martedì 23 luglio 2019

Demet Kiziltas, dialogando con la Biennale

L'artista Demet Kiziltas e le sue opere 
"La creazione è simile a un sogno. Il sogno muta in sagome, passi, profumi". Questi sono i colori onirici di Demet Kiziltas, in dialogo con la Biennale di Venezia.

di Luca Ferrari

"La creazione è simile a un sogno. Il sogno torna a riunire visioni di momenti visti, vissuti, respirati, trovati nella parte più profonda del nostro cuore. Il sogno si trasforma nella realtà di sagome, di passi, strade, vicoli, profumi, di ogni giorno che noi, le persone di oggi, continuiamo a viver, come hanno fatto i nostri antenati, in luoghi in cui ciascuno si riflette nell'altro, senza abbagliare ma con un forte senso di somiglianza". Si presenta così l'artista Demet Kiziltas, durante la presentazione delle sue opere esposte alla Mostra d'arte contemporanea nel Museo della Scuola Grande di San Todaro, un evento parallelo alla Biennale di Venezia.

"Attraverso la mia pittura si rivela il tentativo estremo di superare lo spazio, la materia e il tempo per scoprire una sorta di missione archetipica affidata ad ogni essere umano e che solo l’arte ha la capacità di poterlo esprimere”, dice di sé l'artista. Le parole si sospendono. Tracciano sentieri impercettibili fino a dissolversi nel colore stesso. Questa non è la solita Venezia. Questa non è la Repubblica Marinara che siamo abituati a incastonare nella solitudine dei nostri smartphone. Come la porta delle sfingi de La storia infinita, nell'arte di Demet Kiziltas i sentimenti fanno da custodi e anche creatori, immolando la classica fotografia al servizio di un nuovo linguaggio dove la propria anima è parte integrante e interagente dell'opera stessa.

Una cascata cromatica. Un soggetto. Un bagliore d'ispirazione ed è così che inizia una nuova storia pittorica. "L'energia dell'universo, che si evidenzia nell'evoluzione e nella mutazione continua dei suoi elementi, è la vita dell'infinito, assimilabile a quella umana" continua l'artista, "La libertà e la sublimazione dell'energia e della creatività umana, l'idealizzazione del pensiero e la trasposizione figurativa dei sogni, la rappresentazione dell'estetica, delle forme, dei colori e delle emozioni danno luogo alla genesi spontanea dell'arte. E nell'intima ricerca di una fusione con l'universale, per chi riesce a creare e a dare un significato alla vita, l'arte resta l'unica magica risposta al nostro anelito di infinito.” 

Per ammirare dal vivo le opere di Demet Kiziltas, appuntamento fino a sabato 27 luglio (incluso), a Venezia presso il Museo della Scuola Grande di San Todaro h. 10,30-13,30 e 16-18. Si potranno ammirare due sue opere proveniente da Iridesans, percorso ispirato alla dea Iris della mitologia greca, figlia di Taumantes ed Elettra, messaggera e allo stesso tempo la personificazione dell'Arcobaleno. Un arcobaleno simbolico che si estende da est a ovest per unire le città di Venezia e Istanbul (e chissà, forse anche il mondo intero, ndr). Il colore potente è una voce che sussurra. La pennellata di Demet ci conduce dolcemente a una riflessione. Con la sua arte Demet Kiziltas ci invita ad ascoltare l'infinito dentro ciascuno di noi.
L'esposizione di Demet Kiziltas
Basilica di San Marco, di Demet Kiziltas
L'ars pittorica di Demet Kiziltas

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