sabato 7 dicembre 2013

A lezione dal Settecento Veneziano

 Il Settecento veneziano. La pittura (2012)
Decadenza politica e supremazia artistica. È il Settecento Veneziano con la sua straordinaria e multiforme stagione pittorica tra Canaletto, Tiepolo e altri grandi artisti. 

di Luca Ferrari, ferrariluca@hotmail.it
giornalista/fotoreporter – web writer

Venerdì 13 dicembre (h. 20) presso l'hotel Novotel di Mestre (Ve) si terrà la quinta lezione della Scuola di Formazione Politica sul libro Il Settecento veneziano. La pittura (di Francesco Pedrocco - 2012, Corbo e Fiore Editori).

Un evento questi organizzato dall'associazione culturale Il Circolo Veneto e che vedrà timonieri del viaggio artistico il dott. Marco Ladiana, coordinatore culturale del Circolo e la prof.ssa Michela Urban, architetto e docente di Disegno all’Università degli Studi di Trieste.

La stagione felice della pittura veneziana del Settecento si sviluppò in un contesto di crisi politica senza precedenti per la Repubblica Veneziana. Con la fine della committenza pubblica e le casse dello Stato ormai svuotate, i grandi ordini religiosi e i cosiddetti “nuovi nobili" ne presero il posto.

Il libro analizza la pittura di paesaggio, il vedutismo (anche nei cosiddetti minori, se così può definirsi tale un pittore come Michele Marieschi) con la punta estrema di Canaletto e poi di Bellotto, fino alla pittura di costume di Longhi, a quella satirica di Giandomenico Tiepolo e l’ultimo visionario del secolo, Francesco Guardi.

Il canal Grande verso Rialto (1723 circa, di Canaletto)

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