giovedì 15 ottobre 2020

Venezia 2050 D.C. e venne l’acqua grandissima

Venezia 2050 D.C. e venne l'acqua grandissima”- gondoliere © Paolo Della Corte
E se i veneziani si ritrovassero a vivere sott'acqua? All'Ateneo Veneto sbarca la mostra fotografica di Paolo della Corte, "Venezia 2050 D.C. e venne l’acqua grandissima".

di Luca Ferrari

Veneziani immersi nell'acqua. Venezia "sprofondata" nelle sua stessa laguna. I veneziani fanno le prove di vita sott'acqua. Dal mito di Atlantide alla realtà inevitabile di Venezia? E' davvero così? La rivista scientifica Nature predisse che nel 2050 i veneziani si sarebbero trovati a vivere sott'acqua. Quella previsione ha trovato la via dell'arte attraverso le fotografie del veneziano Paolo Della Corte. Domenica 7 novembre all'Ateneo Veneto (Sala Lettura, ore 17.00), la più antica istituzione culturale veneziana fondata per decreto napoleonico nel 1812, vernissage della mostra Venezia 2050 D.C. e venne l’acqua grandissima.

Le immagini sono esattamente ciò che il titolo della mostra suggerisce. Tra le 22 "creature" immerse troviamo Massimo Stefanutti, avvocato e presidente dello storico Circolo Fotografico la Gondola; Amanda Cuzdey, gelataia in campo San Giacomo dell’Orio; Piero Pasini, insegnante di karate e giornalista di viaggio; Luciano Gambaro, presidente del Consorzio Promovetro Murano; Emanuela Forti, insegnante con Arturo Pagnin e Giosuè Trolese Bezzi, due suoi studenti; Mattia Romanelli, il gondoliere più anziano ancora in servizio.

Lo sfondo delle fotografie è la vasca grande dell’acquario nell’Aquarius Hotel in campo San Giacomo dell’Orio dove, tuffandosi senza esitazione, osti e gondolieri, artisti e maestri vetrai, giovani e anziani, da soli, in coppia o in gruppo, quasi sembrano trovarsi a loro agio in tale dimensione liquida, dimostrando la veridicità del famoso detto veneziano che “co l'aqua toca el dadrìo, tuti impara a nuar”.

Inghiottiti dai flutti i veneziani si abbracciano, fanno capriole, fluttuano, camminano, danzano, si tappano il naso o emettono bolle, strizzano gli occhi, gonfiano le gote, dando vita a un grande circo che sarebbe piaciuto proprio a Fellini, e sembra che, ributtati nel loro elemento, quasi un liquido amniotico, e non più fermi immobili, disorientati, investiti da orde di turisti, finalmente abbiano ripreso a vivere.

Un carnevale acquatico tanto più allegro e spensierato quanto più grottesco e drammatico, al quale non si può prendere parte, ma solo assistere.

Realizzare gli scatti che compongono questa mostra è stato tutt’altro che facile, tra allestimento, luci, bassa temperatura dell’acqua (le foto sono state realizzate nell’ottobre del 2019) e il timore che qualcuno dei soggetti ritratti potesse avere qualche problema durante l’immersione. Ma ne è valsa la pena, perché il risultato è davvero suggestivo e invita alla riflessione. 

Venezia 2050 d.C.   … e venne l’acqua grandissima. Fotografie di Paolo della Corte. La mostra sarà visitabile fino al domenica 21 novembre dal giovedì alla domenica (h. 15.00-18.00). Ingresso solo con green pass.

Venezia 2050... e venne domenica l'acqua grandissima © Paolo Della Corte

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