sant'Erasmo e il "gigante" D'Este di Burano. Quest'anno sono tornato ad assaporare il clima di questa manifestazione. Un primo "antipasto" però, lo avevo già avuto. Andando proprio a documentare l'allenamento della Canottieri Giudecca, pochi giorni prima dell'evento.
L'isola della Giudecca è un po' un mondo a parte, come del resto ogni singola isola della laguna di Venezia. Smontato alla Palanca e attraversato il lungo ponte di ferro, mi ritrovo dalla parte opposta dell'isola, direttamente affacciata su una porzione di laguna per lo più sconosciuta alla stragrande maggioranza delle persone, veneziani inclusi, se non per chi ha un "barchin" o per l'appunto chi si diletta con la voga. Le isole sono un mondo a parte? Non solo loro. Le associazioni remiere anche di più. Piccoli cosmi animati da una passione incredibile. Sembrano quasi alveari e i soci sono autentiche api operose. Instancabili ed entusiasti. Come per l'equitazione, prima di una vogata bisogna preparare "il destriero", in questo caso una possente imbarcazione della tradizione della voga alla veneta su cui, in questo caso, si daranno battaglia equipaggi di 6 uomini: la caorlina.
L'impegno è di quelli tosti. L'equipaggio della Canottieri Giudecca è uno dei favoriti. Nelle qualifiche disputatesi pochi giorni prima a Malamocco (Lido di Venezia), è arrivato primo. Mancano pochi giorni ormai alla Regata Storica. Dalla mia postazione, mi godo/assisto a tutte le fasi. L'incontro dei regatanti, la messa a punto della barca, il sollevamento meccanico della suddetta e il delicato varo sull'acqua. Iniziano le prime vogate. Con la complicità di un gentile presente, li seguo anche in laguna. Una meraviglia nella meraviglia. Per un po' di tempo siamo solo noi. Nessun battello pubblico. Niente taxi (acquei, ovviamente) né grandi navi. Solo due barche. Tutt'intorno a noi, il blu della laguna e quello del cielo. Vivere a Venezia significa potersi continuamente sorprendere da questa meravigliosa città, ed è così ancora per chi ci vive.
"A nome di tutto l'equipaggio, vogliamo ringraziare l'Ateneo Veneto per il patrocinio che ci ha riservato e che da veneziani ci inorgoglisce non poco!" ha detto prima della gara, Gianluigi Fongher, "Siamo da sempre convinti che - alleare - simbolicamente realtà così intrise della storia e della cultura veneziana, possa costituire, almeno così lo sentiamo noi per quanto concerne l'amata tradizione della voga alla veneta, un importante elemento di sostegno e visibilità in una città che sta soffrendo un tremendo analfabetismo di ritorno. Il morale dell'equipaggio è alto e pure la voglia di far bene. Faremo quanto nelle nostre possibilità per ricambiare l'attenzione che ci avete voluto concedere".
Arriva il giorno. Il calendario segna la prima domenica di settembre. È arrivato il momento della Regata Storica 2023. Un'edizione accompagnata da non poche polemiche delle associazioni remiere contro le istituzioni, a causa dei problemi e la sicurezza legata moto ondoso, ma non solo. Tutti guardano. Chi dalla comodità di palazzi affacciati sul Canal Grande, chi dai ponti, chi dai campielli o simili, chi da piccoli approdi. Inizia il corteo storico guidato dalla bissona Serenissima, seguita dalla gondola con il doge e la dogaressa quindi il corteo delle associazioni remiere, poi toccano le gare. Arriva il momento delle caorline. La cultura affianca lo sport. Lo sport è cultura. Su uno dei due lati della caorlina della Canottieri Giudecca, a prua, c'è il nome dell'Ateneo Veneto, così come sulle t-shirt dell'equipaggio. Un legame, quello dell'istituzione culturale con la Storica non certo nato in questi giorni, come la stessa Presidente Magaraggia ha voluto sottolineare.
"L’Ateneo Veneto e la Regata Storica, realtà apparentemente diverse, vivono entrambe nel cuore della città, appartengono alla sua antica tradizione culturale e sono amate dai veneziani. Per questo il nostro Ateneo ha voluto sostenere la Storica e, in particolare, la caorlina rosa, il cui equipaggio, capitanato da Gianluigi Fongher, porterà anche il logo dell’Ateneo Veneto". Va ricordato inoltre che nel corso degli anni, l'Ateneo ha spesso realizzato eventi collaterali della manifestazione come nel 2019, quando "Aspettando la Regata Storica. Una festa antica e autentica" catalizzò l'attenzione dei veneziani, accompagnando i presenti in un viaggio nella memoria della manifestazione. Adesso siamo nel 2023, e gli equipaggi sono tutti in Canal Grande. Dopo un testa a tesa, la Canottieri Giudecca arriva seconda, staccando tutti gli altri regatanti, e dietro al solo Club Nautico San Marco (bianco) per pochi secondi.
La voga alla veneta e Venezia, un qualcosa che non si può spiegare solo a parole e fotografie. Essere in barca nella laguna è un viaggio che, una volta iniziato, non sembra finire mai (e vorresti che ciò non accadesse, ndr). Tante volte sono stato tentato d'iniziare a vogare ma non ho ancora levato le ancore. Parafrasando la mitica Learning to Fly (Pink Floyd), potrei dire: "Non riesco a distogliere i miei occhi dalla laguna che nuota verso di me/ Muto per la meraviglia e agitato/ Sono solo uno disadattato essere terreno, io". Questa esperienza però, insieme all'Ateneo Veneto e la Canottieri Giudecca, mi ha un po' cambiato. Si è intrufolata in profondità. Di reportage sulla Regata Storica ne ho fatto svariati, ma mancava un coinvolgimento così intenso e ravvicinato con i suoi regatanti e certi legami, finalmente si sono messi a fuoco (acqueo). Chissà, magari un giorno ci sarò anch'io nel corteo della Regata Storica a vogare.
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La caorlina rosa della Canottieri Giudecca © Luca Ferrari
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca si allena per la Regata Storica © Luca Ferrari
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca si allena per la Regata Storica © Luca Ferrari
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca si allena per la Regata Storica © Luca Ferrari
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La caorlina rosa della Canottieri Giudecca si allena per la Regata Storica © Luca Ferrari
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca si allena per la Regata Storica © Luca Ferrari
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca si allena per la Regata Storica © Luca Ferrari
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca durante la Regata Storica © Luca Ferrari
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca durante la Regata Storica © Luca Ferrari
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca durante la Regata Storica © Silva Menetto |
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca durante la Regata Storica © Silva Menetto |
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca durante la Regata Storica © Silva Menetto |
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L'equipaggio della Canottieri Giudecca alla premiazione della Regata Storica; al centro in alto, la Presidente dell'Ateneo Veneto, Antonella Magaraggia © Silva Menetto |
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