La pallacanestro sta regalando a mio figlio momenti indimenticabili di condivisione e crescita. Nostro privilegio di genitori, restargli sempre accanto e sostenerlo.
di Luca Ferrari Il viaggio con gli amici e i compagni di squadra, uno più scatenato dell'altro, per raggiungere la meta prefissata. L'euforia. Una nuova sfida di basket li attende. È un gioco. È un torneo. È un impegno. Sono tutti lì, appassionati e coinvolti. Iniziano le partite. Si vince. Si perde. Un cinque ai coach e agli avversari. La foto finale di rito sul parquet. Sono affamati e ancora più divertiti. Un pomeriggio come tanti si è trasformato in un'entusiasmante pagina di vita e di sport. Sugli spalti e sempre vicino a loro, noi genitori. Ciò che sta vivendo mio figlio in questa fase della sua vita insieme all'Alvisiana Basket Venezia, è qualcosa di davvero speciale. Magari un giorno smetterà con la pallacanestro o continuerà per tutta la sua vita, chi lo sa. Sarà lui e solo lui a doverlo decidere e scoprire. Qualunque scelta compia, il nostro grandissimo privilegio sarà quello di stargli sempre accanto... e null'altro importa.
Venezia, 23 febbraio 2025. Mentre l'antica Repubblica Marinara viene invasa dalla marea carnevalesca, come tanti residenti ne approfitto per godermi un po' di sano relax senza troppi impegni. In teoria, almeno. Chi ha uno o più figli, lo sa bene. Non ci sono pause. Più crescono e più sono impegnativi. Se c'è di mezzo lo sport più amato poi, apriti... canale! Niente "placida branda" dunque, ma una bella trasferta. Per i terricoli è ordinaria amministrazione. Anche nella stragrande maggioranza dei casi infatti, prendono la macchina sotto casa e via. Per i veneziani è un'altra storia, quasi un'avventura. Neanche il tempo di fare il ponte di Calatrava ed ecco che dalla massa si staglia un'altra sciarpa bianco-verde dell'Alvisiana Basket Venezia. Il pargolo scatta in avanti per ricongiungersi con gli amici e noi genitori, lì dietro, ad assistere (e ammirare) questi piccoli miracoli-bipedi che ogni giorno ci riempiono di gioia e pensieri.
L'autobus si mette in moto e la piccola armada si fa subito sentire, costante e incessante. Decibel perennemente alti. 40 minuti abbondanti di strada e finalmente si scende. I giovanissimi cestisti sono più impazienti che mai. Corrono e saltano come una palla da basket senza controllo. I "grandi", da dietro, sempre pronti a scandire il tipico ammonimento veneziano: "attenti alle macchine!", poi finalmente si sgiunge alla palestra. I padroni di casa sono già in campo. Gli "stranieri lagunari" iniziano il riscaldamento. Sotto l'attenta guida dei due coach, provano ogni fase del gioco. Tiri sotto canestro. Passaggi. Tiri da più lontano. Due intense sessioni e si può cominciare. Sei partite da sei minuti ciascuna. Prima del fischio d'inizio, i coach salutano i rispettivi piccoli avversari.
Inserita nel Girone Viola del campionato degli Scoiattoli (Fase Venezia), l'Alvisiana Venezia,la cui società ha di recente ottenuto il Certificato di Qualità del Settore Minibasket FIP per l'anno sportivo 2024-25, è opposta alla squadra locale del Fulgor Mira. I piccoli "roditori" della palla a spicchi ci mettono l'anima. Giocano. Fanno canestro. Sbagliano. Esultano. Si rammaricano. In ogni partita c'è sempre qualcosa da imparare, per chi è in campo ma anche per chi è seduto sugli spalti. Al primo time-out, ecco i coach far alzare chi non è ancora entrato per far riposare i giocatori (più stanchi) della sfida in corso. Nel "reparto tifosi" prevale una certa sportività da una parte e dall'altra fazione, con applausi anche per i canestri avversari, come per altro dovrebbe sempre avvenire e a qualsiasi livello. Quando la partita finisce, è tutto un abbraccio. Sono sudati e felici. Hanno quell'espressione tipica della spensieratezza più coinvolgente e ispirante.
Il basket è una passione e riempie le nostre giornate, non solo sul campo. Nel vivere quotidiano, la pallacanestro scandisce gran parte della vita extrascolastica di mio figlio. La giornata odierna è cominciata, come sempre, con la visione degli highlight dell'NBA, riuscendo in extremis a vedere anche quelli tra i Lakers di Luka Doncic e la sua ex-squadra, i Dallas Mavericks, finita con il successo del team californiano. Più tardi, poco prima della pubblicazione di questo articolo, abbiamo visto insieme la sfida femminile di Euroleague, Schio-Fenerbahce. Domani intanto, è tempo di indossare nuovamente la casacca dell'Alvisiana per una nuova e intensa sessione di allenamento. Il basket gli piace ed è contento. Fa molte esperienze. Non è solo sport fine a se stesso. Lo sport, come hanno ribadito anche i suoi coach, viatico per imparare e crescere. Noi genitori, da dietro le quinte, lo appoggiamo e lo incoraggiamo. La strada della vita è ancora lunghissima e in questo momento è più felice che mai.
