giovedì 27 dicembre 2012

Ostia, elegia di blu fondamentali

Ostia (Rm), scogli sul mar Tirreno © Luca Ferrari
Ostia (RM). Questo litorale. Così affollato d’estate e più delicato nella stagione fredda, sembra animato. Una creatura non che va mai da nessuna parte senza una fogliolina di salvia tra i capelli, colorando di un blu ogni sfumatura solo per ampliare lo spazio concesso alle immagini della vita. 

di Luca Ferrari, ferrariluca@hotmail.it 
giornalista/fotoreporter – web writer

Raccolgo cinque pietre tirreniche. Le lascerò assemblate ancora per un po’ nella sabbia mista finalmente calcata. Poi andrò a giocare col tramonto e le nuvole. Rincorro le figure che credo di vedere. Quella sembra un’isola, quell’altra un animale. Quella più buffa, la casa dei miei sogni.

Intingo un dito in un’onda che. Ho quattro conchiglie pendenti dalle labbra ancora vergini al salso. In pochi minuti tornerò a sedermi di fronte al mare. Mi sembra di fare quasi un salto nel tempo. Che accelera. E si fa notte. Inizio a lanciarmi in difficili riconoscimenti stellari. Antares sembra il nome di una costellazione. Se fossi ancora un bambino, di certo è una di quelle parole che mi ricorderebbe l’amicizia con un leone. Se fossi ancora un essere umano, prenderei le mani d’ogni sconosciuto per proseguire il mio cammino. Una fragile nuvola di nebbia carezza qualche imbarcazione non troppo lontana. Penso che in futuro sarà dura che io possa rifiutare qualche trampolino o burrone che sia, specialmente se mimetizzato dentro il panorama circostante.

Il colore arancione è ciò che mi riporterà dentro l’anima passando per l’uscita si servizio. Penso si possa anche cadere in qualcosa profondo come un mare sconosciuto e disegnato con righello e compasso ma c’è bisogno anche d’altro. C’è una barca a remi abbandonata sulla battigia. Una scala a chioccia a portata di tre orizzonti. D’istinto la identifico con il mio volto che non vedo. Sento l’impatto umido del tessuto jeans. Le porte del presente sono esattamente come il suo scafo. Leggermente scrostate. Poi due anime in lontananza si lanciano in un ballo semi-statico. Hanno tutti i fondamentali colori dei boschi.

Continuo a restare con gli occhi aperti.

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