La Reyer Venezia femminile ha conquistato la finale scudetto dei playoff 2024-25. Che vinca o perda, questa squadra di basket è una fonte d'ispirazione, nello sport e nella vita.
di Luca Ferrari
Un viaggio. Un'esperienza. Un'emozione. Un anno a tu per tu con la squadra di basket femminile Reyer Venezia. Ho iniziato ad avvicinarmi alla pallacanestro appena pochi anni fa e vivendo in laguna, è stato istintivo scoprire la squadra orogranata. Dopo essermi fatto le ossa con qualche partita iniziale e le esaltanti finali scudetto 2023-24, il mio battesimo dal vivo è avvenuto con la vittoria nella finale di Supercoppa contro l'eterna rivale Schio, a cui poi sono seguite altre incursioni sul parquet casalingo del Taliercio nel corso della successiva Regular Season. Ogni partita, un'esperienza diversa e profonda. Basket, ma non solo. Adesso siamo arrivati all'atto finale ma a prescindere dall'esito di questi playoff, ricorderò qualcosa di molto più profondo della stagione 2024-25. Ovviamente sarò più che felice se la Reyer dovesse vincere, specie per le sue protagoniste, ma quello che mi rimarrà dentro sarà una costante ispirazione "passatami" dal loro autentico senso di squadra, pronte ad affrontare sempre e unite ogni nuova sfida.
Da settembre a maggio è stato un costante seguire e appassionarsi di questa squadra. Dall'inarrestabile francese Berkani nella suddetta finale disputata tra la vincitrice del campionato e quella della Coppa Italia, ai canestri da posizioni impossibili di Villa e Smalls nell'ultimo atto della semifinale scudetto, passando per la travolgente partita di Santucci in gara 3 sempre contro Campobasso, e ancora la vittoria esterna contro Schio nel girone di andata, le notti europee di Euroleague, etc. tutte le giocatrici, quando chiamate in causa, hanno sempre risposto presente con il massimo impegno. Grazie anche a una fervente attività su Instagram col mio account specifico sul mondo del basket, badboy_venice, ogni partita è diventata un'occasione per vederle da vicino e da lontano, creando contenuti per celebrare i successi, raccontare i live e ricominciando dalle sconfitte. La Reyer Venezia è ormai una realtà importante nel basket nazionale e proseguendo su questa strada, diventerà più imponente anche in Europa.
Esattamente come avviene con le singole persone, anche l'entrare in sintonia con una squadra ha bisogno di un momento preciso e il mio lo ricordo molto bene. C'è una partita in particolare che mi ha colpito, anche per una questione molto personale. La prima vittoria del 2025, giocata tra le mura domestiche del Taliercio contro la MEP Pellegrini Alpo di Villafranca (Tv). Mentre le altre volte ero andato con amici e/o insieme al mio figlioletto (artefice della mia passione per il basket), questa volta sono venuto da solo. Per la prima volta da quando è nato, ho partecipato a un evento in solitaria. Complice anche un caigo (nebbione in veneziano) serale, lo ammetto, ero un po' intimidito dalla situazione e questo nonostante abbia passato anni e anni di giornalismo a recensire eventi di ogni sorta, anche come inviato alla Mostra del Cinema, Regata Storica, concerti di ogni tipo, etc.
Questa volta c'era qualcosa di diverso, forse proprio l'assenza dello "scioiattolino Alvisianesco" a lasciarmi un po' spaesato. Non è andata meglio nemmeno quando sono entrato nell'arena, spostandomi di continuo. Nessuna particolare simbiosi col pubblico "amico". Poi sono entrate loro, le giocatrici della Reyer Venezia e lì qualcosa è successo. Non mi sono più sentito solo. Awak Kuier (34). Caterina Logoh (0). Dragana Stankovic (10). Eleonora Villa (6). Francesca Pan (9). Giuditta Nicolodi (7). Kamiah Smalls (3). Lisa Berkani (1). Lorela Cubaj (13). Maria Miccoli (15). Mariella Santucci (22). Martina Fassina (19). La loro presenza in qualche modo mi ha rincuorato e senza rendermene conto, mentre le guardavo affinare i tiri nel riscaldamento, ho provato una sorta di empatia umano-sportiva. Il resto è stato ed è una storia in costante aggiornamento.
Il campionato di Serie A1 della Lega Basket Femminile è pronto a eleggere la sua regina. Il basket femminile si sta facendo notare e reclama, a ragione, sempre più attenzione. È sempre più competitivo e coinvolgente, Bel paese incluso. Dal 2 al 13 maggio il meglio del meglio della pallacanestro italiana si contenderà lo scudetto 2024-25. La solidità della Famila Wuber Schio contro l'effervescenza della Reyer Venezia. La squadra lagunare è ormai entrata nella mia vita e lo ha fatto nel modo più sincero. Oggi, quando scendo in campiello e attacco un canestro da qualche parte, non mi vengono in mente solo i gloriosi nomi dei Detroit Pistons del Back-to-Back '89-'90 o quelli più recenti dell'aramada canadese in NBA (Shai, Murray, Brooks). Oggi, quando mi passa una palla arancione davanti, vedo i passaggi di Fassina, Santucci e Nicolodi, gli slalom di Villa i canestri di Kuier e Cublaj e così via. Sento la loro energia e il loro spirito di squadra. Sento un'ispirazione nel gioco e nelle sfide della vita.
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