Neve e relax in Slovenia. A Mojstrana, casa del Regno di Ghiaccio, si scia spensierati su di una pista blu adatta tutti i livelli e senza le folle della vicina Kranjska Gora.
Un tempo centro minerario, oggi rilassante meta turistica all'ingresso del Parco nazionale del Triglav e teatro del celebre Regno di Ghiaccio (temperature basse permettendo). Mojstrana è un piccolo angolo di paradiso a ridosso della catena montuosa delle Karavanke (Caravanche), a poco più di un quarto d'ora di macchina dalla celebra meta sciistica Kranjska Gora, dove si svolge (anche) una tappa della Coppa del Mondo di sci alpino nell'area di Podkoren. La storia di Mojstrana è intrinsecamente legata al mondo alpino. Già verso il 1800 venne istituito il primo servizio di guida alpina, e guarda caso nella piccola località slovena c'è il proprio Museo Alpino Nazionale. Il viaggio nella cultura artistica però, è rimandato a un altro servizio giornalistico, oggi ci mettiamo gli sci ai piedi e vi racconto che cosa si prova a scendere dallapista di Mojstrana (Ulica Staneta Žagarja 2b 4240 Radovljica).
Sarà il suo essere distante dalle folle KranjskaGoriane, ma sciare a Mojstrana mi ha sempre affascinato, complice proprio la sua natura più riservata e meno appariscente. Arrivato in un giorno festivo, trovo una più che ragionevole presenza umana, quasi unicamente locale (se non del tutto). Le informazioni sono esclusivamente in lingua slovena, il ché complica/ aumenta il romanticismo della situazione. Un po' l'aiuto di qualche applicazione per la traduzione simultanea per comprendere i costi affissi sullo skilift, un po' l'inglese a voce con il personale, e si può cominciare. Alla base della pista, oltre a un locale dove si può sia pranzare sia riscaldarsi con cioccolate calde e simili, c'è anche uno spaccio molto ben fornito dove è possibile noleggiare tutto il necessario: sci, scarponi, racchette e casco. Un po' di salitina e sono pronto per farmi portare fino in cima ma ehi, ecco la novità: uno skilift a due posti (dicasi, ancoraggio)!
Non sono un gran frequentatore del "mondo bianco" e aldilà dello skilift classico (quello che si mette tra le gambe), seggiovia, ovovia e simili, non ero al corrente di altri mezzi, tant'è che quando mi passano "questo affare", lì per lì rimango basito. Non sapendo bene come fare, lo giro in verticale, sistemandolo al solito modo, presumibilmente suscitando qualche risatina. Ci metto qualche giro a capire come piazzarlo in relax anche se al momento di sfilarlo, diciamo così, non sono sempre a mio agio. Una volta su, però, tutto passa. Trattasi di una pista blu con un certo livello di difficoltà. Con il paese davanti a me, mi sposto subito sulla sinistra, in una parte meno tracciata e su cui bisogna prestare la massima attenzione se non si vuole prendere subito eccessiva velocità. Alcuni cannoni spara-neve si trovano nel mezzo del comprensorio, come per dividere l'area in due zone, a seconda del proprio livello.
La pista di Mojstrana si presta alla grande per famiglie ed è adatta per principianti, sciatori intermedi e avanzati. Non è lunghissima ma neanche corta (un chilometro scarso) e non di meno, si sale su molto velocemente. I prezzi sono ragionevoli-economici e ci si può davvero rilassare. La natura tutt'intorno, in "simbiosi" con la luce, le nuvole e lo stesso villaggio, sa regalare scorci mezza fiato. Discesa, ma non solo. Se le precipitazioni nevose fossero abbastanza copiose, a Mojstrana è possibile anche praticare lo sci di fondo. Inoltre, per la gioia dei più piccini (e non solo), c'è anche una pista per slittini e una pista di pattinaggio sul ghiaccio, quest'ultima operativa solo quando le temperature sono abbastanza basse per il ghiaccio naturale (esattamente come per il Icy Kingdom).
È ora di scendere. Mi tengo sulla parte sinistra della pista, dove mi pare vadano quelli più disinibiti. Nel giro di pochi secondo mi ritrovo dinanzi a tre-quattro dossetti consecutivi da cui ci si può librare in salti anche non indifferenti, specie se non si rallenta un minimo. Non ho molta dimestichezza con gli "sci nel vuoto", pertanto prima di procedere, aumento il numero di mini-curve in modo da controllare al meglio la discesa. La parte finale è davvero entusiasmante e sembra il tracciato di una gara. Si può scegliere se scendere paralleli allo skilift o fare un piccolo muro, più da pista rossa piuttosto che da pista blu. Lo devo ammettere, arrivato alla fine del tracciato, le gambe sono un po' affaticate. Pochi secondi dopo sono di nuovo sullo skilift. Che cosa volere di più? Io mi faccio un'altra discesa sulla neve rilassante di Mojstrana, in attesa magari di venirci anche la sera, per un'imperdibile sciata notturna.
