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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |
Viaggio nel Parco Nazionale della Sila, in Calabria. A 1143 m s.l.m. dove il sole si riflette e rimbalza nelle acque del lago Cecita.
di
Luca Ferrari
Dal mare alla montagna, in Calabria si sale rapidamente. Dalle coste selvagge ai boschi in quota. Lassù, sull’immenso Altopiano della Sila Grande, in provincia di Cosenza. Un’area di 150mila ettari.
Dopo una primo errare nei boschi del Parco Nazionale della Sila e qualche incontro caprino e bovino on the road nel raggiungere la meta, la Calabria più naturale rivela un altro dei suoi inestimabili tesori. Neanche ci fosse dietro il disegno di un qualche geniaccio creatore impressionista, il panorama cosentino si apre dinnanzi alle acque blu del lago di Cecita, chiamato anche Mucone.
Per sfruttare l’energia idroelettrica dei numerosi corsi d’acqua, a partire dal 1920 in Sila furono creati laghi artificiali. Fra i più importanti: l’Ariamacina, il Votturino, l’Alto Savuto, il lago Arvo, l’Ampollino e il Cecita, tutti situati a un’altitudine compresa fra i 1100 e 1500 m s.l.m.
Il lago di Cecita venne creato nel 1951 con una diga alta 55 metri e lunga 1270. Situato fra Camigliatello Silano e Longobucco (Cs), a un’altitudine di 1143 metri sul livello del mare una capacità di oltre 120 milioni di metri cubi d'acqua arrivati direttamente da più corsi d’acqua fra cui il Mucone, il Vaccarizzi e il Cecita. Grazie a un condotto (la cui lunghezza supera il chilometro), sono alimentate le centrali elettriche di Acri e Bisignano, sempre nel cosentino.
Sulla sponda orientale del lago, il cui perimetro complessivo misura 46 km e ha una lunghezza di 7,5 km, in località Cupone (Cs) è stato creato il “Centro visitatori” con museo naturale annesso. Da qui si diramano sentieri numerati che permettono si esplorare gran parte del Parco Naturale della Sila dove è facile incontrare cervi e daini che vivono nella riserva.
Si agita la corrente. La brezza pettina l’acqua. Il sole vi splende sopra e lancia i suoi emissari luminosi a scaldare il “suolo” bagnato. Lì tutt’attorno, una ricca vegetazione di faggi e larici in particolare. C’è perfino un piccolo melo. Vien voglia di arrampicarvisi sopra e guardare di nascosto tutto il mondo umano che si avvicina.
C’è curiosità. La gente si avvicina. Da queste parti è molto praticata la pesca soprattutto in primavera e d’estate. Il lago è infatti ricco di trote (anche di dimensioni ragguardevoli), carpe, altri ciprinidi e i lesti coregoni, di non facile cattura e molto ricercati per la bontà della loro polpa.
Punto lo sguardo silenzioso tra le acque. Perso in un pensiero, e poi di nuovo mano nella mano d'una porzione d'universo. In Calabria, sulla Sila. Tra i colori del lago di Cecita.
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I boschi della Sila © Luca Ferrari |
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Capre on the road verso la Sila © Luca Ferrari |
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Muccheon the road verso la Sila © Luca Ferrari |
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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |
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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |
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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |
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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |
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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |
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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |
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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |
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Lago Cecita (1143 m s.l.m.) © Luca Ferrari |