giovedì 24 febbraio 2022

Vilnius, l'orrore del KGB Museum

Vilnius, il memoriale fuori dal KGB Musuem © Luca Ferrari

Finita la II Guerra Mondiale, l'orrore in Lituania continuò sotto l'atroce dittatura sovietica, tramandato nel KGB Museum - Museo delle vittime del genocidio, a Vilnius.

di Luca Ferrari

"[...] qualcuno ha trovato
due piccole matite
rosse...sono scivolate fuori dal fischio
del bagaglio deportato...nel mezzo
di una rotaia diroccata
c’era anche una camicia bianca…un
indumento che avrebbe potuto indossare
anche la persona che amo"
                                          (Vilnius, 4 Agosto 2010)

... così si concludeva una poesia scritta subito dopo la mia visita al Museo del KGB, dedicato alle vittime del genocidio lituano perpetrato durante l’occupazione dell'URSS (1945 ca - 1991). "Ho gironzolato dentro e fuori la Repubblica degli Artisti di Uzupis, nella capitale lituana Vilnius, rimanendo ammutolito dinnanzi agli orrori tramandati nel museo del KGB, e ritrovando infine la strada per la libertà a bordo di un pedalò, nel lago di Trakai" specficavo più prosaicamente nella prefazione del mio libro edito, Latitudini V - Parole in viaggio (2011), dove è contenuta anche il suddetto testo. E lì dentro, ci sono stato per davvero. E non l'ho mai potuto dimenticare.

Ospitato nel palazzo dei servizi repressivi sovietici del NKVD e NKGB – MGB – KGB, il museo è un autentico viaggio nell'orrore tra celle della prigione, stanze della morte, oltre a documenti, materiale fotografico e mappe che mostrano il processo di sovietizzazione. Una visita che è tassativo fare una volta giunti in Lituania, e fondamentale per conoscere la storia della nazione baltica. Una visita che ancor prima di cominciare durante il mio reportage con il reporter - raccontare oltre confine, sapevo mi avrebbe segnato l'anima. 

Una ferita (enorme) ancora molto aperta quella della repressione sovietica, perché se è  vero che per noi occidentali l'ex Segretario del Partito Comunista dell'URSS, Michail Gorbačëv, è visto come l'uomo che avvicinò Est e Ovest, per i lituani, che si ritrovarono con le barricate contro i carro armati dell'Armata Rossa a più di un anno dalla caduta del muro di Berlino (1991), l'Unione Sovietica (e oggi Russia) è ancora un nome che evoca i peggiori incubi, anche di più dell'occupazione nazista. 

Vilnius, il KGB Musuem © Luca Ferrari
Vilnius, il KGB Musuem © Luca Ferrari
Vilnius, il KGB Musuem © Luca Ferrari
Vilnius, il KGB Musuem © Luca Ferrari

2 commenti:

  1. Il dolore che si può provare anche solo visitando questi posti, fa pensare. Per fortuna l’arte della poesia ci permette di elaborare il dolore, sentirlo e trasformarlo, in modo da non dimenticare ed educare. Grazie luca🙏🏾

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    1. Già Silvia, "non dimenticare ed educare"... eppure sembra che a parte le persone, chi decida i destini di milioni di vite umane, non se lo ricordi mai. Ci resta l'arte, la speranza e la voglia di lottare per un futuro migliore!

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