Mojstrana (Slovenia) is a small paradise at the foot of the Karavanke mountain range, just over a fifteen-minute drive from the famous ski resort of Kranjska Gora, where Alpine Ski World Cup takes place in the Podkoren area. Today, we put on our skis and I'll tell you what it's like to ski down the slope of Mojstrana (Ulica Staneta Žagarja 2b 4240 Radovljica). At the base of the slope, in addition to a venue where you can have lunch or warm up with hot chocolate and similar treats, there is also a well-stocked shop where you can rent everything you need: skis, boots, poles and helmets. The blue slope presents a certain level of difficulty. There are some small bumps, which might vary depending on the snow, allowing for small jumps. The final part is really exciting and feels like a race track. You can choose whether to ski parallel to the skilift or take a small wall, almost like a red slope. Come on, I’ll take another skiing on the relaxing snow of Mojstrana (Slovenia)!
Esplosività. Invettiva. Un collettivo che sa solo migliorare. La Reyer Venezia ha iniziato il 2025 con una nuova vittoria tra le mura domestiche del Palasport Taliercio contro la compagine veneta di Villafranca (Tv), la MEP Pellegrini Alpo. Il dominio è stato praticamente assoluto, lasciando le avversarie accorciare il divario solo nell'ultimo quarto e chiudendo comunque con un considerevole vantaggio di oltre venti punti (81-59). Se le "lunghe" Stankovic e Kuier sono cecchini praticamente perfetti (entrambe finiranno la sfida con 12 punti ciascuna, ndr), la parabola di Mariella Santucci nel primo quarto e il canestro di Giuditta Nicolodi su passaggio da dietro la schiena di Matilde Villa, valgono da soli la partita. La stagione 2024-25 della Reyer è iniziata con l'affermazione in Supercoppa Italiana contro la storica rivale Famila Schio. Adesso le campionesse italiane puntano decise a uno storico back-to-back, in attesa di vedere anche cosa succederà in Coppa Italia ed Euroeleague.
Come per le atlete in campo, anche per gli spettatori-osservatori-giornalisti, una partita inizia sempre molto prima della sirena. Nel mio caso, con la navetta gratuita in partenza da Venezia che auspico possa essere messa anche per le partite europee della squadra femminile. Dalla laguna a Mestre, è come passare in un'altra dimensione, per poi accedere in un ulteriore piccolo mondo a parte dove tante persone sono accomunate da una passione in comune. Iniziano i riscaldamenti e via via fluisce sempre più pubblico. Una nuova serata di Lega Basket Femminile con la Reyer è cominciata e non ci potrebbe essere inizio migliore (ed emblematico) per la prima uscita ufficiale del nuovo anno in LBA, di un canestro da 3 della capitana Francesca Pan. Il resto è tutto in discesa, o meglio, il resto è una cavalcata implacabile della squadra veneziana. Tra le protagoniste "lagunari", partita di peso per Martina Fassina, che chiude uno score personale davvero notevole: 8 punti, 8 rimbalzi e 5 assist in appena 22 minuti di gioco. La Reyer Venezia corre ma soprattutto dialoga in campo. Anche le giocatrici meno appariscenti sul fronte dei punti, sanno lasciare il segno come Caterina Logoh, ad esempio, votata "cuore orogranata" al termine della partita. Una sfida si vince in campo e fuori. Se il quintetto del momento è instancabile su e giù per il parquet, in panchina l'adrenalina non è da meno. Le ragazze si incitano e si sostengono, a cominciare dalla funambolica guardia Lisa Berkani, rimasta in panchina. La Reyer Venezia è un gruppo di giocatrici sempre più coeso. Si percepisce il loro entusiasmo di stare insieme non solo come squadra, ma anche e soprattutto come persone.
Sebbene la Reyer avesse vinto l'ultima sfida prima della sosta natalizia, le ultime partite casalinghe di campionato ed Euroleague erano terminate entrambe con una sconfitta, rispettivamente contro La Molisana Magnolia Campobasso (60-62) e contro il Fenerbahce OPET (71-79). Logico dunque che ci fosse quel minimo di tensione per riprendere la via giusta nella prima sfida casalinga dell'anno. Come sempre però, nei momenti cruciali la squadra allenata da coach Mazzon sa reagire e rispondere alla grande. Fin dalle prime battute contro la MEP Pellegrini Alpo infatti, le giocatrici della Reyer Venezia si sono dimostrate in forma, serene e precise sotto canestro. Un avvio di annata dunque, che fa ben sperare per una seconda parte di stagione ancora più esaltante, affrontando ogni nuova sfida con fiducia e convinzione, a cominciare già dal cruciale match europeo contro il Zaragoza, giovedì 16 gennaio al Taliercio (ore 19.00).