mercoledì 14 ottobre 2015

Venezia, con permesso... e poesia

Carta, penna e mare: si può scrivere © Luca Ferrari
Viaggio nel mondo poetico di Vita, con permesso..., silloge veneziana vincitrice del 1° premio al concorso Letterario Internazionale La Rocca – Città di San Miniato.

di Luca Ferrari


Scendete a fine articolo. Non leggete subito. Schiacciate play nel video di Youtube. Anche se non è il vostro genere, mettetela comunque di sottofondo. C'è bisogno della giusta atmosfera. Benvenuti nel mio mondo. Non quello dei classici reportage giornalistici di viaggio. Quello del principio. Quello che ha dato origine a tutto. Poesie. Testi. Lyrics. Chiamatele come vi pare. “… e allora facciamo in modo di lasciare i pennarelli ai nostri figli e noi a guardare altre direzioni nella varietà di un mondo precocemente abbandonato”. Scrivevo così lo scorso 23 luglio ne Il falò del nostro singolare, poesia diventata un paio di mesi dopo parte della raccolta Vita, con permesso... con cui mi sono aggiudicato il 1° premio (sez. silloge) al concorso Letterario Internazionale La Rocca – Città di San Miniato (Pi). Un veneziano che vince in Toscana, nel mio caso connubio al limite della perfezione vista l'estrema vicinanza con quella regione. “Io mi considererò sempre americano ma comincio a pensare da inglese”, diceva nel commovente finale di Sua maestà viene da Las Vegas il buon Ralph Jones (John Goodman). Alla comunicazione del premio vinto, quelle parole mi sono tornate subito in mente come a dire: “Profeta in patria? Ma quando mai. In Toscana, semmai. Ecco appunto!". È dal 1999 che partecipo a concorsi di scrittura e qualche soddisfazione me la sono tolta in termini di pubblicazioni (sei libri editi di poesia e uno di narrativa giornalistica). Anche in fatto di riconoscimenti non sono proprio rimasto a mani vuote. So bene che la poesia non rende e non vende ma che volete che vi dica? Ci sono forze al mondo che è inutile combattere, puoi solo assecondarle e diventare una cosa unica. “Non ti dirò quello che sono stato perché l’oscurità non è mai stata un nascondiglio, e quando ero felice al massimo una lettera sconsolata faceva da calco al mio scheletro senza recapito” l.f Raramente ho scelto di partecipare a concorsi a tema. Al contrario sono sempre stato attirato dall'espressività totale senza condizionamenti di ispirazione. Così, quando si tratta di scegliere una categoria prediligo sempre la silloge. Ci posso mettere un titolo (che adoro a livello narrativo) e ci può essere un filo conduttore. Se non hai niente da fare e sai scrivere, scrivere è la cosa più bella del mondo suggeriva Ezio (Fabio de Luigi) nella brillante commedia Happy Family (2010, di Gabriele Salvatores). I greci (se non erro) sostenevano che una volta scaraventato dentro la carta il daimon, lo s'imprigionasse. Si, il demone sarà anche “in gabbia” ma è altrettanto vero che ce l'hai davanti. Lo avrai sempre. Non potrai più tornare indietro. Sarà sempre lì. Anche se brucerai il foglio o cancellerai il file, saprai sempre quello che hai scritto. “Se a fine giornata potessi ancora specchiarmi in qualche biscottata tazza di latte, potrebbe anche essere che ci potremmo fare una risata senza scomodare nemmeno un giorno del domani/... ai nostri sogni infranti non ho molto da dire … non ho voluto fare nulla per ambire a una spiegazione differente” l.f Siamo arrivati ai quasi saluti. Se avrete la pazienza di leggerle tutte le cinque poesie (sono 25 versi ciascuna spazi inclusi) vi troverete catapultati in un mondo dove le carezze hanno più le fattezze di ombre, e la realtà non è tanto diversa da una dittatura verso cui il mondo ha deciso di dare spensierata e condivisa obbedienza. E dinnanzi a tutto questo, è inevitabile che la penna assorba e reagisca. Tutto qui? Non esattamente. Le cinque poesie scelte mostrano un mondo da cui mi sento deluso, incapace di arrivare a un autentico punto zero e ripartire. Un mondo che si crogiola nei propri errori senza alcuna intenzione di cambiare. Eppure, da qualche parte il sole splende. Anche davanti a noi. Semplicemente è sepolto dal troppo carbone. Sepolto da troppe bugie. Ma la scrittura non è un bluff, soprattutto quando lasci sguinzagliare i tuoi demoni senza alcuna volontà di metterli sotto chiave.
Nothing As It Seems, by Pearl Jam

La 1° poesia della silloge "Vita, con permesso..." © Luca Ferrari
La 2° poesia della silloge "Vita, con permesso..." © Luca Ferrari
La 3° poesia della silloge "Vita, con permesso..." © Luca Ferrari
La 4° poesia della silloge "Vita, con permesso..." © Luca Ferrari
La 5° poesia della silloge "Vita, con permesso..." © Luca Ferrari
Avamposti di scrittura al Lido di Venezia © Luca Ferrari
Al calar delle luci, nel cuore del Chianti toscano © Luca Ferrari 

4 commenti:

  1. Ottimo post! Posso segnalare che il concorso Ilmioesordio dedicato alla poesia è aperto fino al 30 ottobre? ilmiolibro.kataweb.it/articolo/partecipare/181144/ilmioesordio-e-il-momento-della-poesia/

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  2. Ah voglia! I commenti sono visibili senza filtri. A meno che non siano del tutto fuori tema nel qual caso vengono eliminati, i contributi dei lettori sono più che graditi. Buona giornata Alberto

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  3. Congratulations Luca!!!! Great!!!!!!

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    1. Thank you so much Gemma. Tomorrow there will be an other "poetic" article

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