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Venezia, campo dei Mori © Luca Ferrari |
Alla scoperta delle testimonianze storico-artistiche che raccontano i secolari rapporti tra Venezia e l’Oriente, giovedì 17 febbraio all'Ateneo Veneto.
di Luca Ferrari
L'Oriente in laguna è ovunque. Basta cercarlo. Basta guardare Venezia per davvero. Dal celebre bassorilievo con il cammello sulla facciata di Palazzo Mastelli (casa dei ‘Mori’, i tre fratelli greci Rioba, Sandi e Alfani) alla magnificenza di Palazzo Zenobio, dove si formavano giovani provenienti da tutte le comunità armene, dall'India a Costantinopoli, da Cipro all'Egitto, senza trascurare la Cina e l’importantissima componente ebraica presente in città.
Giovedì 17 febbraio, all'Ateneo Veneto, la più antica istituzione culturale veneziana in attività, si parla di "Venezia Orientale" (Aula Magna, ore 15). Un incontro che è l’occasione per conoscere più a fondo il patrimonio culturale a cielo aperto dell'antica Repubblica Marinara, città che da sempre ha avuto rapporti con il mondo orientale e che è un simbolo di integrazione, multiculturalità e tolleranza religiosa.
"Questa città è un’enciclopedia aperta per ogni area disciplinare, che sia scientifica, umanistica, economica o linguistica" ha evidenziato Caterina Carpinato, prorettrice dell'Università Ca’ Foscari (istituzione con cui è realizzato l'evento insieme all'Associazione Guide Turistiche Venezia nell’ambito delle iniziative per Venezia 1600). "Apriamo con questa iniziativa una riflessione seria e partecipata su quello che possiamo offrire, come Università, a uno dei comparti lavorativi più importanti per il tessuto cittadino: l’industria del turismo, serio, competente e di qualità”.
Un Oriente rintracciabile anche sulla Madonna Mesopanditissa della Chiesa della Salute, originaria dell’isola di Creta, o ancora tra le colonne istoriate su cui poggia il Palazzo più importante della città, Palazzo Ducale, che raccontano storie della dimensione multiculturale veneziana.
“Sono tutte testimonianze dei rapporti internazionali dei quali la città ancora vive, ma che rischiano di restare muti se nessuno, adeguatamente preparato, li racconta – spiega Aldo Ferrari - Da qui il senso della presenza a questo incontro delle guide turistiche veneziane, che sono le prime persone che raccontano Venezia ai viaggiatori. I nostri studi, le ricerche accademiche, possono incoraggiare una proposta di itinerari turistici alternativi, per far scoprire una caratteristica di Venezia determinante ma poco conosciuta, spesso anche ai veneziani stessi. Si pensi che non esiste ancora una pubblicazione che riunisce tutti gli elementi orientali presenti in città. Questi incontri sono un’iniziativa di ampio respiro che va anche in questa direzione”.
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Venezia, facciata di Palazzo Mastelli |
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