domenica 22 gennaio 2017

Charlie Hebdo, la satira è anche rispetto

Un po' di rispetto, grazie...
Fino a che punto si può spingere la satira quando in ballo ci sono tragedie mortali? Non tutti comprendono la "dotta" ironia, il settimanale francese Charlie Hebdo lo dovrebbe capire.

di Luca Ferrari

Satira giusta. Satira sbagliata. Satira irrispettosa. Satira contro tutti e tutti. Il dibattito è aperto. Chi ha ragione e chi ha torto? Platea preferita, ovviamente Facebook. A finire sotto la graticola dell'ormai noto Charlie Hedbo, la tragedia dell'hotel Rigopiano. In molti non l'hanno capita. Molti si sono sentiti offesi. Alle volte allora sarebbe il caso di puntare la propria ironia verso altri bersagli (i responsabili magari? ndr) e lasciare quanto meno asciugare le lacrime di chi sta ancora piangendo i propri cari.

Morti, feriti, dispersi. La slavina che ha investito l'Hotel Rigopiano di Farindola (PE) ha sconvolto l'Italia e non solo. In un simile scenario il giornale satirico Charlie Hedbo è riuscito a trovare il tempo di farci la solita  tagliente ironia mettendo uno scheletro della morte con gli sci e due classiche falci al posto delle racchette aggiungendo: "Italia: la neve è arrivata. Non ce ne sarà per tutti". Dopo i morti del terremoto di Amatrice diventati strati di lasagne, ora è il turno dell'Abruzzo.

Nessuno vuole fare una caccia alle streghe, il diritto di parola è sacrosanto. Semplicemente si chiede di essere  più rispettosi verso chi sta soffrendo perché non ci si può sempre nascondere dietro risposte altezzose come  "voi non capite, non volevamo offendere le vittime" e altre scuse dell'acqua "stantia" come queste. Ci vuole rispetto, e il bravo sa come colpire senza insultare. I bravi, quelli capaci s'intende. E sono felice che oltre allo sdegno popolare, la stessa satira italiana abbia reagito con una vignetta alquanto emblematica grazie al vignettista Ghisberto.

Qualcuno mi ha fatto notare che anch'io talvolta prendo in giro questioni che meriterebbero più rispetto. “Certo”, vi rispondo “e infatti lo faccio in privato e con persone che so non offendersi per certe esternazioni e di sicuro non ci lucro sopra". Sempre il popolo illuminato ha sbraitato sostenendo che nessuno abbia davvero argomentato questo sentimento di repulsione verso la suddetta vignetta di Charlied Hebdo. Quindi devo dedurre che il dolore e la morte non lo siano? Ottimo! Vorrà  dire che nel 2017 per ancora troppa gente l'idea merita più rispetto dell'essere umano.

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