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Maschera lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
Villa Heriot, storica sede dell'
Università Internazionale dell'Arte di Venezia, è stata "dolcemente" invasa dalla magia delle maschere di
Carnevale.
di
Luca Ferrari
Infusione di lilla. Rivoli di giallo ocra. Fruscii argentati. Sorgenti di placida oscurità. Misteriose espressioni sussurrate. Un nugolo di maschere avanza curioso lungo calle Michelangelo. Sono arrivati da lontano. Hanno vagato e ammirato la Serenissima. Si sono lasciati alle spalle la
chiesa del Redentore, epicentro dell'omonima festa-celebrazione estiva, e la poco distante chiesa delle
Zitelle. Si sono fatti strada tra le indicazioni e la propria curiosità. Ora sono qui. A dialogare insieme a chi si prende cura dell'arte sacra di
Venezia (e non solo). Ora sono qui, allegri viandanti amichevoli.
Una visita inaspettata ed ecco l'arte ricoprirsi della fantasia più cangiante del terzo millennio. Il
Carnevale di Venezia attira milioni di visitatori ogni anno. E anche se la maggioranza ama concentrarsi nelle zone più classiche della città lagunare (
piazza San Marco,
ponte di Rialto,
Canal Grande) percorrendo la fin troppo intasata
Strada Nova, c'è tutto un mondo fatto di scorci e palazzi antichi dove sanno spingersi "solo i più audaci", trovando autentiche perle panoramiche e ispirazioni con cui riempire tele e diari.
È il caso di
Gilbert Jottrand,
Angela e
Martin Janes,
Nick De Man, sbarcati sull'
isola della Giudecca pochi giorni or sono. Raggiunta la storica
Villa Hèriot, eccoli spingersi fino al primo piano dell'edificio percorrendo l'elegante scalinata marmorea e così facendo la conoscenza dell'
UIA - Università Internazionale dell'Arte, istituto per diventare tecnici del restauro di beni culturali, e poi facendo tappa anche presso l'adiacente sede dell'
IVESER - Istitutio Veneziano per la Storia della Resistenza.
Che cosa potrebbe desiderare di più un fotografo? Qui c'è tutto. Architettura, verde e laguna. Il tutto nel silenzio più riservato.
Villa Heriot è adagiata su di un ampio giardino, bagnato quest'ultimo dalle acque salata. Da qui si possono vedere inediti scorci insulari, inclusi il
Lido di Venezia,
San Servolo e
San Lazzaro degli Armeni. Qui non attraccano vaporetti. Il tempo di organizzarsi e le maschere iniziano a posare all'interno della scuola, tra il colonnato d'ingresso. Un'esperienza davvero intensa. Un'esperienza dove
l'arte ispira l'arte.
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Maschere davanti alla sede dell'IVESER © Martin Janes |
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Maschere lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
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Maschere lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
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Maschere lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
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UIA, interno della scuola – maschere © Angela Janes |
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UIA, interno della scuola – maschere © Angela Janes |
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Maschere lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
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Maschera lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
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Maschere lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
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Maschere lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
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Maschere lungo la scalinata dell'UIA © Martin Janes |
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Maschere in posa davanti all'ingresso dell'UIA © Angela Janes |