giovedì 20 febbraio 2014

Ancona, il Tempio del Passetto

Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Orizzonte e memoria. L’anima solcata dalle note di Alive (Pearl Jam). Viaggio ad Ancona, nel rione del Passetto. Tra mare e il Monumento ai Caduti.

di Luca Ferrari

E poi irrompe lui, il mare. Le colline si fanno da parte. I binari del treno costeggiano la costa. Si apre il panorama. Sono quasi arrivato ad Ancona, nelle Marche. Già mezza Italia attraversata in poche ore di treno. Un piccolo break nella rilassante sala d’attesa all’aperto della stazione locale e poi si sale sull’autobus 1/4, destinazione rione del Passetto.

Il capoluogo marchigiano si presenta sotto un caldo sole di febbraio molto poco invernale e più flirtante verso la primavera. La comodità del sapere di scendere al capolinea consente di poter dare carta bianca agli occhi. Riconosco le foto sbirciate da internet. Quindici minuti di marcia su gomma e sono al Passetto, sulle pendici di Monte Pelago e di Monte Santa Margherita

Una piccola vuelta alla fine di Viale Vittoria e sono già a piedi, in piazza IV Novembre. Dinnanzi a me il bianco abbagliante di, lì per lì, un tempio greco. Non è così. È il Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale. Realizzato in pietra d’Istria, otto colonne scanalate sorreggono un elegante ordine dorico. Inaugurato nel 1930, è tutt’oggi uno dei simboli indiscussi della città di Ancona. Scalinate conducono all’interno da cui godere di un ancor più speciale vista panoramica.

A realizzare l’opera architettonica, così come l’adiacente scalinata che conduce al mare, l’architetto Guido Cirilli (Ancona, 9 febbraio 1871 – Venezia, 31 gennaio 1954). Peccato che i soliti idioti incivili non abbiano di meglio da fare che imbrattare le opere d’arte con futili scritte. Nella parte interna del Monumento purtroppo, oltre a un "interessante" Nik puzza, ce sono altre molto fresche poiché il pittore ha ben pensato di scrivere anche la data, 12.02.14 a fianco di un Te Quiero, più altre dichiarazioni. 

Scendo. Il vento del mare mi solleva appena il giaccone. C’è chi guarda l'orizzonte in solitudine. Coppie abbracciate. C’è chi se ne va su e giù correndo. L’odore di salsedine si fa sempre più delicato. Ad allargare le braccia si corre quasi il rischio di librarsi in volo. Rotazione di 360 gradi e davanti a me di nuovo il "Tempio dei Caduti".

Qualche piccolo scoglio, e poi è solo mare. Dall’altra parte dell’Adriatico c’è la Croazia e Spalato, città questa collegata ad Ancona da traghetti. E se i caduti della Storia trovano qui la loro memoria imperitura, non è da meno in quanto a delicatezza Madre Natura. Da lì si può accedere alla celebre spiaggia rocciosa del Passetto, situata all’interno del Parco del Conero, e caratterizzata da ampi scogli bianchi presi d’assalto durante la stagione estiva per prendere il sole.

Resto lì. Davanti al mare, cielo e anima. Infrango il silenzio dentro di me. La scelta è istintiva. “I can't remember anything to this very day/ 'Cept the look, the look.../ Oh, you know where, now I can't see, I just stare/...I, I'm still alive - Non riesco a ricordare niente fino a oggi/ Eccetto lo sguardo, lo sguardo/ Oh, tu sai dove, ora non riesco a vedere, osservo fisso/ Io, io sono ancora vivo”… Alive (Ten, Pearl Jam).

Io sono ancora vivo.

Alive, by Pearl Jam

Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, rione del Passetto Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, rione del Passetto – scritte vandaliche sul Monumento ai Caduti © Luca Ferrari
Ancona, scalinata del Passetto sul Mare Adriatico © Luca Ferrari
Ancona, scalinata del Passetto sul Mare Adriatico © Luca Ferrari
Ancona, spiaggia del Passetto sul Mare Adriatico © Luca Ferrari
Ancona, terrazza panoramica del Passetto sul Mare Adriatico © Luca Ferrari
Ancona, il Mare Adriatico visto dal Passetto © Luca Ferrari
Ancona, il Mare Adriatico visto dal Passetto © Luca Ferrari

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